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Briciole di pane

Inaugurato il ponte di Pelješac, unirà la Croazia

Finanziato all’85% da fondi europei, connetterà Nord e Sud del Paese finora divisi da una striscia bosniaca

Aperto al traffico  il ponte di Pelješac (Sabbioncello in italiano), nel sud della Dalmazia, il più grande progetto infrastrutturale della Croazia dell’ultimo decennio. Realizzato dalla Compagnia statale cinese China Road and Bridge Corporation (CRBC), con un investimento di circa 400 milioni di euro (finanziati all’85% dall’Unione Europea), il ponte - lungo 2.404 metri - collegherà  le città di Komarna, sulla terraferma croata, con Brijesta, collocata sulla penisola attraversando il Canale della Narenta. Permetterà quindi la connessione della perla dell’Adriatico croato, Dubrovnik, alla rete autostradale nazionale, evitando di passare attraverso la piccola porzione del territorio bosniaco di Neum. Prima infatti per andare da una parte all’altra della Croazia era necessario transitare attraverso la Bosnia Erzegovina oppure prendere un traghetto tra le città croate di Trappano e Porto Tolero. Situazioni queste che, in passato in piena stagione turistica, hanno creato non pochi ingorghi stradali. Un quadro viabilistico  destinato a peggiorare con l’ingresso della Croazia nella zona Shengen, previsto per il 2023, per l’obbligo di controlli stringenti alle frontiere di ingresso nello spazio comune europeo.

Il progetto del ponte è stato avviato per la prima volta nel 2007 dalle autorità croate, interrotto nel 2012 per via della crisi economica, fu rilanciato nel 2015 fino ad arrivare ad ottenere un finanziamento da parte della Commissione Europea fino all’85% del suo costo (357 su 400 milioni di euro circa).


Dal punto di vista ingegneristico è un ponte strallato realizzato in cemento armato e metallo, un ponte sospeso il cui impalcato è retto da una serie di cavi (gli stralli) ancorati a piloni o torri di sostegno . Il sistema di sospensione, posizionato centralmente, crea un attraversamento carrabile alto 55 metri rispetto al livello del mare, consentendo il passaggio di navi di dimensioni importanti. I suoi 2,404 km di lunghezza sono composti dalla successione di 400 sezioni metalliche che vanno dai 6 ai 12 metri. I segmenti sono stati prefabbricati nei cantieri di Nantong, in Cina, e trasportati - per un totale di 30.000 tonnellate di acciaio - in Croazia via mare. Le sue dimensioni permettono la realizzazione di quattro corsie carrabili, due per ogni direzione di marcia.


Il  viadotto favorirà la coesione economica e territoriale di tutta la regione, contribuirà allo sviluppo del turismo e renderà più agevole l’accesso dei cittadini della zona all’assistenza sanitaria, all’istruzione e ad altri importanti servizi sociali.


 

Giovanna Genovese