Unione Europea, prosegue il cammino verso il Green Deal
Le ultime novità su Euro 7, multe, gigatir

Approvato in via definitiva dal Parlamento europeo il nuovo regolamento Euro 7. Lo scorso 13 marzo 2024 il Parlamento UE ha infatti ratificato l’accordo raggiunto a dicembre 2023 con Commissione europea e Consiglio. Con 297 voti favorevoli, 190 contrari e 37 astenuti sono stati quindi definiti i limiti Euro 7, il nuovo standard europeo in materia di emissioni inquinanti prodotte dai veicoli in condizioni di guida reali, che andrà a sostituire l’Euro 6 a partire dal 1° luglio 2027 per le auto e dal 1° luglio 2029 per i camion. Lo rende noto un comunicato diffuso dal Parlamento europeo.
L’accordo prevede su autovetture e furgoni leggeri il mantenimento dei limiti delle emissioni di gas di scarico validi per i motori Euro 6. Su autobus e autocarri sono previsti invece limiti più severi. Per la prima volta viene posto un limite anche all’inquinamento provocato da freni, pneumatici e vapori di benzina. Ma non solo, l’Euro 7 impone nuovi limiti per le sostanze pericolose come l’ammoniaca (NH3) responsabile dello smog ed i gas organici non metanici precursori dell’ozono, come aldeidi, chetoni, alcoli e altri. Le emissioni potranno essere verificate anche dalle forze di Polizia durante normali controlli della circolazione o in sede di revisione dell’automobile tramite il nuovo sistema OBM. L’On-board Monitoring (OBM) sarà un sistema di monitoraggio continuo installato direttamente a bordo della centralina di gestione del veicolo con l’obiettivo di controllare e registrare i dati sulle emissioni.
Miglioreranno inoltre anche le informazioni per i consumatori. Ogni veicolo avrà un “passaporto” di circolazione in cui saranno indicate le sue prestazioni ambientali al momento dell'immatricolazione (come limiti di emissione di inquinanti, emissioni di CO2, consumo di carburante ed energia elettrica, autonomia elettrica, durata della batteria).
Adesso per l’approvazione definitiva manca il passaggio formale della ratifica dello stesso Consiglio europeo.
Prosegue quindi il cammino dell’Europa verso il Green deal: ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050.
Sempre in questa direzione vanno le ultime due decisioni prese dal Parlamento europeo.
Lo scorso 14 febbraio, gli eurodeputati della commissione Trasporti e Turismo hanno adottato la loro posizione sulla revisione delle norme su pesi e dimensioni del trasporto stradale. L’assemblea ha votato a sostegno di camion più lunghi e più pesanti sulle strade europee (ci si potrebbe imbattere in camion lunghi 25 metri e pesanti fino a 60 tonnellate). È un progetto di legge che fa parte del più ampio pacchetto di proposte per rendere più ecologico il trasporto merci all’interno dei confini europei (camion e autobus sono responsabili del 28% delle emissioni di gas serra e del 34% delle emissioni di ossido di azoto legate al trasporto stradale). L’aumento di peso e lunghezza, secondo i deputati a favore della proposta, serve a compensare lo spazio e il peso necessari per ospitare batterie o celle a idrogeno e per fornire ulteriore capacità di carico. Questo progetto sarà seguito dal nuovo Parlamento dopo le elezioni europee del 6-9 giugno.
È stata raggiunta una prima intesa tra Consiglio e Parlamento UE anche in tema di infrazioni stradali. È dello scorso 12 marzo il comunicato stampa diffuso dal Consiglio europeo in cui si rende noto che lo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale sarà agevolato da norme più rigorose ed efficienti. Il codice della strada dovrà essere rispettato in tutti gli Stati membri dell’Unione. Verrà aumentato infatti l’elenco delle infrazioni che potranno comportare per gli automobilisti una multa a prescindere dallo Stato in cui si guida. Oltre all’eccesso di velocità, alla guida in stato di ebbrezza o al mancato arresto a un semaforo rosso, saranno perseguiti anche i parcheggi in zone vietate, i sorpassi pericolosi, l’omissione di soccorso, l’ingresso in aree a traffico limitato.
L'accordo provvisorio raggiunto dovrà essere approvato dal Consiglio e dal Parlamento europeo prima dell'adozione formale dell'atto legislativo. Dall’entrata in vigore, gli Stati membri avranno poi 30 mesi per recepire le disposizioni della direttiva riveduta nel diritto nazionale.