Appalti, uno sguardo alle normative di 31 paesi europei
Lo studio comparativo della disciplina degli appalti pubblici curato dalla Autorità per la Vigilanza
Roma, 18 gennaio 2011 - L’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, in cooperazione con il Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie, ha curato uno studio sui diversi sistemi normativi e sulle strutture di riferimento in materia di appalti pubblici in 31 paesi (27 Stati membri dell’UE più Macedonia, Norvegia, Svizzera e Turchia).
Lo studio, denominato "The comparative survey on the national public procurement systems across the PPN", è stato realizzato nell’ambito del Programma di Presidenza italiana del PPN (Public Procurement Network).
La ricerca analizza i differenti sistemi di regole esistenti nei Paesi esaminati con il proposito di favorire un’armonizzazione delle procedure in tema di appalti pubblici ed è disponibile sul portale della Rete europea per gli appalti pubblici, insieme ai risultati delle indagini promosse dalla Presidenza italiana, sulle Piccole e Medie Imprese e sui requisiti di ordine generale, realizzati rispettivamente dalle delegazioni francese ed inglese.
Un po’ di storia: Dal Public Procurement Pilot Project al Public Procurement Network
La presidenza del PPN (Public Procurement Network), la Rete Europea per gli Appalti Pubblici, è passata all'Italia durante la Sessione Plenaria che si è svolta l'8 giugno 2009 a Bruxelles. Il PPN, nasce negli anni 1998-2003 dal Progetto Pilota Appalti Pubblici (Public Procurement Pilot Project - PPPP) tra Stati Membri dell'Ue e Paesi SEE, con l'obiettivo di contribuire alla realizzazione di un mercato unico in materia di appalti.
Danimarca, Germania, Regno Unito, Spagna, Italia e Paesi Bassi costituiscono il gruppo direttivo del Progetto al quale, successivamente, aderiscono Norvegia, Svizzera, Lussemburgo, Liechtenstein, Austria, Irlanda, Finlandia, Svezia e Portogallo. La Commissione Europea oggi, come allora, vi partecipa con lo status di osservatore.
Il Progetto verte su 4 temi principali:
• soluzioni delle dispute transfrontaliere;
• analisi dei sistemi di ricorso;
• applicazione ed interpretazione dei regolamenti;
• monitoraggio di settori specifici e raccolta di dati economici.
Il progetto si conclude durante l'estate del 2002, quando il gruppo direttivo propone e raccomanda la creazione di una Rete informale permanente tra le autorità nazionali.
In conseguenza di tale raccomandazione, il 31 gennaio del 2003 a Copenhagen, dal PPPP - Public Procurement Pilot Project, si passa all'attuale PPN - Public Procurement Network, che muove i primi passi verso due principali obiettivi:
la promozione della risoluzione informale delle dispute transfrontaliere in materia di appalti, attraverso i punti di contatto della rete;
il miglioramento dell'applicazione delle norme sugli appalti pubblici attraverso lo scambio di best practices e pratiche di benchmarking. In linea con le intervenute modifiche normative in materia e al fine di rimodulare l'azione del PPN, nel corso della Conferenza di Lisbona del 2007, si istituisce una Task Force (Danimarca, Portogallo, Regno Unito, Austria, Francia, Paesi Bassi, Cipro).
Successivamente, l'Autorità Vigilanza Contratti Pubblici, per l'Italia, aderisce a tale Task Force offrendo un fattivo contributo alla stesura del nuovo Regolamento.