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Briciole di pane

Ue: i costruttori di Germania, Francia e Italia invocano il rilancio degli investimenti in Europa

Le federazioni delle costruzioni dei tre Paesi si felicitano per gli orientamenti dei Capi di Stato e di governo per il periodo 2014-2020

Roma, 15 ottobre 2014 – “Nel momento in cui il rilancio dell’economia è al centro dell’agenda dell’Unione europea, le federazioni delle costruzioni di Germania, Francia e Italia si felicitano per gli orientamenti dei Capi di Stato e di governo per il periodo 2014-2020”. È quanto si legge in un comunicato stampa diffuso ieri dalle stesse tre federazioni, le quali “auspicano ora che siano adottate delle misure concrete per tradurre in pratica questi orientamenti”.
I costruttori di Germania, Francia e Italia pongono l’accento sull’insufficienza degli investimenti pubblici e privati “in un contesto in cui tutte le energie devono essere mobilitate per sostenere la competitività dell’Unione”.
Inoltre, sottolineano di condividere “senza riserve” il parere del Consiglio europeo sulla necessità di investire e preparare le economie europee alle sfide che le attendono: rispondendo ai bisogni urgenti di investimenti nelle infrastrutture di trasporto, di energia e delle telecomunicazioni, così come nella messa in sicurezza del territorio e nel campo dell’efficienza energetica degli edifici; utilizzando pienamente i fondi strutturali europei; mobilitando i finanziamenti sia pubblici che privati; sviluppando gli strumenti finanziari, quali quelli della Banca europea per gli investimenti; mettendo in atto un quadro regolamentare adeguato per gli investimenti a lungo termine.
I Capi di Stato e di governo si sono chiaramente dichiarati in favore di misure ambiziose per stimolare la crescita – prosegue il comunicato –. Le federazioni firmatarie del presente documento condividono il parere di utilizzare al meglio la flessibilità offerta dalle regole attuali del Patto di stabilità e crescita al fine di promuovere gli investimenti a lungo termine dell’economia europea”.
Inoltre, viene evidenziata la necessità di “distinguere le spese per investimenti, che realmente creano valore e, conseguentemente, occupazione”. Questi investimenti implicano spesso dei cofinanziamenti nazionali ed europei per la realizzazione di progetti infrastrutturali di interesse europeo (infrastrutture di trasporto, di energia, delle comunicazioni, riqualificazione degli edifici volta alla riduzione delle emissioni di CO2…).
“Il Parlamento europeo, che si è appena insediato, ha sottolineato l’importanza di una Unione europea che prenda in considerazione le aspettative dei cittadini e delle imprese conclude la nota –. In una situazione economica e sociale fragile è cruciale che l’Unione si impegni chiaramente in una politica attiva degli investimenti e di sostegno alla crescita”.