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Briciole di pane

Venezia-Padova, si cambia. Save cede la quota a Gavio

Marchi vende il suo 4,6% alla Argo che ora tratta con Porto e Comune di Venezia

Venezia, 17 gennaio 2011 - Il gruppo Gavio mette un piede nella porta delle autostrade a Nordest. Attraverso la controllata Argo finanziaria, gli eredi di Marcellino Gavio hanno acquistato la quota del 4,64 per cento della Autostrade di Venezia e Padova che faceva capo alla Save di Enrico Marchi e, ora, si candida a salire ancora con un'offerta per il 3 per cento dell'ex concessionaria autostradale che fa capo al Comune di Venezia.

L'intero consiglio di amministrazione della società presieduta da Vittorio Casarin si dimetterà dopodomani e, dopo la convocazione di un'assemblea, i nuovi soci sceglieranno un altro consiglio che terrà conto della rivoluzione avvenuta in questi mesi. Sono queste, alcune delle decisioni prese ieri dalla Venezia-Padova che ha anche ratificato, con una delibera, la decisione, già presa, di distribuire con un dividendo straordinario ai soci, la metà degli 80 milioni della liquidità derivante dalla fine della concessione e dal passaggio a Cav (Concessioni autostradali venete).

L'entrata di Gavio, che tramite Argo finanziaria ha acquistato per 10 milioni di euro da Archimede 3 del gruppo Save la quota del 4,64%, ha avuto, per statuto, il gradimento degli altri principali azionisti della società, che oggi sono Autovie Venete, con il 22,3%, la Brescia Padova (A4Holding) con il 19%, Mantovani che è arrivata anch'essa ad una quota del 22%. Il gruppo torinese, però, potrebbe comprare altre quote in vendita, tra le quali quella del Comune e del Porto di Venezia (che ha il 5,3 per cento) diventando un'azionista privato di peso. E un asse che fa presupporre future alleanze sulla Serenissima (Autostrada Brescia-Padova) - dove i privati sono sul filo della maggioranza con Astaldi in posizione importante - ed è in corso una privatizzazione di fatto che si sta definendo in queste settimane.

Lino Brentan, amministratore delegato della Venezia-Padova, ha tenuto ieri la riunione (il presidente Vittorio Casarin non c'era ma si è detto d'accordo a dimettersi anche lui): «La scelta di posticipare le dimissioni di qualche giorno è solo dovuta all'approvazione delle delibere».

La nuova assemblea si convocherà a breve e dovrà decidere il numero e i nomi dei nuovi consiglieri in modo tale da rappresentare il rinnovato parco degli azionisti. Al momento restano nove soci, quindi, tenendo conto della rappresentanza degli azionisti principali, il consiglio potrebbe essere di 11 componenti o giù di lì.

Dal consiglio si sono già dimessi i rappresentanti di coloro che hanno venduto, tranne Casarin, nominato dalla Provincia di Padova, che ora non ha più azioni della società, e che dovrebbe farsi da parte, e Dario Metti che non è più amministratore delegato di Autovie Venete.

Insomma con la privatizzazione e i nuovi assetti comincia per l'ex autostrada un nuovo cammino composto dall'eredità di alcuni project financing importanti, come la Nogara Mare, che con la bretella della A22 vale quasi due miliardi di euro, e il Gra di Padova. Ma dietro l'angolo si intravede anche un ruolo nel futuro ridisegno dell' asse autostradale da Milano a Venezia, oggi in via di privatizzazione.

di Alessandra Carini (fonte: La Nuova Venezia)