Tajani: Italia risponda su infrazione pagamenti PA entro il 10 marzo
Se la risposta "sarà insoddisfacente", il vicepresidente della Commissione europea sarà costretto a procedere con la lettere di messa in mora

Roma, 4 marzo 2014 - Nuovo monito della Commissione europea all'Italia sul mancato rispetto della direttiva sui ritardi di pagamento della Pubblica amministrazione: "Entro il 10 marzo mi attendo una riposta dell'Italia, dopodiché se come ahimè temo non sarà soddisfacente - ha detto il vicepresidente Antonio Tajani - sarò costretto a procedere con la lettere di messa in mora".
Si tratterebbe del secondo passo formale nella procedura di infrazione avviata dal responsabile di industria e imprenditoria della Commissione, a carico della penisola per la mancata attuazione della direttiva che prevede pagamenti della PA alle imprese entro 30 giorni (o 60 giorni su alcune voci limitate).
"A oggi ci risulta che si paga dopo 200 giorni, con punte di 1.200 giorni questo significa uccidere le imprese", ha rilevato Tajani. "Mi auguro che il nuovo governo passi dalle parole ai fatti e paghi tutto il dovuto".
E se la liquidazione del debito accumulato pregresso è avvenuta "solo in parte" - e qui il nuovo esecutivo guidato dal presidente del consiglio Matteo Renzi ha annunciato l'intenzione di liquidare anche il rimanente - Tajani ha affermato che "allo stesso tempo bisogna pagare nei tempi previsti" i nuovi debiti. "Sarebbe la manovra economica perfetta".