Veicoli connessi, urgente un quadro normativo
La richiesta dell'Acea all'UE
L'Associazione europea dei produttori di automobili (Acea) e cinque importanti Gruppi automobilistici si sono attivati affinché l'operatore Avanci fornisca maggiore trasparenza sui brevetti inclusi nel suo programma, rispettando i principi contenuti nella bozza di regolamento Ue sulle licenze SEP (Standard Essential Patent). Del tema se ne parla in un'agenzia Ansa.
In una lettera inviata ad Avanci, che è il principale operatore di pool di brevetti per le licenze essenziali per l'uso del 5G nei veicoli connessi, Acea e cinque costruttori hanno chiesto chiarimenti se e come venga valutata l'essenzialità dei brevetti e come si determinino corretti tassi di royalty che siano "ragionevoli e non discriminatori", Il problema che viene evidenziato è che - a meno che non vi sia una rapida adozione delle norme sulle licenze SEP proposte dall'Ue - il settore automobilistico e altri che forniscono e utilizzano prodotti e servizi connessi nell'ambito dell'Internet delle cose (IoT) continuerà ad vere problemi nell'ottenere a prezzi ragionevoli le licenze per la tecnologia wireless.
I produttori di automobili europei ritengono che l'obiettivo primario dovrebbe prevedere la creazione di un ecosistema in cui i clienti beneficiano di servizi innovativi che migliorino la loro esperienza di guida e che garantiscano al contempo la loro sicurezza sopra ogni altra preoccupazione.
Questo ecosistema dovrebbe permettere che i fornitori di servizi a un veicolo connesso possano utilizzare solo i dati che i clienti desiderano fornire e di cui hanno bisogno. Questo per preservare al contempo la scelta del cliente su quali dati condividere, con chi e per quale scopo.
Se la Commissione Europea decidesse di creare un quadro normativo sul tema dei dati a bordo dei veicoli - ribadisce l'Acea - è fondamentale che questo sia articolato attorno a un principio di accesso equo e non discriminatorio, l'unico che può fungere da pietra angolare per questa nuova importante novità.