Torino esce dall'Osservatorio Tav
Decisione assunta dal Consiglio Comunale che ha votato una mozione che impegna la Sindaca

Torino, 6 dicembre 2016 – L’Amministrazione Comunale di Torino ha deciso di uscire dall’Osservatorio Tav cioè dal tavolo di confronto istituito ormai quasi dieci anni fa dal Governo per creare un luogo di dialogo sulla Nuova Linea Torio Lione. La decisione è stata votata ieri sera dal Consiglio Comunale.
La decisione del Consiglio è arrivata dopo la votazione di una mozione che impegna Chiara Appendino, Sindaca di Torino, a portare il capoluogo piemontese fuori dall’Osservatorio.
La decisione è stata accolta negativamente da parte del sistema produttivo locale, in particolare da Confindustria Piemonte, Unione Industriale e API Torino.
La scelta di Torino, tuttavia, non potrà fermare la realizzazione dell’opera. A metà circa del prossimo anno è previsto l’inizio dello scavo del tunnel di base fra Italia e Francia, mentre proseguono i lavori per la realizzazione, a Chiomonte, dell’unica discenderia prevista in Italia. Qualche settimana fa, inoltre, il Senato ha dato il suo via libera alla nuovo trattato internazionale fra Italia e Francia che prevede la tripartizione dei costi di realizzazione dell’opera. Dal punto di vista tecnico, la linea che deve essere realizzata è lunga 270 chilometri ma l'accordo tra Italia e Francia riguarda solo la cosiddetta “sezione transfrontaliera” la cui lunghezza è pari a 65 km dalla stazione di Saint Jean de Maurienne a quella di Susa-Bussoleno. Si tratta di un’opera che vale 8,3 miliardi di euro, costo certificato al valore del 2012, e che dovrà essere completata - compresa la fase dei collaudi - in 12 anni. Al costo totale contribuirà anche l’Europa con il 40%, la restante quota sarà per il 57,9% a carico dell'Italia e per il 42,1% coperta dalla Francia.