A3, sulla sicurezza del Viadotto Italia
Le Interrogazioni parlamentari 5-05073 (On. Borghi) e 5-05076 (On. Terzoni) e la risposta del Sottosegretario Umberto del Basso de Caro
CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 19 marzo 2015
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
Interrogazione parlamentare n . 5-05073 Borghi: Sulla messa in sicurezza e transitabilità del viadotto «Italia» dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria.
TESTO DELL’INTERROGAZIONE
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Per sapere
premesso che:
il 2 marzo 2015 si è verificato il crollo di una campata del viadotto «Italia» nel tratto che attraversa il Pollino in Calabria dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria;
il crollo è avvenuto mentre erano in corso i lavori condotti nel cantiere del Macrolotto 3 Sub2 della A13;
secondo i dati di un dossier pubblicato dalla CGIL, nell'incidente si è registrata la dodicesima vittima da quando l'ANAS ha avviato i lavori di ammodernamento autostradale della A3 e, questa volta, a perdere la vita è stato un giovane operaio 25enne dipendente della impresa «Nitrex», Adrian Miholca, precipitato nel vuoto da 80 metri di altezza;
in seguito al crollo ed all'infortunio mortale la procura della Repubblica di Castrovillari ha posto sotto sequestro l'intero viadotto;
la chiusura del tratto autostradale interessato si configura come un vero e proprio diaframma nel collegamento delle regioni Calabria e Sicilia con il resto del Paese, dal momento che i percorsi alternativi sui quali è stato dirottato il traffico autostradale provocano insopportabili rallentamenti;
tale rallentamenti condizionano fortemente soprattutto i traffici e gli scambi commerciali tra le aree del Sud ed i mercati nazionali e transnazionali;
tutto ciò è destinato a pesare negativamente sui processi produttivi della economia della Calabria e della Sicilia, già fortemente colpiti dalla grave crisi economica in atto;
l'ANAS ha annunciato ufficialmente che la chiusura al traffico del tratto interessato è a tempo indeterminato –:
quali iniziative intenda assumere il Governo al fine di garantire in tempi rapidi la messa in sicurezza e la transitabilità del viadotto e di valutare l'opportunità di svolgere una indagine conoscitiva ed ispettiva, i cui risultati siano resi noti in sede parlamentare, sulla conduzione dell'intero programma di ammodernamento della autostrada Salerno-Reggio Calabria, soprattutto in relazione ai rapporti tra l'ANAS e i general contractors in merito alle modalità e alle forme attuative dei contratti di affidamento dei lavori di tutti i lotti riguardanti i progetti di adeguamento e ammodernamento dell'asse autostradale.
Interrogazione parlamentare n. 5-05076 Terzoni: Iniziative del Governo sulla transitabilità del viadotto «Italia» dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria.
TESTO DELL’INTERROGAZIONE
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. r sapere
premesso che:
la Salerno Reggio–Calabria da lunedì 2 marzo 2015 è tornata tristemente al centro delle cronache nazionali con il crollo della quinta campata del Viadotto «Italia» (lato Reggio Calabria) – dove erano in esecuzione i lavori di predisposizione della demolizione dell'impalcato per la realizzazione della nuova autostrada – che è costato la vita ad un operaio di 25 anni precipitato da un'altezza di circa 80 metri mentre era alla guida di una piccola ruspa. L'incidente è avvenuto in un cantiere tra Laino Borgo e Mormanno;
in questi lavori l'Anas ha solo un compito di controllo, mentre l'Italsarc che fa da contraente generale, ha affidato direttamente i lavori a una sessantina di imprese, tra le quali società di rilevanza nazionale come la Cmb di Carpi e la società Ghella spa di Roma che a loro volta subaffidano ad altre imprese più piccole. Ed è proprio in queste pieghe che – a detta del sindacalista Antonio Di Franco, della Fillea di Castrovillari – si verifica «un allentamento nei controlli e nella vigilanza dei protocolli di legalità sottoscritti, in particolare proprio sui contratti e sull'organizzazione del lavoro, sugli orari di lavoro, data la complessità e i tempi stretti di realizzazione»;
