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Briciole di pane

A12 Livorno-Civitavecchia, il Cipe muta le linee guida del piano economico finanziario

Assicurata l'invarianza di effetti sulla finanza pubblica, con la modifica della delibera 85/2012

Roma, 28 gennaio 2014 - Il piano economico - finanziario relativo al progetto definitivo di tutti lotti dell’Autostrada A12 Livorno-Civitavecchia - Tratta Cecina (Rosignano Marittima) - Civitavecchia, compresi i lotti 4, 5B e 7 non ancora sottoposti all’approvazione del Comitato, dovrà confermare un valore netto complessivo pari a 2 miliardi, di cui alla presa d’atto, e un valore di subentro pressoché nullo, fermo restando che permane a carico del concedente la valutazione sull’attendibilità delle stime di traffico e sulla congruità del costo delle opere.

 

Questa l’ultima e più attuale prescrizione del Cipe in ordine alla realizzazione dell’Asse autostradale Cecina-Civitavecchia, opera strategica inclusa – sin dal 2001 – tra i «Sistemi stradali e autostradali del corridoio plurimodale tirrenico Nord-Europa nell’allegato 1 del 1° Programma delle opere strategiche, contenuta nella Delibera che proponiamo in lettura, all'esito di un lungo percorso del quale diamo conto brevemente.

 

 

Nel 2010 il Cipe (delibera 22 luglio 2010, n. 78) aveva prescritto la redazione di un nuovo piano economico-finanziario, in sostituzione di quello allegato allo schema di convenzione unica tra ANAS S.p.A. e SAT S.p.A, che riportasse un valore di subentro pressoché nullo, fermo restando che permane a carico del concedente la valutazione sull’attendibilità delle stime di traffico e sulla congruità del costo delle opere.

 

 


Nel 2011, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in ottemperanza a quanto così prescritto, acquisito il piano economico finanziario elaborato dalla concessionaria SAT con riferimento all’opera completa (per un costo di circa 2 miliardi di euro e un valore di subentro pressoché nullo), aveva richiesto che lo stesso assicurasse la coerenza del progetto definitivo dell’intera opera con il valore del predetto piano economico-finanziario, fermo restando il pressoché totale azzeramento del valore di subentro.

 

 


In epoca successiva (dicembre 2012) il Cipe con la delibera n. 85/2012 di approvazione del progetto definitivo aveva imposto che il piano economico finanziario definitivo di tutti i lotti dovesse tenere conto della necessità di escludere il meccanismo di remunerazione e capitalizzazione delle poste figurative nel periodo di costruzione, prevedendosi che anche i piani economico-finanziari dei singoli lotti riflettessero tale orientamento.

 

 

A tale ultima prescrizione si è opposto con successo il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – richiedendone la rimozione dal testo della Delibera – sull’assunto che la pratica applicazione avrebbe comportato una sostanziale-modifica del piano economico-finanziario regolatorio (PER) e delle tariffe applicabili e determinato un peggioramento degli indicatori di sostenibilità del debito e della capacità da parte della concessionaria di remunerare i mezzi propri e accedere ai credito.
 

Aldo Scaramuccia

  La Delibera Cipe del 27 settembre 2013