Il programma di navigazione satellitare dell'Ue lancia in orbita altri due satelliti
Galileo arriva ad un totale di sei satelliti e si prepara ad una serie di nuovi lanci
Roma, 24 agosto 2014 – Nuovo passo avanti verso un vero e proprio sistema europeo di navigazione satellitare. Galileo, il programma dell'Unione europea che mira allo sviluppo di un sistema globale di navigazione satellitare sotto controllo civile europeo, ha lanciato nello spazio altri due satelliti e dispone così di un totale di 6 già in orbita. "Doresa" e "Milena", come i due satelliti sono stati soprannominati dopo un concorso di disegno tra le scuole dell'Ue, sono stati lanciati dal cosmodromo europeo situato presso Kourou, nella Guyana francese.
Si tratta dei primi due satelliti di una serie di proprietà integrale dell'Ue che si andranno ad aggiungere al parco già esistente. Le informazioni migliorate fornite da Galileo in materia di posizionamento e di riferimento temporale avranno implicazioni positive per diversi servizi: miglioreranno la precisione di navigatori di automobili e telefoni cellulari, ma renderanno anche più sicuri i sistemi di trasporto su strada e rotaia e miglioreranno i tempi di reazione alle situazioni di emergenza. Una volta entrato nella fase di operatività, secondo le stime, Galileo produrrà ricadute che genereranno una crescita del mercato mondiale dei prodotti e servizi di navigazione satellitare, che dovrebbe passare dai 175 miliardi di euro l'anno del 2013 a circa 237 nel 2020.
“Il lancio di questi due satelliti segna l’inizio della fase di piena capacità operativa di Galileo”, ha commentato il commissario europeo all’Industria, Ferdinando Nelli Feroci: “Esso dà nuovo impulso al programma Galileo, un progetto realmente europeo fondato sulle risorse dei paesi dell’Ue per massimizzare i benefici a vantaggio dei cittadini unionali”, ha spiegato il commissario, annunciando anche che, a partire dal 2015, “l’Ue potrà usare un sistema di lancio di costruzione europea, ‘Ariane 5', grazie a un nuovo contratto del valore di 500 milioni di euro sottoscritto con l’industria spaziale dell’Ue”.