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Briciole di pane

Asti - Cuneo, il Ministro Lupi risponde alla Camera

L'interrogazione 3-010015 dell'On. Monchiero e la risposta del Ministro Lupi

CAMERA DEI DEPUTATI

Seduta n. 287 di mercoledì 10 settembre 2014

 

Interrogazione parlamentare n. 3-010015  : Chiarimenti e iniziative con riguardo al completamento del collegamento autostradale Asti-Cuneo

TESTO DELL’INTERROGAZIONE

 

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

 

l'autostrada A33, che collega Asti a Cuneo, attualmente in parte aperta al traffico, in parte in costruzione e in parte ancora solo in progetto, è gestita dall’Autostrada Asti-Cuneo s.p.a., costituita il 1o marzo 2006 (partecipata al 60 per cento dalla società Autostrada Ligure Toscana spa, al 35 per cento dall'Anas spa e al 5 per cento da Itinera spa), in qualità di concessionaria del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ai sensi degli articoli 19, commi 2 e 2-bis, e 37-quinquies della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modifiche e integrazioni, e per effetto della convenzione di concessione, efficace a far data dall'11 febbraio 2008; il collegamento autostradale, in tutto 93 chilometri, è articolato in due tronchi tra di loro connessi a mezzo di un tratto (circa 20 chilometri) dell'autostrada A6 Torino-Savona: il primo tronco, costituito da 5 lotti, di lunghezza complessiva pari a 32 chilometri e compreso tra lo svincolo di Massimini (sull'autostrada A6 Torino-Savona) e Cuneo;

 

il secondo tronco, costituito da 10 lotti, di lunghezza complessiva pari a 58,2 chilometri e compreso tra lo svincolo di Marene (sull'autostrada A6 Torino-Savona) e lo svincolo di Asti est (sull'autostrada A21 Torino-Piacenza-Brescia); l'opera prevede 9,1 chilometri di ponti e viadotti, oltre 10 chilometri di gallerie e 11 nuovi svincoli; ognuno dei tronchi è suddiviso in lotti, la maggior parte già realizzati da Anas e concessi in gestione alla società; la durata della concessione è fissata in 23,5 anni, a partire dalla data di ultimazione dei lavori previsti in convenzione; attualmente il primo tronco è pressoché ultimato, e comunque il collegamento fra la città di Cuneo e l'autostrada A6 (Torino-Savona) è operativo, così come è operativo quello fra il casello «Asti est» della A21 (Torino-Piacenza) e la tangenziale di Alba; mentre nel secondo tronco i tratti autostradali i cui lavori non sono ancora iniziati sono i lotti 2.1b e 2.1dir in provincia di Asti e i lotti 2.5 e 2.6 in provincia di Cuneo (2.5 tra lo svincolo di Guarene e quello di Alba ovest e 2.6 tra Alba ovest e Cherasco);

 

si è, quindi, creata una situazione assurda, con la Asti-Cuneo quasi completata ma interrotta nel bel mezzo, fra Alba e Cherasco, ove il traffico viene deviato sulla viabilità ordinaria del tutto inadeguata; negli anni scorsi la società concessionaria, avanzando problemi nel reperimento dei fondi, aveva chiesto di rinviare l'esecuzione del lotto 2.5 e la costruzione della galleria sotto il fiume Tanaro e di utilizzare, come soluzione temporanea e senza pedaggio, la tangenziale di Alba, consentendo, quindi, un primo efficace collegamento a scorrimento veloce e a doppia carreggiata senza soluzione di continuità tra Asti e Cuneo; gli enti territoriali avevano accettato questa soluzione alternativa, pur provocando aggravi e problemi alla circolazione di collegamento con la città di Alba, a condizione che l'utilizzo della tangenziale fosse provvisorio e che contemporaneamente alla costruzione del lotto 2.6 venissero realizzate dalla società concessionaria alcune opere complementari indispensabili per non gravare in modo insopportabile sulla viabilità locale; le conferenze dei servizi, tenutesi ai sensi e per gli effetti del decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 383, presso la direzione generale per lo sviluppo del territorio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in data 14 marzo 2012 e 19 aprile 2012, alla presenza dei rappresentanti degli enti locali interessati, della società concessionaria e dell'Anas, si sono concluse con un accordo fra le parti che prevedeva l'adeguamento della tangenziale di Alba per il suo utilizzo transitorio, la costruzione da parte della società concessionaria di alcune opere complementari e l'impegno a realizzare tali opere prima della conclusione dei lavori del lotto 2.6, l'approvazione da parte dell'Anas del progetto definitivo del lotto 2.6 entro il 30 settembre 2012;

