Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Tremonti in viaggio al Sud: "Salerno-Reggio Calabria e alta capacità Napoli-Bari assi da sviluppare"

Il ministro dell'Economia ha percorso andata e ritorno il percorso Roma-Reggio Calabria

Roma, 11 febbraio 2011 - "Prima è meglio è". Così il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, di ritorno dal viaggio al Sud, accompagnato dal segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, risponde, appena arrivato alla Stazione Termini, a chi gli chiedeva in che tempi sarà possibile terminare i lavori dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.

Tremonti era partito ieri, dopo il consiglio dei ministri, in treno da Roma, direzione Reggio Calabria, insieme ai leader di Cisl e Uil, per testare le condizioni dei treni al Sud. E stamani è rientrato in pullmino fino a Napoli, per verificare lo stato dei lavori della Salerno-Reggio Calabria.

Rispondendo ad una domanda sul termine dei lavori dell'autostrada entro il 2013 come previsto dal governo, Tremonti ha detto: "Vediamo. Vediamo". "Siamo andati in pullman da Reggio Calabria a Salerno e anche lì - ha aggiunto Tremonti - ci sono molti cantieri, quindi vuol dire che qualcosa è in atto. Però serve l'autostrada".

Nella mattinata il ministro ha visitato i cantieri della A3, percorrendo tutta l’autostrada: "Ci sono 40 cantieri. E' la prova che non è un problema di soldi ma di macchina, di sistema. Vuol dire che hai 40 appalti ed enne subappalti. Il meccanismo è troppo complicato". Secondo Tremonti "non è solo quindi una questione economica, ma anche giuridica, legale e paralegale". E i problemi di infiltrazione mafiosa? "Ora c'è l'esercito e le forze dell'ordine. E' il segno che ci vuole lo Stato, è quello che finora è mancato".

In Basilicata, a Lagonegro, il ministro si è fermato nel cantiere del secondo macrolotto della Salerno-Reggio Calabria, scambiando qualche parola con gli operai. Una sosta anche all'autogrill Tarsia Est, rapida ispezione ai bagni e giudizio finale: "Sono puliti".

All'arrivo a Salerno, Tremonti ha sottolineato come "il futuro del Paese dipenda dal Mezzogiorno". "Per capire cosa bisogna fare bisogna vedere e credo che quello che abbiamo fatto ci ha aiutato a capire di più". D'accordo con Tremonti i due leader sindacali. Per Angeletti è "con iniziative come questa che vogliamo tenere accesi i riflettori sul Mezzogiorno". Mentre Bonanni ha sottolineato la necessità di una maggiore cooperazione e di un impegno ordinario a fronte delle ordinarie inefficienze che gravano sul sud.

Riguardo ai trasporti ferroviari, Tremonti ha dichiarato: "Vi dico una cosa: i treni che vengono dal Nord hanno i moscerini spiaccicati sui vetri. Quelli del Sud no. Sono più veloci i moscerini dei treni". Per il ministro, gli assi da sviluppare sono "l'autostrada e poi l'alta capacità Napoli-Bari seguendo un percorso già disegnato prima dell'Unità d'Italia. E' un modo per celebrare i 150 anni anche questo". "Tra viaggiare giù e su, e soprattutto con l'alta velocità - ha detto Tremonti - c'è un abisso. Al di là del mezzo, se si viaggia al Nord o al Centro la prima cosa che vedi è il pieno, quaggiù è il vuoto. Territori enormi ma il vuoto. Però si deve viaggiare perché molto si alimenta, se hai le vie hai il traffico".

Per accelerare la tempistica delle opere pubbliche, il ministro dell'Economia annuncia di voler ripescare dal decreto che accompagnava la legge di stabilità (e poi rimasto al palo per le sopravvenute difficoltà della maggioranza in Parlamento) due norme che renderebbero le procedure d'appalto più snelle. Nel mirino di Tremonti ci sono le riserve d'appalto e le opere compensative. ''In entrambi i casi - spiega Tremonti - si tratta di stabilire dei tetti. Con le riserve d'appalto - sottolinea - i tempi e i costi finiscono col raddoppiarsi per una serie di fattori imprevedibili che si possono giustificare solo in casi eccezionali. Le riserve bloccano tutto in Italia. Ecco perché sarebbe opportuno un limite che, dico tanto per dire, potrebbe essere del 30%. Ma trovo folle che non ci siano limiti".

Analogo discorso vale per le opere compensative: "Sulle grandi opere - spiega - tutti gli enti chiedono un compenso, che sia la palestra o la piscina, comportando una serie di limitazioni. Anche qui penso a un tetto, che può essere del 10 o del 20%". Ma le novità potrebbero estendersi anche al codice Urbani: "Non si può dare la tutela del vincolo architettonico agli edifici con più di 50 anni comprendendo anche l'edilizia del Dopoguerra. Penso che una modifica sia opportuna anche in questo senso". Modifiche alle quali il ministro ha assicurato di voler mettere mano al più presto.

Secondo il segretario della Uil Angeletti il sistema degli appalti con il massimo ribasso "è criminogeno". Questo sistema, spiega, "spinge le aziende a fare offerte incongrue rispetto l'effettività dei costi, produce appalti e subappalti spesso con imprese per modo di dire non in grado di completare il lavoro". In certe zone del Paese, poi, c'è anche la criminalità organizzata "e qualche volta il livello dei controlli è pari a zero. La conseguenza è che tutto va a rilento".