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Briciole di pane

Nuove norme sulla pianificazione dello spazio marittimo: "Apriranno opportunità di crescita"

Il Parlamento europeo ha approvato un testo che punta a un maggiore coordinamento delle attività

Bruxelles, 17 aprile 2014 - La gestione degli spazi marittimi non è una cosa facile. Se si pensa alle operazioni di pesca, agli impianti di acquacoltura e alle zone marine protette, ma anche a infrastrutture marittime quali cavi, condutture, rotte di navigazione, impianti per l'estrazione di petrolio e gas naturale e impianti eolici si può ben immaginare che numerose attività spesso competono per lo stesso spazio e le stesse risorse nelle zone costiere e marittime. Inoltre la crescita vertiginosa della domanda di spazio marittimo per nuove attività, dall'energia rinnovabile agli impianti di acquacoltura, rende più che mai necessaria una pianificazione più coerente e razionale delle attività marittime.


Il Parlamento europeo ha approvato una proposta di direttiva sulla pianificazione dello spazio marittimo che si propone di aiutare gli Stati membri a sviluppare piani intesi a favorire un migliore coordinamento delle diverse attività e garantirne quanto più possibile l'efficacia e la sostenibilità.
La direttiva stabilisce una serie di requisiti minimi per l’elaborazione di piani nazionali di gestione dello spazio marittimo, nei quali saranno individuate tutte le attività umane esistenti, tenendo conto delle interazioni terra-mare, nonché le modalità più efficaci per la loro gestione. La direttiva dovrebbe aiutare gli Stati membri a cooperare in modo più efficace in quanto molte di queste attività attraversano le frontiere nazionali.


La pianificazione dello spazio marittimo (PSM) consente di meglio comprendere la distribuzione delle risorse marine e offre agli investitori maggiori certezze in merito alle prospettive di sviluppo economico. Grazie ad essa gli operatori potranno sapere quali attività potranno essere svolte, dove e per quanto tempo. La pianificazione dello spazio marittimo contribuirà inoltre a ridurre la ridondanza e della legislazione attuale e la complessità amministrativa.
 

In alcuni paesi, ad esempio, per ottenere una licenza per un impianto di acquacoltura offshore può essere necessario rivolgersi a ben nove agenzie esecutive. Un migliore coordinamento permetterebbe di accelerare le procedure con conseguenti vantaggi economici. Secondo la Commissione europea accelerare di 1, 2 o 3 anni gli investimenti a favore dell'acquacoltura in mare aperto o della produzione di energie rinnovabili offshore, ad esempio, potrebbe generare, da qui al 2020, benefici economici compresi tra 60 e 600 o più milioni di euro.


Secondo Maria Damanaki, commissaria per gli Affari marittimi e la pesca, e Janez Potočnik, commissario per l’Ambiente, “il voto del Parlamento europeo segna un progresso importante che consentirà di migliorare la gestione dei nostri mari e di garantirne la sostenibilità, generando così nuove opportunità di crescita in tutti i settori marittimi”. Per i due commissari “per rendere l’accesso allo spazio marittimo più prevedibile per gli investitori e ridurre nel contempo l'impatto ambientale delle attività marittime è indispensabile coordinare le diverse attività che si svolgono”.


La pianificazione dello spazio marittimo mira anche a favorire la creazione di reti di zone marine protette, per le quali è indispensabile una cooperazione transfrontaliera, in modo da attuare più efficacemente la legislazione unionale per la protezione dell'ambiente nelle zone marine.
Dopo l'adozione da parte dei ministri, gli Stati membri devono recepire la direttiva nella legislazione nazionale entro il 2016 e designare l'autorità competente incaricata di attuare la pianificazione dello spazio marittimo. Entro il 2021 gli Stati membri dovranno elaborare i rispettivi piani di gestione dello spazio marittimo. I piani dovranno essere conformi ai requisiti minimi stabiliti dalla direttiva, ma i contenuti e le strategie potranno essere adattati alle priorità economiche, sociali e ambientali nonché agli obiettivi delle politiche settoriali nazionali e alle tradizioni giuridiche di ciascuno Stato.
 

Lorenzo Robustelli