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Briciole di pane

Unioncamere: -64mila posti nel trimestre. Nelle costruzioni il calo più marcato

In calo gli addetti, giù costruzioni e microaziende

Roma, 22 dicembre 2010 - Fuori in 158mila, dentro in 94mila. Nel quarto trimestre del 2010, secondo il rapporto Unioncamere-Excelsior, realizzato in collaborazione con il ministero del Lavoro, l`Italia avra` 64mila occupati in meno. Le perdite maggiori saranno nelle piccole imprese, quelle fino a 9 dipendenti, dove verranno assunte 50mila persone ma ne usciranno quasi 95mila: il risultato sara` di 44.300 posti di lavoro persi. Il settore che piu` di altri ne fara` le spese sono le costruzioni che saranno responsabili di oltre un terzo delle perdite di posti di lavoro: con 3.200 entrate e 25.700 uscite, alla fine il saldo del settore sara` infatti negativo per 22.500 unita`.

I posti piu` sicuri saranno quelli nelle professioni piu` qualificate, cosi` come la selezione dei nuovi assunti riguardera` soprattutto i lavoratori piu` specializzati. «Le imprese italiane stanno reagendo alla congiuntura puntando sulla qualita` e sull`innovazione - spiega il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello -: l`alta percentuale di assunzioni previste e` di personale qualificato sia per il titolo di studio, sia per l`inquadramento professionale. Le nostre imprese stanno investendo sulle risorse umane».

Nel dettaglio i numeri del rapporto Unioncamere dicono che delle 93.800 entrate previste quasi il 60% riguardera` laureati e diplomati. In particolare il 15,5% dovrebbe interessare laureati, fortemente richiesti soprattutto dalle imprese chimiche, farmaceutiche, del credito, assicurazioni e servizi finanziari, informatica e tlc. Ai diplomati, che dovrebbero rappresentare quasi il 46% delle assunzioni, le porte sono spalancate soprattutto nelle costruzioni. Ma e` alta la richiesta anche nel commercio, dove il 54% delle entrate previste dovra` avere questa qualifica.

L`analisi geografica dice che e` nel Mezzogiorno che si concentrano le perdite piu` consistenti: -28mila e` infatti il saldo tra entrate (oltre 22mila) e uscite (oltre 50mila) previste. Le difficolta` incidono ancora soprattutto sull`industria e sugli altri servizi, mentre dal commercio si attende un incremento dei posti di lavoro. Bilancio negativo anche nel centro, dove le 15mila assunzioni rallentano la riduzione di posti di lavoro (-24.600 il saldo finale). La situazione migliora a mano a mano che si risale lungo la penisola. Nel Nord-Est si dovrebbe registrare il maggior numero di assunzioni (34.700) con un saldo a fine trimestre di -6.500 unita`, grazie a una sensibile ripresa del settore degli altri servizi (+4.900 il saldo). Nel Nord-Ovest, invece, le 27mila uscite previste (il valore piu` basso a livello nazionale) sono superiori di 5mila unita` alle entrate attese. In queste Regioni inoltre, purtroppo unica eccezione nel nostro Paese, l`industria non solo non perde, ma anzi prevede di accrescere la propria base occupazionale, tanto che il saldo trimestrale risulta positivo di 400 unita`.

[Il Sole 24 Ore - 18/12/2010 - di Cristina Casadei]