"6.000 Campanili": priorità a consolidamento antisismico, manutenzione del territorio e riduzione del rischio idrogeologico
La commissione Ambiente della Camera ha approvato una risoluzione bipartisan che impegna il governo a riconoscere tre priorità nell'assegnazione dei fondi

Roma, 22 aprile 2014 – Priorità agli interventi di consolidamento antisismico, manutenzione del territorio e riduzione del rischio idrogeologico nell'assegnazione dei fondi del “Programma 6.000 Campanili” destinato ai piccoli Comuni. La commissione Ambiente alla Camera ha approvato all'unanimità una risoluzione bipartisan che impegna il governo in tal senso.
Il fondo, istituito con il cosiddetto “decreto del Fare” per il rilancio delle infrastrutture, è stato finanziato con 100 milioni di euro destinati integralmente ai piccoli Comuni con popolazione fino ai 5mila abitanti, poi integrato con ulteriori 50 milioni dalla legge di Stabilità 2014. Fondi che vengono ripartiti secondo un criterio temporale, in base alla data di presentazione delle domande per usufruire dei finanziamenti.
“Il testo – ha precisato Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente e primo firmatario della risoluzione – impegna il governo a destinare le risorse del Programma 6.000 Campanili prioritariamente agli interventi di qualificazione e manutenzione del territorio, recupero e riqualificazione degli edifici esistenti, riduzione del rischio idrogeologico ".
Secondo Realacci, si tratta di “un orientamento che, insieme allo sblocco di 1,5 miliardi già stanziati per contrastare il dissesto idrogeologico annunciato dal governo, ai 3,5 miliardi per le scuole e al potenziamento e alla stabilizzazione dell'ecobonus, rappresenta una straordinaria occasione per rilanciare un settore importante come l'edilizia nel segno della qualità, assicurando maggiore sicurezza ai cittadini e riducendo al contempo sia le bollette che le emissioni".
Tra le altre cose la risoluzione impegna il governo "a garantire una equilibrata ripartizione regionale degli interventi, tenendo conto della consistenza della presenza dei piccoli Comuni in relazione alle diverse aree territoriali e a favorire nella progettazione processi aggregativi tra le amministrazioni comunali”. Inoltre, il governo dovrà "valutare l'opportunità di ridurre l'importo minimo previsto per il finanziamento per favorire la realizzazione di un maggior numero di progetti sempre in relazione alle priorità individuate".