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Briciole di pane

Anas riconosciuta Digital Star - Aziende tecnologiche

Ricerca realizzata dall'Istituto Tedesco Qualità e Finanza

Anche quest’anno Anas (Gruppo FS Italiane) si conferma Digital Star. Lo studio 2022-2023 "Digital Star- Aziende Tecnologiche" realizzato dall'Istituto Tedesco Qualità e Finanza posiziona l’azienda del Gruppo Fs Italiane nel ranking delle 300 imprese più tecnologiche in Italia su oltre 2000 realtà misurate con il Sociale Listening Index.

Se ne parla in un articolo di Affari & Finanza, il supplemento settimanale del quotidiano La Repubblica. Per realizzare l’indagine, l’istituto ha analizzato 438 milioni di fonti web in italiano, tra cui social media, portali news, blog, forum, video ecc., con 3 milioni di citazioni rilevate fra l'aprile 2021 e il marzo 2022.

In particolare, Anas è stata premiata nel settore “autostrade” per innovazione, digitalizzazione, comunicazione sui social media. Secondo quanto si legge, la ricerca è molto ampia e include praticamente ogni attività economica: è suddivisa in ben 11 macro-categorie ("alimentari e bevande", "auto, meccanica, elettronica", "beni di consumo", "chimica e farmaceutica", "commercio", "finanza", "salute", "energia, materiali, costruzioni", "servizi", "trasporti", "viaggi e vacanze"), che a loro volta comprendono più settori specifici. Si va da un minimo di due per "Viaggi e vacanze" a un massimo di 12 per i "Servizi".

«Ogni anno abbiamo circa un terzo di new entry nella lista delle Digital Star - racconta Christian Bieker, direttore dell'Istituto Tedesco Qualità e Finanza - Questo alto indice di rotazione evidenzia come non sia assolutamente possibile dormire sugli allori. L'eccellenza digitale va riconfermata ogni anno e la nostra ricerca svolge il ruolo del severo controllore». In questo ruolo anche l'Itqf è aiutata dalla "tecnologia": l'intelligenza artificiale che scansiona tutto il Web e filtra i giudizi di merito diventa ogni anno più efficiente. Solo chi riceve una determinata percentuale di commenti con una tonalità positiva, rientra nelle eccellenze riconoscibili come Digital Star. Tecnicamente la procedura utilizzata dall'Itqf per svolgere la propria indagine si chiama social listening e prevede l'impiego di "social crawler" per raccogliere tutti i testi online in italiano che contengono almeno un riferimento all'azienda oggetto dello studio su tematiche di tecnologia innovazione e digitalizzazione. Per arrivare ai 300 vincitori, Itqf è partito con una "long list" di 2.000 aziende potenzialmente rilevanti in Italia. Per trovare un numero sufficiente di commenti anche da parte di dipendenti e business partner, sono state considerate aziende con almeno 50 dipendenti. La ricerca è stata fatta su registri pubblici di imprese, database, premi ricevuti e liste, come ad esempio il segmento Star della Borsa Italiana.

Sono stati presi in considerazione non solo settori high-tech, ma anche le più grandi aziende a livello d'occupazione e le industrie più tradizionali come l'edilizia e la moda. «La valutazione dei parametri di tonalità (ovvero la differenza tra i frammenti positivi e negativi divisa per il numero totale di frammenti) e di copertura (ovvero il numero di frammenti totali in relazione al valore medio del settore), ci ha consentito di attribuire ad ogni azienda un punteggio, il cosiddetto "Social Listening Index - conclude Bieker - I risultati sono espressi rispetto al primo del proprio settore di appartenenza, che ottiene il punteggio massimo e diventa l'oggetto di benchmark della sua industria». Per rientrare in classifica è necessario ottenere almeno il 50% di quanto ottenuto dall'azienda "benchmark" di settore. 

Nell’articolo si evidenzia anche tra le prime 300 realtà si trovano aziende nate sul web e tradizionali, fino alle istituzioni pubbliche, segno di cultura pervasiva. Per capire quanta strada abbia fatto negli ultimi anni la digitalizzazione in Italia è sufficiente scorrere l'elenco. Ci sono le Big tech statunitensi e le piccole e medie imprese italiane, ci sono aziende nate sul web e altre la cui storia affonda nei secoli. Sono infine rappresentate le istituzioni, a riprova del fatto che importanti investimenti nella digitalizzazione e nella web reputation sono stati effettuati non solo nel privato ma anche nel pubblico. Compaiono così i nomi del Policlinico di Milano e di Sport e salute, l'azienda pubblica che si occupa dello sviluppo dello sport in Italia. Anche al di fuori del campo sanitario il pubblico è ben rappresentato. Nel settore della "finanza" c'è Banca d'Italia (anche se tecnicamente il suo capitale è in mano ai privati) e Cassa Depositi e Prestiti (che invece dipende direttamente dal ministero delle Finanze). Ci sono infine tutti gli ex monopolisti, di cui lo Stato detiene ancora una quota: è questo il caso, fra gli altri, di Enel, Eni, Poste e Ferrovie dello Stato. In campo finanziario non si pub poi non notare come ben figurino sia 0 L'interazione tra commercio fisico e digitale oggi è il vero segreto del successo gli istituti tradizionali (Intesa Sanpaolo e Unicredit) sia quelli nati online (Fineco). E lo stesso vale per le assicurazioni, dove Genertel è affiancata da Alleanza Assicurazioni. I grandi nomi della tecnologia ci sono comunque tutti (o quasi): Google, Amazon, Microsoft, Ibm e Oracle. Anche un settore molto tradizionale come la distribuzione moderna è pero ben rappresentato. Un dato che non stupisce visti anche gli sforzi fatti da tutti i principali player per sviluppare il canale web e in particolar modo la soluzione dell'home delivery. Spiccano così i nomi delle italiane Conad, Coop ed Esselunga, e delle tedesche Lidl e Aldi. E lo stesso discorso vale per pastifici come Barilla, De Cecco e Rummo. Tutte le aziende in classifica dovranno però prestare grande attenzione alla loro "fama" sul web anche nei prossimi 12 mesi, perché i giudizi su internet non perdonano e perdere lo status di Digital Star è molto più facile che vederla propria stella appannata offline. Anche se ormai le due cose vanno sempre più di pari passo.