Allegato Infrastrutture 2012, ecco il testo integrale
Flash dalle Regioni e dal Parlamento
Roma 17 maggio ’12 – Dare impulso allo sviluppo del Paese; rivisitare le allocazioni finanziarie del Programma Infrastrutture, nell’intento di consolidarne l’efficacia; allineare e far coincidere le priorità infrastrutturali nazionali con il sottoinsieme delle infrastrutture strategiche essenziali per la Rete Ten T, implementando l’efficacia nell’uso dei cofinanziamenti europei per le medesime opere.
Queste le linee essenziali dell’Allegato Infrastrutture - Rapporto intermedio, presentato insieme al DEF 2012, sulle quali ci eravamo già soffermati nei giorni passati, dando sinteticamente conto ai Lettori dei contenuti ( Le Strade dell’Informazione, 8 maggio 2012 “L’Allegato Infrastrutture 2012, un nuovo impulso allo sviluppo”) .
Ma quale accoglienza sta ricevendo il nuovo programma per lo sviluppo da parte degli altri soggetti istituzionali coinvolti, in maniere ed a livelli differenti, nel processo di formazione del consenso ?
Non v’è dubbio che la platea delle opinioni sulla qualità delle scelte espresse dall’Allegato Infrastrutture Rapporto Intermedio sia vasta, e che altrettanto vivace sia ( e certamente sarà in settembre, quando l’Allegato Infrastrutture sarà pubblicato insieme alla nota di aggiornamento al Def) il dibattito sugli obiettivi effettivamente funzionali e perseguibili per lo sviluppo del Sistema Paese.
In tale quadro , tentiamo di dare sinteticamente conto ai Lettori, delle osservazioni espresse da un soggetto istituzionale di rilevanza nazionale, quale la Conferenza Unificata delle Regioni e delle Province Autonome e di quanto si agita, nelle aule parlamentari, dopo la rapida approvazione del Def 2012.
Il documento di valutazione della Conferenza Unificata (9 maggio 2012) esprime una posizione perplessa sui contenuti e sui criteri adottati; tant’è che l’Organo consultivo ha rivolto al Governo una richiesta di chiarimenti il cui esito è atteso in questi giorni.
Vediamo alcune tra le osservazioni di più immediato impatto, espresse dalla Regioni.
La Conferenza osserva, in prima battuta di essere chiamata ad esprimere un’intesa non su un documento definitivo recante gli interventi da finanziare e le risorse stanziate ad hoc, ma su semplici linee programmatiche, che non riporterebbero comunque alcun collegamento allo stato di avanzamento del medesimo programma relativo all’anno precedente.
Per quanto riguarda il nuovo impianto sistematico dell’Allegato Infrastrutture Rapporto Intermedio, l’indice è puntato su di un asserito deficit di chiarezza nell’individuazione dei criteri seguiti nella selezione e classificazione delle opere di cui ai diversi Allegati.
Sotto l’aspetto finanziario, sull’assunto (riportato nelle Linee Guida Allegato Infrastrutture strategiche 2013-2015) che la limitatezza delle risorse finanziarie a disposizione induce la necessità di verificare più puntualmente l’accesso a forme di partenariato pubblico privato per la realizzazione di opere utili allo sviluppo, osservano le Regioni che, se l’attuale congiuntura economica giustifica certamente il contenimento della spesa ( e quindi della quota di cofinanziamento pubblico) le medesime non possono essere chiamate a pronunciarsi su un documento intermedio, privo del consenso del Mef, e quindi senza effettiva garanzia sui relativi finanziamenti né sulla realizzazione delle opere.
Veniamo al fronte parlamentare.
Anche sul fronte parlamentare - nonostante la rapida approvazione del Def 2012 - , non mancano stimoli critici alle scelte operate dal Governo nel complesso delle ultime manovre economiche e delle linee di contenimento delle spese particolarmente in materia di sviluppo delle infrastrutture di livello locale.
Numerose mozioni, (1-00176, primo firmatario Sen. Raffaele Ranucci del Gruppo parlamentare PD; 1-00635, primo firmatario Sen. Massimo Garavaglia del Gruppo parlamentare LNP; 1-00637, primo firmatario Sen. Gianpiero D`Alia del Gruppo parlamentare UDC; 1-00638, primo firmatario Sen. Gianperio De Toni del Gruppo parlamentare IDV; 1-00639 primo firmatario Sen. Francesco Rutelli del Gruppo parlamentare Api-FLI ) sulle misure di sostegno alla finanza degli enti locali, presentate al Senato, in materia di sostegno alla finanza degli enti locali , pongono all’attenzione (dati Istat) una riduzione della spesa degli enti locali per investimenti del 16,5 per cento nel periodo compreso tra il 2009 e il 2010, e una riduzione (prevista nel 2012) pari almeno al 18 per cento, con effetti inevitabilmente recessivi per le economie locali e complessivamente per l`intera economia nazionale.
Non basta . Secondo i firmatari delle mozioni, (Rapporto dell`Associazione nazionale dei costruttori edili ANCE), la spesa per infrastrutture, ed in particolare per le piccole opere, sarebbe diminuita del 34 per cento nel corso dell`ultimo triennio, con un arretramento della spesa per la costruzione; la manutenzione delle strade, soprattutto quelle urbane, avrebbe raggiunto livelli riconducibili ad oltre 20 anni fa.
Di qui la richiesta al Governo dell’impegno a prevedere l`esclusione dal patto di stabilita` , per gli enti locali virtuosi beneficiari di finanziamenti nazionali ed europei per opere infrastrutturali, della quota di cofinanziamento dell`opera a proprio carico, al fine di sbloccare numerosi programmi di investimento attualmente fermi in ragione dei vincoli di finanza pubblica .
Una scenografia complessa, dunque, sulla quale la regia delle manovre estive e della prossima Legge di Bilancio 2013 dovrà muoversi con maestria, assegnando un ruolo da protagonista a linee di intervento che assicurino un efficace recupero del gap infrastrutturale del Paese.