il tragico evento è accaduto in un cantiere che, nei mesi scorsi, era stato segnalato dai sindacati alla prefettura di Cosenza per l'alto grado di rischio dovuto a turni di lavoro troppo pesanti. Già nell'ottobre del 2014, infatti, i sindacati avevano presentato alla prefettura di Cosenza una segnalazione e una richiesta di intervento delle interforze di polizia per le verifiche sui flussi di manodopera e gli orari di lavoro secondo quanto disposto dal «protocollo di legalità» stipulato tra lo stesso ufficio territoriale del Governo, l'Anas, e il contraente generale, Italsarc. Il protocollo prevede, tra le altre norme rivolte a contrastare l'infiltrazione criminale nei cantieri, anche il rispetto dei contratti di fornitura e di lavoro subordinato impiegato nell'ammodernamento del terzo macrolotto della A3;
a seguito della tragedia il pm ha disposto il sequestro della parte di strada interessata dall'incidente mortale e ha individuato due consulenti che dovranno effettuare un primo sopralluogo per poi procedere alle verifiche della stabilità della struttura dell'intero viadotto, mentre il presidente dell'Anas ha nominato una commissione d'inchiesta interna;
il tratto tra gli svincoli di Laino Borgo e Mormanno è stato chiuso al traffico e l'Anas ha individuato percorsi alternativi, differenziati per il traffico pesante e leggero con presidi fissi agli svincoli, poiché «non sono prevedibili i tempi di riapertura del tratto»;
chiudere un importante snodo di traffico che coinvolge, oltre alla Calabria, anche la Sicilia, oltre a generare disagi per gli automobilisti, ha ripercussioni anche sull'economia di queste due regioni che vedranno lievitare i tempi di consegna delle merci delle aziende che ivi risiedono. Il presidente dell'associazione Aitras che rappresenta i circa quindicimila trasportatori siciliani sulla questione ha affermato: «L'ottanta per cento del trasporto su gomma è dedicato all'ortofrutta; un comparto che impone una regola semplice e secca: in ventidue ore la merce appena raccolta deve stare nei mercati del Centro e del Nord. Altrimenti la puoi buttare. Con gli eterni rallentamenti sulla A3 a stento ci riuscivamo prima; ora, con le deviazioni imposte dai percorsi alternativi ci vogliono circa trenta ore. E noi siamo fuori». A questo si deve aggiungere che l'aumento di ore necessarie a raggiungere la destinazione impone l'aumento del numero di autisti in turno su ogni mezzo, obbligati dal codice della strada a un numero massimo di ore di guida al giorno con un notevole aumento dei costi –:
quali misure intenda adottare affinché venga garantita in tempi rapidi la transitabilità del tratto autostradale, al momento interrotto, scongiurando danni al comparto ortofrutticolo ed al turismo che andrebbero ad impattare fortemente sulla già martoriata economia siciliana e calabrese.
TESTO DELLA RISPOSTA DEL SOTTOSEGRETARIO UMBERTO DEL BASSO DE CARO
Rispondo congiuntamente, sulla base delle informazioni assunte presso ANAS, alle interrogazioni degli Onorevoli Bruno Bossio e Terzoni in quanto vertono su medesimo argomento.
Il 2 marzo scorso, nel cantiere del Macrolotto 3.2 dell'Autostrada A/3 Salerno-Reggio Calabria, tra Laino Borgo e Campotenese, si è verificato il crollo di una delle campate di approccio – lato Reggio Calabria – al viadotto Italia, sulla quale erano in corso le attività di demolizione dell'impalcato.
La campata faceva parte della carreggiata sud, chiusa al traffico per consentire l'esecuzione delle lavorazioni previste. L'incidente ha, purtroppo, provocato la morte di un operaio di 25 anni, Adrian Miholca, dell'impresa Nitrex (specializzata in demolizioni), che stava lavorando sull'impalcato.
Il viadotto è stato posto sotto sequestro, e lo è tuttora, dalla Procura della Repubblica di Castrovillari per gli accertamenti e le verifiche del caso.
