UE lancia consultazione per finanziare infrastrutture con bond
La Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica sul progetto "Europe 2020 project bond iniziative"
Secondo il presidente della Bei Philippe Maystadt, il "finanziamento delle infrastrutturali in Europa ha sofferto dopo la crisi finanziaria e le banche devono affrontare nuovi vincoli sui prestiti a lungo termine. Il progetto 'Bond' potrebbe essere un modo per attrarre capitali da altri investitori, quali i fondi pensione e le compagnie di assicurazione e un'utile aggiunta alle opzioni di finanziamento tradizionale". Nel settore dei trasporti, la valutazione dei piani di investimento degli Stati membri rivela che sono necessari circa 21,5 miliardi di euro all'anno nel periodo post-2013 per eliminare le "strozzature" significative, collegamenti transfrontalieri e interconnessioni. Stime preliminari parlano invece, secondo la Ue di 1,5-2 milioni di miliardi di euro per lo sviluppo complessivo delle reti di trasporto transeuropee, il settore energia e information and communication technologies. Dalla combinazione di queste esigenze, e cioe' grandi investimenti e vincoli ai bilanci pubblici nasce la necessita' di promuovere la partecipazione del settore privato nel finanziamento di progetti infrastrutturali.
L'obiettivo di Commissione Ue e Banca europea degli investimenti (Bei) e' quello di far partire i 'project bond' per aiutare le imprese europee a rafforzare i propri investimenti nel grandi opere infrastrutturali dal 2014.I numeri che giustificano l'iniziativa parlano chiaro: entro il 2020 - secondo le stime di Bruxelles - nel Vecchio Continente serviranno tra i 1.500 a 2.000 miliardi di euro in investimenti per completare le grandi reti infrastrutturali in settori strategici come i trasporti, l'energia e la banda larga. Si tratta di una cifra enorme che - ha sottolineato il presidente della Bei, Philippe Maystadt - spinge sempre di piu' a cercare nuove fonti di finanziamento. Anche perche' il normale canale di finanziamento, quello delle banche, e' stato duramente colpito dalla crisi. Dunque, con i 'project bond' si vuole attrarre capitali privati (risorse da fondi pensione, assicurazioni e cosi' via). Questo attraverso l'emissione di bond garantiti dalla Commissione Ue e dalla Bei, per migliorare il rating del debito contratto da chi realizza l'opera e coprendo una parte del rischio dell'investimento.
Il presidente della Bei e il commissario Ue agli affari economici, Olli Rehn, nel corso di una conferenza stampa hanno sottolineato come siano stati gia' identificati alcuni progetti da sostenere con i 'project bond', anche in Italia. E alla domanda se lo strumento potra' riguardare anche il Ponte sullo Stretto, Maystadt ha risposto: ''Nel valutare i progetti saremo rigorosi. Bisognera' vedere se si tratta di opere sensate, realizzabili e abbastanza remunerative da permettere alle societa' di ripagare il debito contratto''.