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Briciole di pane

Appalti pubblici, trasparenza, efficacia e controllo della spesa pubblica.

Uno sguardo d'insieme agli interventi legislativi più recenti

Roma, 31 gennaio 2012 - Individuare gli strumenti più efficaci a porre in essere un effettivo controllo dell’allocazione della spesa pubblica in lavori, servizi e forniture. E’ questo uno degli interrogativi principe per tutti gli operatori, privati e pubblici, del settore.

Nel multiforme panorama – sia operativo che normativo – verso cui si appunta l’interrogativo proposto, il continuo miglioramento della gestione e del controllo dei flussi di dati, anagrafici, fisici, tecnico-organizzativi, economico-finanziari, procedurali, propri della gestione degli appalti pubblici, è largamente ritenuto un obiettivo prioritario.

Di qui i diversi e recenti interventi normativi sulla gestione dei dati, dei quali tentiamo un modesto quadro di sintesi, riportando di seguito quanto speriamo utile a rappresentarne tipicità e contenuti di massima.

Ecco la prima innovazione. Con l’entrata in vigore del Decreto legislativo 6/9/2011 n. 159 (G.U. 28/9/2011 n. 226) "Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 13 agosto 2010, n. 136" è nata la BANCA DATI NAZIONALE UNICA DELLA DOCUMENTAZIONE ANTIMAFIA, istituita presso il Ministero dell’Interno. La banca dati, tramite il collegamento al sistema informatico costituito presso la Direzione investigativa antimafia, consente la consultazione dei dati acquisiti nel corso degli accessi nei cantieri delle imprese interessate all'esecuzione di lavori pubblici disposti dal prefetto.

Troviamo la seconda novità nel testo dello schema di decreto legislativo recante   “procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, sull’utilizzo del Fondo Opere e del Fondo Progetti" approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri il 23 dicembre scorso , attualmente in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale .

L’art. 1 dello schema impone a tutte le amministrazioni pubbliche e soggetti destinatari di finanziamenti a carico del Bilancio dello Stato per la realizzazione di opere pubbliche, la realizzazione e gestione di un sistema informatizzato di raccolta di tutti i dati raccolti nell’ambito della propria attività istituzionale. Tale complesso di informazioni deve confluire nella Banca dati delle amministrazioni pubbliche (di cui all’art. 2 del decreto legislativo) istituita presso il Ministero dell’economia e delle Finanze – Ragioneria Generale dello Stato, nella quale devono essere raccolti tutti i dati anagrafici, fisici, finanziari e procedurali relativi alle opere pubbliche rilevati dalle amministrazioni.con i sistemi predetti. Il quadro informativo così formato sarebbe coerente - si legge, sempre, nel decreto legislativo- con il Sistema nazionale di Monitoraggio del Quadro Strategico Nazionale 2007 – 2013 istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze –Ragioneria Generale dello Stato.

Ed ecco l’ultima novità. La bozza del decreto legge sulle semplificazioni, istituisce presso l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori servizi e forniture (articolo 6 bis) la “Banca dati nazionale dei contratti pubblici” , allo scopo di favorire la riduzione degli oneri amministrativi derivanti dagli obblighi informativi e di assicurare l’efficacia, la trasparenza e il controllo in tempo reale dell’azione amministrativa.  Attraverso la Banca dati nazionale dei contratti pubblici, dal 1 gennaio 2013,  sarà dunque possibile Il controllo dei requisiti da parte delle stazioni appaltanti e degli enti aggiudicatori

In sintesi: dati oggettivi raccolti sul campo, nel corso di accessi ai cantieri e inseriti nella Banca Dati Nazionale Unica della documentazione Antimafia presso il Ministero dell’ Interno; dati relativi alle opere che confluiscono nella Banca dati delle Amministrazioni pubbliche presso il Ministero dell’economia; dati sui requisiti di carattere generale , tecnico-organizzativo, economico finanziario da far affluire alla banca istituita presso l’Autorità di Vigilanza.

Questi gli strumenti legislativi più recenti ,che vorremmo definire non solo “di contrasto” alle turbative del mercato degli appalti ad opera del crimine organizzato, ma anche “di sviluppo” di un settore verso la cui crescita globale l’Unione Europea indirizza, da tempo, uno sforzo senza soluzione di continuità.