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Briciole di pane

Pressing dell'Europarlamento per la direttiva sulla re-immatricolazione dei veicoli all'estero

Le pratiche e i requisiti sono diversi di Stato in Stato e questo porta oneri aggiuntivi per i cittadini

Bruxelles, 23 gennaio 2014 - Registrare un'auto in un altro Stato membro dell'Ue è uno dei problemi con cui si confrontano sempre più spesso i cittadini europei che vivono all'estero. Una legislazione comunitaria in materia non esiste, soprattutto per le resistenze degli Stati membri che temono ripercussioni sui propri regimi fiscali. Una preoccupazione infondata secondo i deputati europei che ha votato una risoluzione in commissione Industria, che chiede di sbloccare le trattative sulla bozza di direttiva ormai arenate da mesi.


Ogni Stato membro ha regole, requisiti e scadenze diverse per la re-immatricolazione di una macchina o moto proveniente da un altro Paese e questo ostacola la libera circolazione dei veicoli e aggiunge un onere amministrativo e finanziario supplementare per i cittadini. Anche le regole per la tassazione sono diverse da Stato a Stato. In Olanda i veicoli immatricolati all'estero, ma usati da una persona o entità fisica residente nel Paese, sono tassati appena vengono utilizzati sul suolo nazionale. Anche in Finlandia i veicoli stranieri vengono tassati anche se non ancora registrati. In entrambi i casi il cittadino si trova sottoposto a una doppia tassazione, nel Paese di origine e in quello di lavoro, e per questo avrebbe necessità di pratiche di ri-registrazione più veloci. In Austria e Germania i veicoli possono essere soggetti a una tassa di circolazione anche per soggiorni brevi mentre in Polonia la tassazione inizia solo dopo 6 mesi di utilizzo.


Per dare una scossa al processo i deputati hanno votato la loro posizione sulle nuove regole già il 9 luglio 2013 e aggiornato le regole il 18 marzo 2014. Ma il Consiglio Ue va a passo molto più lento e ha chiesto una valutazione d'impatto aggiuntiva su come le nuove regole potrebbero influenzare il sistema fiscale degli Stati membri. Questo report è stato presentato ai parlamentari europei e “mostra chiaramente che non c'è nessun problema per quanto riguarda questo regolamento. Pertanto invitiamo gli Stati procedere verso l'adozione finale di questa importante legislazione il prima possibile. Ulteriori ritardi sono ormai ingiustificabili”, ha dichiarato la Ceca Dita Charanzová dei liberali Alde, che si occupa del regolamento. La palla ora passa, ancora una volta, al Consiglio.
 

Lorenzo Robustelli

  Per leggere il report della Commissione