Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Ue, primo ok degli Stati alle nuove norme sugli appalti pubblici

Bruxelles aggiorna le direttive del 2004, più trasparenza e regole che favoriscono le Pmi

Bruxelles, 18 luglio 2013 - Primo accordo tra i rappresentanti dei 28 Paesi dell'Unione europea sulle nuove norme per gli appalti pubblici. Si tratta di tre direttive che regoleranno i diversi settori della materia, in particolare quello delle concessioni, con l'obiettivo di aprire i mercati nazionali alle imprese europee.


Le nuove norme rimuovono le barriere per l'accesso al mercato per le Pmi, semplificando gli obblighi di documentazione, riducendo i requisiti di partecipazione, creando un documento standard per scopi di selezione, e invitando le autorità a considerare, in caso di grandi appalti, la divisione dei lavori in lotti più piccoli e più accessibili alle Pmi, cosa che avviene ad esempio abitualmente già in Germania. Nell'ottica della semplificazione viene anche promosso l'appalto “elettronico” che potrebbe, se ben utilizzato, portare a una vera e propria rivoluzione nel settore.


Il nuovo regime cerca poi di assicurare che le autorità contraenti prendano adeguate misure per prevenire, identificare e rimediare ai conflitti di interessi che possono sorgere nella concessione degli appalti. La normativa chiede anche che le autorità vigilino e facciano rapporto sulle attività di appalto per assicurare l'uniformità dell'applicazione delle normative Ue.


La riforma degli appalti pubblici è considerata una delle 12 priorità dall'Atto per il mercato unico (il “Single market act” varato nell'aprile del 2011) per il rilancio di crescita, innovazione e occupazione. Secondo quanto spiegano i tecnici della nostra Rappresentanza permanente, l'Italia aveva chiesto modifiche mirate ad evitare ambiguità nelle disposizioni concernenti sia le offerte anormalmente basse che gli obblighi informativi in caso di subappalto. Roma ha richiesto inoltre una clausola di revisione per le deroghe dall’applicazione della direttiva concessioni relative al settore idrico.


Due delle tre proposte presentate sostituiscono le vigenti direttive sugli appalti pubblici risalenti al 2004 nei settori ordinari (direttiva 2004/18/CE) e nei settori speciali, le cosiddette 'utilities' (direttiva 2004/17/CE); la terza disciplina il settore delle concessioni che, sino ad oggi, è solo parzialmente regolamentato a livello europeo, con la finalità di garantire certezza giuridica agli Stati membri ed assicurare l’apertura dei mercati nazionali alle imprese europee.


Il 10 dicembre scorso il Consiglio Competitività ha conseguito un orientamento generale sulle tre proposte di direttive, che ha costituito la base per il mandato della presidenza irlandese ad avviare i negoziati con il Parlamento Europeo. La Commissione Mercato interno (Imco) dell'Aula di Bruxelles ha votato il 18 dicembre 2012 gli emendamenti sulla proposta di direttiva appalti pubblici (direttiva classica) ed il 24 gennaio 2013 gli emendamenti sulle proposte di direttive appalti nel settore delle utilities e delle concessioni. Il 21 febbraio scorso ha dato mandato ai relatori per l’avvio dei negoziati con il Consiglio sulle tre proposte. Il primo compromesso era stato raggiunto a giugno tra Parlamento, Consiglio e Commissione. Ora l'accordo ha avuto l'ok degli ambasciatori dei 28 riuniti nel cosiddetto Coreper. Il testo licenziato dal Coreper dovrà ora essere votato dall'Aula di Bruxelles e ottenere poi l'approvazione definitiva del Consiglio Ue.
 

Lorenzo Robustelli