Via libera dalla Commissione Europea per il nuovo Decreto sull'Aeroporto di Linate
Ridotte del 66% le procedure di infrazione nel settore Infrastrutture e Trasporti

Roma, 17 novembre 2016 - La Commissione europea ha dato il via libera alle misure previste dal nuovo decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, relativo alla maggiore liberalizzazione del traffico sull’aeroporto di Linate.
Il nuovo decreto e le scelte del Mit hanno permesso di superare la decisione negativa che la Commissione aveva assunto il 17 dicembre scorso rispetto al “decreto Lupi” sulla materia, in quanto non era stata svolta una consultazione con gli operatori.
A seguito del via libera, il decreto firmato dal Ministro Delrio, sottoposto come prevede il regolamento Ue ad una consultazione delle parti interessate, consente di eliminare le incertezze che si erano venute a determinare sulle regole del traffico di Linate, consolidando un sistema di liberalizzazione di destinazioni e frequenze in ambito europeo, fermi restando i limiti di capacità operativa dello scalo.
L’obiettivo del decreto è di ottimizzare la fruizione dell’aeroporto, facilitando la libera circolazione dei cittadini dell’Ue e contestualmente consentendo lo sviluppo dell’hub di Malpensa nello specifico ruolo di gate intercontinentale, migliorando la connettività da Milano.
Lo scalo di Milano Malpensa sarà quindi aperto al traffico intercontinentale ed extra europeo operato da vettori europei ed extra europei, senza limiti di tipologie di aeromobili o destinazioni, mentre Milano Linate sarà aperto unicamente al traffico intra-Ue operato da vettori europei con l’utilizzazione di una determinata tipologia di aeromobile (narrow body) e con collegamenti point to point.
Ridotte del 66% le procedure di infrazione sui trasporti
Risulta infine premiato il forte impegno del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti italiano nella corretta applicazione della normativa Ue, in stretta collaborazione con la Rappresentanza Permanente presso l’Unione Europea a Bruxelles e il Dipartimento delle Politiche Europee.
Il settore Infrastrutture e Trasporti italiano ha infatti registrato un calo costante e netto (- 66%) delle procedure di infrazione. Rispetto alle 18 di inizio 2014, ben 12 sono state risolte e solo 6 le infrazioni attualmente aperte. A questo si aggiungono i successi nei casi di pre-infrazione che sono stati chiusi prima della formalizzazione grazie ad una interlocuzione costante e costruttiva tra Roma e Bruxelles. Ad oggi nel settore Infrastrutture e Trasporti, il Mit detiene solo il 2,9% delle infrazioni sul totale dei Paesi UE, la diminuzione è stata particolarmente netta.
Un dato che non riflette ancora a sufficienza il miglioramento della performance italiana in questo settore, perché non considera anche i casi di pre-infrazione gestiti e risolti con successo; se analizziamo infine le poche infrazioni ancora aperte, due casi sono di fatto “congelati” e comunque la loro archiviazione dipende da fattori esterni all’Italia mentre un altro caso è sostanzialmente risolto perché l’Italia ha adempiuto a tutti gli obblighi previsti.