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Briciole di pane

Ferraris, FS: l’Europa un mercato multidomestico di integrazione e condivisione

A Innotrans l’ad del Gruppo FS traccia un bilancio delle attività nazionali e internazionali dell’azienda, dai fondi Pnrr all’energia autoprodotta, fino al potenziamento del Wi-Fi sui treni

Prosegue la presentazione del Piano industriale 2022-2031 del Gruppo FS. Dopo Roma, Milano, Bologna e Napoli, a Berlino, nella cornice di Innotrans, il salone internazionale sulle più avanzate tecnologie dei trasporti, i vertici di FS hanno raccontato le strategie e gli obiettivi del Piano decennale con un focus particolare sulle proprie attività internazionali. Il Gruppo, infatti, conta oltre 9.100 persone al lavoro nelle controllate estere e punta a essere sempre più una multidomestic company. Lo riportano diffusamente le principali agenzie di stampa italiane.
Come ha ricordato l’amministratore delegato della capogruppo, Luigi Ferraris: “L'Europa sta diventando sempre di più un mercato multidomestico, un mercato integrato tra le varie nazioni nel campo dei trasporti e delle infrastrutture in cui le aziende dovranno sempre di più integrarsi e collaborare tra loro”. 
Una integrazione, nella visione di Fs, atta anche alla condivisione: "Questo - prosegue Ferraris - è un percorso che va perseguito e rafforzato nel trasporto merci così come in quello passeggeri così da mettere in condivisione e integrare sinergie e competenze”. 

Il Pnrr invece ''è in marcia e siamo in linea con gli obiettivi'' spiega l’ad. ''Siamo la più grande stazione appaltante del Paese – puntualizza -. Dobbiamo lavorare di concerto con il governo per gestire le dinamiche dei prezzi, prima ancora dell'energia, c'è stato il problema dei costi dei materiali con punte del 40-45%. Per mettere in sicurezza il Pnrr, abbiamo rivisitato i listini prezzi per lanciare le gare. Il Pnrr è in marcia sia come progettazione che come realizzazione''.

Parlando sempre di numeri, l’ad Ferraris ha ricordato che nel periodo estivo, da luglio a settembre, le Frecce di Trenitalia hanno trasportato 12,5 milioni di passeggeri riposizionando il traffico in linea con i livelli pre-Covid: ''C'è stato un aumento importante dell'utilizzo del treno sia per l'alta velocità che per il trasporto regionale. Il turismo è ripartito e si sente in questo periodo. Questo ci consente di mantenere i prezzi fermi. È ovvio che è un problema che dovremo affrontare. C'è un problema di costo dell'energia per il trasporto di merci e passeggeri. Dal punto di vista dei numeri – conclude su questo aspetto - siamo soddisfatti. L'alta velocità è tornata ai livelli del 2019. Quello che è cambiato è il mix di traffico, che vede più turismo e meno business''. 

Positivo anche il mercato europeo. In particolare in Francia, dopo il debutto del 18 dicembre, “va molto bene. La Milano-Parigi ha registrato oltre 400 mila passeggeri con un load factor oltre l'80%, va bene anche la Parigi –Lione”. Sul fronte internazionale infatti l'obiettivo è “di consolidarci nei Paesi in cui siamo” rimarcando dicendo che è “un percorso che va perseguito e rafforzato nel trasporto merci così come in quello passeggeri così da mettere in condivisione e integrare sinergie e competenze”. 

Faro anche sul trasporto regionale: ''Molto è stato fatto e nei prossimi due anni si completerà un percorso che porterà la flotta regionale ad essere una tra le più giovani d'Europa con un'età media di 7 anni, con treni più efficienti e sostenibili''. 

Sul piano energetico “sta entrando nel vivo il nostro programma per la produzione di energia da fonte rinnovabile, principalmente fotovoltaico ed eolico, in grado di soddisfare almeno il 40% del nostro fabbisogno entro cinque anni, al 2027-2028”. “La potenza degli impianti di autoproduzione del gruppo FS – prosegue su questo tema - raggiungerà i 2 gigawatt e accrescerà di circa il 10% quella complessiva degli impianti fotovoltaici installati oggi in Italia. La stima attuale dell'investimento è nell'ordine di poco più di 1,6 miliardi di euro. Abbiamo pianificato una pipeline di duemila megawatt di impianti fotovoltaici e minieolici da attivare prevalentemente in aree non più funzionali alle nostre attività core e vicine alle nostre infrastrutture ma anche sui tetti di molti nostri edifici, come le officine di Trenitalia e Rfi”. 

“I processi necessari per la costruzione di questi impianti – assicura Ferraris - sono già stati avviati e dal 2023 partiranno le prime realizzazioni e attivazioni iniziando da un primo gruppo di impianti in grado di erogare, complessivamente, entro il 2024, una potenza di circa 300 mi, a servizio delle sottostazioni elettriche di Rfi, delle stazioni ferroviarie e dei sia industriali di Trenitalia e di Mercitalia. Queste e altre misure contribuiranno a raggiungere un altro obiettivo sfidante: la carbon neutralità nel 2040 in anticipo di 10 anni sulla tabella di marcia europea che prevede il target zero emissioni al 2050”. 

Non manca neppure l’attenzione al potenziamento del Wi-Fi sui treni. Sul fronte della connessione internet infatti “abbiamo avviato un progetto con le principali compagnie di tlc per avere la massima copertura 4G sulla rete AV, coprendo in particolare le gallerie”. Andando nel dettaglio, “stiamo lavorando a un ecosistema digitale con 5 piattaforme (dedicate, tra l'altro, a integrare i servizi offerti, a vantaggio dei viaggiatori e degli operatori economici e della logistica e a monitorare le infrastrutture assicurandone sicurezza ed efficienza e a un progetto denominato “Gigabitrail and roads” che ha trovato circa 2 miliardi di finanziamento nell'ultimo Contratto di Programma di RFI ed è finalizzato a estendere e potenziare la fibra ottica passiva lungo le nostre linee oltre che all'upgrading tecnologico delle stesse e a sviluppare una diffusa connettività”. 

“Il progetto – continua - prevede la posa di ulteriori cavi di adeguata capacità lungo i 17mila chilometri di rete ferroviaria che, per quasi 12mila chilometri, corre parallela, a una distanza inferiore al chilometro, alle strade della nostra Anas. Posizionando una serie di ripetitori renderemo la connessione fruibile in maniera ottimale durante il viaggio di treni e autobus”. 
“Insomma - conclude - con il progetto Gigabitrail and roads miglioreremo il segnale a bordo di tutti i treni, inclusi regionali e intercity, assicureremo il wi-fi anche nelle nostre oltre 2000 stazioni e offriremo un migliore servizio anche a quanti operano in prossimità della ferrovia. Andremo a realizzare – conclude - un'infrastruttura abilitante di cui potranno beneficiare tanti piccoli borghi o zone rurali dove oggi la copertura del segnale non è così potente, e dove gli agricoltori potranno da remoto programmare molte loro attività, quali ad esempio l'irrigazione”.  


 

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