In seguito alla disposizione di sequestro della Magistratura, il tratto di autostrada, compreso tra gli svincoli di Laino Borgo e Mormanno, di circa 10 km, è stato chiuso al transito con deviazione del traffico sui percorsi alternativi costituiti dalle strade statali e provinciali già individuate per la gestione dell'esercizio e della sicurezza dei cantieri.
I percorsi alternativi sono stati prontamente comunicati dall'ANAS agli organi di stampa e risultano tuttora consultabili sul sito aziendale (www.stradeanas.it) e sul giornale telematico (www.lestradedellinformazione.it), nonché attraverso i bollettini giornalieri dell'ANAS tv (www.stradeanas.tv).
L'ANAS informa di aver svolto, a seguito dell'evento, accurati accertamenti, assieme ai tecnici del Contraente Generale e dei Vigili del Fuoco della Provincia di Cosenza, al fine di verificare le condizioni strutturali del viadotto, considerato che la campata crollata ha danneggiato, nella caduta, la pila su cui poggiava e che sostiene anche la corrispondente campata in carreggiata nord.
Agli esiti dei sopralluoghi, avendo constatato l'idoneità delle condizioni della pila, che sono state valutate tali da consentire la riapertura al traffico del viadotto in carreggiata nord, quanto meno in una iniziale configurazione «cautelativa» (limitazioni e prescrizioni su velocità e massa dei veicoli), il Contraente Generale ha presentato alla competente Procura di Castrovillari l'istanza di dissequestro del viadotto Italia, per ristabilire la circolazione a doppio senso sulla carreggiata nord, fermo restando la necessità di eseguire gli interventi di ripristino nel più breve tempo possibile.
L'istanza, tuttavia, non è stata accolta dalla Procura, che ha ritenuto necessario condurre ulteriori approfondimenti, avvalendosi anche di un'apposita consulenza tecnica. A tutt'oggi, quindi, il sequestro del viadotto permane e l'autostrada nel tratto tra Laino Borgo e Mormanno resta chiusa al traffico; la relativa riapertura resta subordinata alle determinazione della Procura.
Ad ogni modo, atteso che a seguito del sequestro non è stato possibile completare le operazioni preliminari già avviate per la demolizione di altre due campate, che al momento si presentano con una situazione statica fortemente condizionata da tali lavorazioni e risultano suscettibili di un possibile crollo spontaneo, ANAS ha rappresentato alla Procura la necessità di procedere quanto prima al completamento delle attività di demolizione delle campate suddette, nell'ottica di salvaguardare l'integrità delle altri parti d'opera del viadotto e per ragioni di urgenza, considerati anche i rischi per avverse condizioni climatiche, come registratesi recentemente. Nel frattempo, sono in corso di valutazione le possibili soluzioni tecniche di ripristino della pila, che restano, comunque, subordinate alle determinazioni della Procura.
Visto il perdurare della chiusura forzata del tratto autostradale, l'ANAS ha adottato, in sinergia con gli Enti territoriali interessati, tutte le misure necessarie per contenere i disagi agli utenti.
Nello specifico, sono stati predisposti presidi agli svincoli autostradali, si è proceduto all'installazione della segnaletica indicativa supplementare e sono state implementate le attività di vigilanza e supporto agli utenti lungo le viabilità interessate, mediante personale dedicato sia dell'ANAS che del Contraente Generale.
Quanto, poi, al programma generale di ammodernamento dell'autostrada SARC, questo comprende 69 interventi (tra appalti ordinari e integrati e affidamenti a Contraente Generale), per un'estensione complessiva dell'itinerario di 443 km.
La situazione aggiornata dei lavori è la seguente:
355 km realizzati (con lavori da completare su due brevi tratti, in corrispondenza del tratto della galleria Fossino e del tratto tra Lauria nord e il viadotto Caffaro);
20 km con lavori avviati a giugno 2014 e in corso di svolgimento (macrolotto 3.2);
10 km da sottoporre a lavori di messa in sicurezza nel tratto finale da Campo Calabro a Reggio Calabria;
6 km finanziati dalla Legge di Stabilità 2014, con gara in corso (macrolotto tra il viadotto Stupino e Altilia);
10 km finanziati dal decreto legge Sblocca Italia di prossimo avvio (macrolotto tra Rogliano e il viadotto Stupino, nonché lo svincolo di Laureana di Borrello);
42 km da finanziare.
