Aiscat, lo "Sblocca Italia" è una garanzia per lo sviluppo del sistema infrastrutturale italiano
La Commissione Ambiente della Camera ha ascoltato oggi i rappresentanti AISCAT
Roma, 30 settembre 2014 – Integrare le reti infrastrutturali; promuovere investimenti riducendo il concorso degli stanziamenti pubblici e trasferendone l'onere su imprese private ; contenere il livello tariffario a sostegno dell’utenza , consentendo di realizzare investimenti aggiuntivi oltre quelli previsti, pur mantenendo livelli tariffari sostenibili.
Questi – hanno sostenuto i rappresentanti dell’AISCAT ascoltati oggi in audizione dalla VIII Commissione della Camera nell’ambito dell’esame – sono gli obiettivi sottesi all’intervento contenuto nell’art. 5 del decreto legge 133/2014 ( cd "Sblocca Italia").
E’ stato, inoltre, evidenziato come l’immediata attivabilità dei nuovi investimenti, funzionali ad innalzare il livello di qualità, sostenibilità ambientale e sicurezza della rete, costituisca un valore aggiunto che dovrebbe innescare significativi iincrementi dell’occupazione nel breve periodo ed un aumento del PIL del Paese per la maggiore concorrenzialità connessa ad un sitema di trasporti integrato, caratterizzato da tempi di percorrenza ridotti, eliminazione delle congestioni ed aumento dell’efifcienza del sistema produttivo.
L’AISCAT ha, poi, colto l’occasione di indicare nella garanzia di una emunerabilità adeguata per l’investitore - indispensabile a realizzare gli investimenti aggiuntivi - e nella rimodulazione dei soli parametri convenzionali utili a raffreddare la dinamica tarfiffaria, le condizioni da rispettare per assicurare che l’attuazione di quanto previsto nell’art. 5 del decreto possa effettivamente innescare uno sviluppo a breve termine.
Riferimenti normativi
DECRETO-LEGGE 12 settembre 2014, n. 133 Misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attivita' produttive.
(omissis)
Art. 5 (Norme in materia di concessioni autostradali)
1. Nel rispetto dei principi dell'Unione europea, al fine di assicurare gli investimenti necessari per gli interventi di potenziamento, adeguamento strutturale, tecnologico ed ambientale delle infrastrutture autostradali nazionali, nel rispetto dei parametri di sicurezza piu' avanzati prescritti da disposizioni comunitarie, nonche' un servizio reso sulla base di tariffe e condizioni di accesso piu' favorevoli per gli utenti, i concessionari di tratte autostradali nazionali possono, entro il 31 dicembre 2014, proporre modifiche del rapporto concessorio anche mediante l'unificazione di tratte interconnesse, contigue, ovvero tra loro complementari, ai fini della loro gestione unitaria. Il concessionario predispone un nuovo piano economico finanziario per la stipula di un atto aggiuntivo o di un'apposita convenzione unitaria che devono intervenire entro il 31 agosto 2015.
2. Il piano deve assicurare l'equilibrio economico finanziario, senza ulteriori oneri a carico del bilancio dello Stato, nonche' la disponibilita' delle risorse necessarie per la realizzazione degli interventi infrastrutturali previsti nelle originarie concessioni e di quelli ulteriori per l'attuazione delle finalita' di cui al comma 1 e per il mantenimento di un regime tariffario piu' favorevole per l'utenza.
3. L'affidamento dei lavori, nonche' delle forniture e dei servizi di importo superiore alla soglia comunitaria, ulteriori rispetto a quelli previsti dalle vigenti convenzioni, avviene nel rispetto delle procedure di evidenza pubblica disciplinate dal decreto legislativo n.163 del 2006. Ai relativi affidamenti si applica l'articolo 11, comma 5, lettera f), della legge 23 dicembre 1992, n. 498.
4. Al fine di accelerare l'iter relativo al riaffidamento delle concessioni autostradali A21 "Piacenza - Cremona - Brescia e diramazione per Fiorenzuola d'Arda (PC)" e A3 "Napoli - Pompei -Salerno" sono approvati gli schemi di convenzione, come modificati secondo le prescrizioni del NARS rese con i pareri nn. 6 e 7 del 7 agosto 2014 da considerarsi parte integrante della Convenzione, e i relativi piani economici finanziari gia' trasmessi al CIPE.