 

sono trascorsi più di due anni dalla firma della convenzione, sottoscritta nella primavera 2012 dal Ministero e da tutte le parti interessate, e si attende ancora l'avvio dei lavori dei lotti 2.5 e 2.6 per il completamento dell'autostrada Asti-Cuneo; lo stallo, che si protrae da anni, è inaccettabile per il territorio albese, per i cittadini e per le imprese e gli amministratori locali da tempo chiedono chiarezza da parte della concessionaria, visto che la società Autostrada Asti-Cuneo s.p.a. è tenuta a rispettare i patti sottoscritti dieci anni fa, quando si è impegnata a realizzare l'autostrada, compresi i lotti albesi; dallo sblocco dei lavori dei lotti 2.5 e 2.6 e quindi dal sostanziale completamento dell'autostrada Asti-Cuneo dipendono interventi fondamentali per il territorio, la cui realizzazione è stata concordata con il concessionario ed è riconducibile alla viabilità di adduzione all'autostrada: in particolare, la strada di collegamento al costruendo ospedale di Verduno, con un adeguamento del tratto della strada provinciale n. 7, che collega Cantina di Roddi e Pollenzo, e il terzo ponte sul fiume Tanaro, che consentirebbe la realizzazione della tangenziale est della città;

 

la società concessionaria ha recentemente evidenziato il fatto che il traffico dell'autostrada è debole e sono aumentati i costi dell'opera, mettendo a serio rischio i restanti lotti, almeno fino al reperimento delle ulteriori risorse necessarie per il completamento: nell'attesa di concludere la viabilità di allacciamento all'autostrada con le tangenziali di Asti e Cuneo, il lotto fondamentale diventa quindi il 2.6, in fase di progettazione definitiva approvata, ma non ancora esecutiva, che collegherà Roddi alla diga Enel, grazie alla galleria scavata sotto Verduno.

 

L'approvazione del progetto esecutivo, una volta ottenuto parere positivo dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, spetta al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti; se, dunque, dal punto di vista tecnico la vicenda potrebbe ora procedere, rimane da sciogliere il nodo relativo alla revisione del piano economico-finanziario, che deve essere approvato dall'Anas –:

 

quali siano i motivi del ritardo nell'avvio dei lavori, le difficoltà emergenti e i tempi previsti nella realizzazione dei lotti albesi, quale sia il crono-programma definitivo per completamento del collegamento autostradale Asti-Cuneo, l'entità delle risorse disponibili necessarie sia per la realizzazione dei lotti autostradali sia per le opere complementari previste, nonché quali iniziative intenda il Governo assumere per ottenere il pieno rispetto degli obblighi contrattuali da parte della società Autostrada Asti-Cuneo s.p.a., dando così una risposta certa alle profonde preoccupazioni delle comunità interessate

 

Testo della risposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi

 

Signor Presidente, ringrazio l'onorevole Monchiero e gli altri colleghi deputati che hanno posto questa interrogazione riguardante l'Asti-Cuneo. Premetto che in questi mesi più volte, presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sia sollecitato dai colleghi deputati ma anche dalle istituzioni locali, sindaci e presidente della provincia, abbiamo affrontato anche con il concessionario la questione, descritta in maniera corretta ed evidente dagli interroganti. Per cui, sul tema il Ministero c’è e l'obiettivo è quello che viene posto nella domanda finale, cioè di arrivare ad una soluzione concreta, perché quell'asse autostradale è un asse strategico importante per il collegamento di un territorio, ricco di imprese piccole, medie e anche grandi, e il resto non solo della regione ma della dotazione infrastrutturale del Paese.