Per quanto riguarda gli interventi oggetto di affidamento a Contraente Generale, essi assommano a 7 (tra completati e in corso), per un investimento complessivo di oltre 4,7 miliardi di euro e un'estensione totale di quasi 150 km (con circa 130 km già realizzati).
Circa la definizione di Contraente Generale, l'ANAS richiama l'articolo 162 del Codice degli Appalti il quale, mutuando definizioni già introdotte dalla c.d. Legge Obiettivo, lo definisce come un soggetto «qualificato per specifici connotati di capacità organizzativa e tecnico-realizzativa» ed ancora «per la libertà di forme nella realizzazione dell'opera, per la natura prevalente di obbligazione di risultato complessivo» nonché «per l'assunzione del relativo rischio».
Il Contraente Generale si fa, quindi, carico del rischio economico dell'opera, impegnandosi, con la partecipazione alla gara, a fornire «un pacchetto finito» a prezzi, termini di consegna e qualità predeterminati contrattualmente in ragione della sua adeguata esperienza e capacità organizzativa, tecnico-realizzativa e finanziaria.
Ai sensi della normativa vigente, infatti, il Contraente Generale è tenuto a svolgere attività molto ampie – che vanno dalla progettazione alla realizzazione (anche indirettamente) dell'intervento, all'acquisizione delle aree di sedime, alla direzione dei lavori e coordinamento per la sicurezza in esecuzione, alla realizzazione dell'opera, nonché di provvedere, in parte, al prefinanziamento della stessa.
L'obbligazione assunta è quella propria di ogni contratto di appalto, anche se ovviamente più estesa di questo, atteso i compiti propri e le specifiche funzioni richieste al Contraente Generale dalla legge istitutiva.
Tale obbligazione, infatti, non può implicare l'assunzione da parte del Contraente Generale di tutti i rischi, anche di quelli imprevisti ed imprevedibili, finendo, in caso contrario, per assumere un carattere aleatorio in contrasto con l'assetto dei vantaggi e degli svantaggi che configurano tale tipo di contratto, che mantiene pur sempre uno spiccato carattere commutativo.
L'istituto del Contraente Generale è, tuttavia, caratterizzato da una più ampia responsabilità sia nella fase progettuale che nella fase di esecuzione dell'opera.
Nell'ambito di tale rapporto, Anas svolge la funzione di Alta Sorveglianza, attraverso una struttura dedicata, coordinata dal Responsabile del Procedimento, supportato da tutte le altre funzioni aziendali.
Tale attività ricomprende la supervisione, il controllo e il monitoraggio del processo realizzativo dell'opera, sia per quanto riguarda il rispetto degli obblighi contrattuali a carico del Contraente Generale sia in relazione alle attività della Direzione Lavori, ricompresa nel relativo affidamento
LA REPLICA DEGLI INTERROGANTI
Ernesto MAGORNO (PD), cofirmatario dell'interrogazione 5-05076, nel prendere atto della risposta del rappresentante del Governo, della quale si dichiara insoddisfatto, richiama l'attenzione sulla necessità di individuare urgenti soluzioni per la messa in sicurezza ed il ripristino della transitabilità del tratto autostradale in questione, che rappresenta una vera e propria emergenza per la regione Calabria. Evidenzia infine l'opportunità di istituire una Commissione di inchiesta sulla vicenda del viadotto «Italia».
Paolo PARENTELA (M5S), in qualità di cofirmatario dell'interrogazione 5-05076, si dichiara anch'egli estremamente insoddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, rilevando come nella stessa non venga fatto alcun riferimento alla questione della sicurezza dei lavoratori e della infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti di opere pubbliche. In relazione a tali aspetti, ritiene, pertanto, che il Governo debba fornire ulteriori elementi di chiarimento.