Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Appalti, il trend degli affidamenti nel primo semestre 2011

Il Rapporto trimestrale dell'Autorità per la Vigilanza

Roma, 25 ottobre 2011 -  Con la pubblicazione on line del Rapporto Trimestrale, l'Autorità per la Vigilanza ha reso disponibili i dati sull'andamento delle procedure di affidamento di  appalti di lavori servizi e forniture di importo superioore a 150.000 euro, fornendo in tal modo agli operatori interessati uno strumento di analisi delle tendenze del settore nel breve periodo.

Il Rapporto-  le cui analisi si basano sui dati consolidati a giugno 2011 e comunicati dalle stazioni appaltanti all’Osservatorio dei contratti pubblici - è suddiviso in 4 sezioni di cui una generale contenente le statistiche aggregate dei contratti pubblici e tre sezioni di dettaglio relative alle diverse tipologie di contratto (lavori, servizi e forniture). Le tabelle e i grafici allegati sintetizzano la struttura e la domanda dei contratti pubblici nel periodo di riferimento.

Riportiamo all'attenzione dei lettori, estraendole dal copioso ed articolato insieme di dati, alcune brevi considerazioni, forse utili ad uno sguardo d'insieme.

Nel primo semestre del 2011 le stazioni appaltanti hanno attivato 32.174 contratti pubblici per un importo complessivo di 47,5 miliardi di euro. La domanda di lavori pubblici è stata pari a 13,4 miliardi di euro (28,2% sul totale), nel settore dei servizi è stata di 20,6 miliardi di euro (43,3%) e la domanda di forniture di 13,5 miliardi di euro (28,5%).

Nell’analisi sono state considerate tutte le procedure che presentano un importo, stabilito a monte dell’affidamento, superiore a 150.000 euro. Tale importo non è da confondere con l’importo contrattuale che tiene conto del ribasso di aggiudicazione I dati si riferiscono alle procedure di affidamento perfezionate ovvero alle procedure per le quali è stato pubblicato un bando (nel caso di procedure aperte) o per le quali è stata inviata una lettera di invito (nel caso di procedure ristrette o di procedure negoziate con o senza previa pubblicazione di un bando).

L’Autorità sottolinea che, per una corretta interpretazione dei dati esposti nel Rapporto, si deve tener conto che a partire dal terzo trimestre del 2010 si è registrato un forte aumento del numero di stazioni appaltanti che hanno richiesto un CIG all’Osservatorio dei contratti pubblici. Il fenomeno ha interessato stazioni appaltanti probabilmente ‘emerse’ come conseguenza di due circostanze:

- da una parte l’estensione dei compiti di vigilanza dell’Autorità ai settori dei servizi e delle forniture1 con un conseguente naturale significativo ampliamento dei soggetti sottoposti agli obblighi di richiesta del CIG;

- dall’altra non si devono trascurare i possibili effetti della legge 136/2010 che, allo scopo di prevenire le infiltrazioni criminali negli appalti pubblici, fa del codice CIG, prima richiesto unicamente allo scopo di monitorare le procedure di affidamento dei contratti pubblici sottoposti alla vigilanza dell’Autorità, lo strumento su cui è imperniato l’intero sistema di tracciabilità dei flussi di pagamento relativi alle commesse pubbliche.

Aldo Scaramuccia

  Autorità per la Vigilanza, Rapporto trimestrale

  Dati aggregati

  Dati sugli appalti di Forniture

  Dati sugli appalti di Servizi

  Dati sugli appalti di Lavori