 

Nel brevissimo tempo che ho a disposizione, rispetto alle domande specifiche che mi sono state poste, rispondo in questo modo: ovviamente, purtroppo, i tempi di realizzazione originariamente previsti della Asti-Cuneo erano stimati in 72 mesi, oggi si stimano in 171 mesi; il costo degli investimenti allora previsto era di 988 milioni (era stata una stima di 11 anni fa, del 2003), oggi la stima dei costi è di 2 miliardi e mezzo. Quali sono le ragioni che sono state verificate, ovviamente, dall'organo di vigilanza che costantemente controlla e deve controllare la corretta attuazione della concessione e che hanno portato a questa dilatazione di tempi e ancora di più di costi ?

 

In primo luogo, dal 2003 al 2014 sono sopravvenute normative riguardanti l'infrastruttura stradale: barriere di sicurezza, opere d'arte, impianti.

 

In secondo luogo, è stata una delle discussioni che abbiamo più volte fatto con gli amministratori locali, ci sono state prescrizioni determinate nella realizzazione dell'opera stessa, una fra tutte la conosce in particolare chi si occupa come voi ed è sempre attento all'opera, il passaggio dell'autostrada sotto il fiume Tanaro, che ha portato da una progettazione preliminare ad una progettazione definitiva a far lievitare i costi.

 

Terzo, ovviamente non solo l'applicazione di un tariffario che è aggiornato ma innanzitutto uno scenario che è totalmente cambiato. Queste autostrade sono in concessione e rivedono, a fronte di un project financing, il ritorno da parte dell'investimento attraverso la tariffazione.

 

 È evidente che non solo il calo del traffico, ma anche uno scenario di crisi di sei anni è totalmente cambiato per cui, posta la strategicità e la condivisione della realizzazione di questa opera che è importante nella sua conclusione troverete nello «sblocca Italia» una norma che recupera e riprende finalmente la questione più volte posta da voi ma anche in Commissione, che non varrà solo per la Asti- Cuneo.

 

Ma a fronte della certezza degli investimenti e della strategicità e dell'interesse nazionale degli investimenti, a fronte delle tariffe che devono rimanere bloccate e che non possono più subire aggiornamenti e a fronte di tempi certi di realizzazione, nel dialogo con l'Europa dobbiamo prendere in esame eventuali opportunità, per esempio di accorpamento delle diverse concessioni in modo da spalmare gli investimenti su una lunghezza della gestione delle autostrade che sia il più possibile per ammortizzare i costi e meno a carico dei cittadini e degli utenti.

 

 Testo della replica dell’interrogante

 

Signor Presidente, farò di tutto per non approfittarne. Intanto, unitamente al collega Giovanni Monchiero, sono felice che ci ha raggiunto anche la collega Gribaudo che è espressione della provincia di Cuneo. Ringraziamo il Ministro per la tempestività, l'efficacia e l'efficienza con cui si muove da quando è Ministro delle infrastrutture e conosciamo la sua attenzione al tema e la sua competenza e cognizione di causa. Le forze economiche, le istituzioni, i cittadini, gli enti chiedono da anni questa opera.

 

Lei Ministro ha fatto riferimento allo «sblocca Italia», a quello che consente lo «sblocca Italia», ha detto giustamente che c’è un problema di rinnovo delle concessioni autostradali che va affrontato in una maniera nuova ma mi verrebbe da dire, ci verrebbe da dire anche in una maniera più autorevole da parte dell'ente pubblico, in questo caso lo Stato.

 

C’è un'anomalia colossale per cui c’è una confusione tra concedente e concessionario per cui una parte del concessionario è anche concedente.

 

Premesso tutto ciò, Ministro, noi ci aspettiamo e ci auguriamo che a breve, presente anche e disponibile – abbiamo parlato con lui sabato mattina – il Presidente della regione Sergio Chiamparino, si faccia un tavolo che noi proponiamo ad Alba, nell'albese perché quello è il territorio che oggi è centro principale di questa attenzione.

 

Un tavolo per valutare complessivamente la situazione con i concessionari della rete piemontese, ligure e lombarda che insistono su questa opera per arrivare ad una soluzione che preveda opere complementari se del caso. C’è un problema grande che il nostro territorio ha, che è la strada di adduzione al nuovo ospedale di Verduno, frutto di una scelta virtuosa e di razionalizzazione degli enti locali del territorio.

 

C’è bisogno di questa opera, c’è bisogno di un incontro a breve. Signor Ministro la aspettiamo ad Alba insieme al concessionario, al concedente, agli enti locali e alla regione Piemonte.