Anas, il processo di riorganizzazione è puntato sul core business
L'interrogazione parlamentare n. 3-02045 dell'On. Garofalo e la risposta del Ministro Delrio
CAMERA DEI DEPUTATI
– AULA –
SEDUTA DEL 24 FEBBRAIO 2016
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE n.. 3-02045 ON GAROFALO: Intendimenti del Governo sulle prospettive dell'assetto societario di ANAS
TESTO DELL’INTERROGAZIONE
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
il panorama autostradale italiano, come dimostra l'esempio del Nord Est, potrebbe subire in questo periodo alcuni significativi mutamenti, specie all'indomani del via libera dato dall'Europa alla trasformazione in house di due dei principali protagonisti del settore: Autostrade del Brennero e Autovie Venete;
l'obiettivo finale è quello di giungere ad una unica soluzione, ovvero costituire una holding unica del Nord Est, con Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige;
sembra si stia valutando, inoltre, la costituzione di una nuova società controllata al 100 per cento da Anas s.p.a, alla quale trasferire tutte le partecipazioni detenute in società concessionarie di autostrade e trafori, oltre ai diritti connessi della partecipazione detenuta in Anas International Enterprise s.p.a. –:
quali siano le intenzioni del Governo sull'assetto societario futuro di Anas s.p.a, indicando la missione ad essa affidata con l'eventuale modifica all'orientamento dell'Esecutivo sull'assetto autostradale italiano che, se confermato, riporterebbe nell'alveo pubblico la gestione delle reti autostradali.
LA RISPOSTA DEL MINISTRO DELRIO
Presidente, onorevole, l'ANAS ha recentemente avviato, come lei sa, un processo di riorganizzazione: ha messo in liquidazione la società Centralia – Corridoio Italia Centrale, ha fatto fondere Quadrilatero Marche-Umbria in ANAS Spa, quindi sta razionalizzando tutte le sue società e sta valutando di rendere l'assetto organizzativo più focalizzato al core business.
In questo ambito, sta valutando l'opportunità di conferire in una holding di nuova costruzione le partecipazioni detenute, anche in virtù di specifiche disposizioni normative, in società titolari di concessioni di gestione di autostrade, nonché in ANAS International Enterprise la società partecipata al 100 per cento dalla stessa ANAS che opera a livello internazionale: le attività infatti di queste società non risultano omogenee con quelle di concessionario della rete stradale non a pedaggio di interesse nazionale, che è il core business di ANAS.
C’è necessità quindi di separare contabilmente ed operativamente le partecipazioni e tutte le attività connesse alle commesse estere, e di evitare possibili commistioni di costi e ricavi tra le attività di concessionario autostradale non a pedaggio e quelle di holding o di operatore internazionale nel settore dei servizi di ingegneria.
Per questo motivo ANAS sta studiando l'opportunità di costituire una nuova società, interamente partecipata da ANAS, alla quale conferire i diritti connessi con le partecipazioni detenute in varie società di concessione; ma ciò al fine semplicemente di poter separare le contabilità in maniera chiara ed evidente, nell'ottica di un processo di progressiva trasparenza e di accountability rispetto agli utenti e agli azionisti. Tutto questo, peraltro, non prelude affatto al tema di candidarsi a gestire in house tratte autostradali particolari.
LA REPLICA DELL’INTERROGANTE
VINCENZO GAROFALO. Signor Presidente, signor Ministro, la ringrazio per averci dato un'informazione molto importante su quello che è il piano di riorganizzazione, come ha detto lei, dell'ANAS, con trasformazioni in parte di società, riaccorpamenti e razionalizzazioni.
L'unica cosa sulla quale francamente le chiedo di mantenere questo livello di confronto, è la prospettiva che riguarda la rete autostradale: perché proprio in uniformità alla normativa europea, noi abbiamo immaginato – e devo dire, questo Governo ha immaginato – non di tornare a diventare esercente il Governo tramite società partecipata al 100 per cento della rete autostradale, ma al contrario, rispettando la normativa comunitaria, di mettere in campo delle gare pubbliche su tutto il tema delle concessioni, che sono già in parte o scadute o prossime a scadere, e sulle quali è necessario assumere rapidamente un indirizzo.
La nostra visione è uniforme anche a quella che è la trasformazione di ANAS, alla quale è stato scorporato tutto il settore della vigilanza e della gestione delle autostrade a fine concessione, così come è stato previsto con un decreto-legge, il n. 69 del 2013. Noi rispetto a ciò siamo assolutamente favorevoli, che si vada in questa direzione e nel dare ad ANAS un assetto moderno; però sul tema delle concessioni ribadiamo la nostra idea, che è quella di mettere in campo delle gare pubbliche.
Ciò consente infatti investimenti a rischio capitale privato, con chiari sistemi di contratti moderni ben costruiti, su una normativa comunitaria che ormai porta ad avere un mercato che si apre a concessionari sia italiani che esteri, che operano non solo in un mercato italiano, ma in un mercato europeo.
Su ciò noi le chiediamo di mantenere tale indirizzo del Governo, di continuare un confronto anche con quest'Aula, con le Commissioni parlamentari; affinché l'Italia sia un Paese così com'era in passato, un grande Paese per quanto riguarda l'esercizio di queste attività, continui a mantenere questo importante settore e rimanga protagonista, e non ritorni quindi ad una gestione pubblica che probabilmente abbiamo già deciso da troppi anni di superare.