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Briciole di pane

Autorità per i trasporti, obiettivo prioritario: più competitività e fruibilità

Prima relazione sull'attività svolta. Ferrovie, aeroporti e costi sotto osservazione

Roma, 16 luglio 2014 - Rendere il settore del trasporto più competitivo e fruibile al pubblico. E’ l’obiettivo del lavoro della Autorità di regolazione dei trasporti così come è emerso dalle parole del suo Presidente, Andrea Camanzi, contenute nella prima relazione sul lavoro svolto dalla nuova authority di vigilanza.
Camanzi ha sottolineato che l’Autorità deve essere “messa in condizione di accelerare la messa a regime della sua capacità operativa" anche pensando al fatto che “sulla costituzione dell'Autorità è stato investito un grande capitale umano e non è certo il momento di depauperarlo”.
Ecco qui di seguito i punti principali su cui l’organismo sta attualmente lavorando.

 

La fruizione da parte del pubblico


“Occorre porre al centro il passeggero o i beni trasportati e non, come è stato finora, l'infrastruttura utilizzata o il mezzo che li trasporta”, ha spiegato Camanzi aggiungendo che “il mercato dei trasporti è ancora troppo chiuso e poco trasparente con ampie sacche di inefficienza e diseconomie di gestione, servizi poco competitivi e un marcato livello d'insoddisfazione degli utenti”. In questo senso, ha proseguito il vertice dell’Autorità è necessario “un migliore utilizzo delle risorse pubbliche impiegate affinché esso contribuisca alla crescita ed alla produttività del sistema economico italiano”.

Per questo, è stata anche avviata una indagine sui finanziamenti pubblici per i servizi universali. “Vogliamo verificare – ha detto il Presidente - il meccanismo dei costi e se il contributo che viene versato è congruo oppure sotto o sovradimensionato”. Non si tratta, però, di una sorta di spending review, ma di “una review regolatoria e strutturale” per verificare “l'organizzazione della catena di produzione di quei servizi per vedere se possono essere prodotti a costo più basso”.

E, sempre in tema di costi, il Presidente dell'Autorità ha evidenziato lo scarso utilizzo dei modelli di contabilità regolatoria per la rilevazione dei costi ammissibili ai fini della determinazione delle tariffe, che avrebbero invece fornito “una base più sicura per la determinazione di canoni e pedaggi con evidenti benefici anche per gli investitori e gli utenti”.
 

“Utilizzare fino in fondo la capacità installata grazie a un sistema di gestione più efficiente”, ha poi aggiunto Camanzi, può “garantire i soldi investiti”, dato che “le infrastrutture spesso sono costruite con finanziamenti pubblici”. Per Camanzi serve inoltre “pressione competitiva” tra i concessionari-gestori. Spesso, ha detto il Presidente dell'Autorità molti sono concessionari “perchè lo erano storicamente, senza essere sottoposti a pressione competitiva con altri che magari si potrebbero proporre di gestire in modo più efficiente”.

 


I poteri sanzionatori


Camanzi ha precisato che “l'Autorità di regolazione dei trasporti non ha bisogno di poteri sanzionatori aggiuntivi” visto che ne ha già di “molto pesanti, fino al 10% del fatturato delle imprese”. Inoltre, ha precisato il Presidente, ha "il potere di chiedere ai concedenti l'interruzione della concessione in essere". Ma Camanzi ha comunque puntualizzato che l’obiettivo è quello di “lavorare in modo tale che non ci sia mai bisogno di sanzionare. Credo molto nella costruzione e procedimentalizzazione in modo tale che le decisioni siano aderenti e proporzionate ai problemi da risolvere”.

 


I sistemi tariffari


L'obiettivo perseguito dall'Autorità è anche “definire gli ambiti ottimali di gestione delle tratte autostradali allo scopo di stimolare la concorrenza per confronto”. Per questo l'Authority ha avviato la costruzione di un data-base sui dati economici e tecnici disaggregati per tratta e singoli concessionari. I dati e la loro successiva analisi permetteranno di “definire le funzioni efficienti e gli ambiti ottimali del servizio su cui basare le misure di regolazione volte a razionalizzare il mercato nel contesto europeo”.

 


Il trasporto ferroviario


Camanzi ha spiegato poi che “nei settori nei quali, come nel caso del trasporto ferroviario, operano imprese dominanti verticalmente integrate, è essenziale che la gestione della infastruttura sia separata dalla fornitura dei servizi”. Problemi di separazione e di accesso equo e non discriminatorio, ha anche sottolineato Camanzi, “non si pongono solo per la rete. Molti altri beni e strutture essenziali ai fini dello sviluppo di nuovi servizi competitivi devono essere resi accessibili, ove necessario, anche attraverso l'imposizione di adeguati obblighi di separazione”.

Un esempio, è stato rilevato, è quello relativo alla “disponibilità del materiale rotabile, ai servizi di manovra, ai centri di manutenzione, ai sistemi di assistenza e accesso dei passeggeri alle stazioni, a quelli di prenotazione, acquisto dei titoli di viaggio, alle procedure di gestione dei reclami a tutela dei diritti dei passeggeri”.

 


Il trasporto aereo


“L'Autorità – ha detto ancora Camanzi -, ha elaborato alcuni modelli per la determinazione dei diritti aeroportuali. La proposta è articolata su tre classi dimensionali di aeroporti identificate in base al numero dei passeggeri per anno. Per ognuna di esse si applica lo stesso schema, ma con obblighi regolatori che decrescono al decrescere del potere di mercato del gestore aeroportuale, per ciascun modello sono identificati specifiche procedure e criteri di esposizione e comunicazione dei dati ai fini dell'esercizio da parte dell'Autorità dei poteri di vigilanza e controllo sul corretto svolgimento dell' intero processo”.

Circa le relazioni fra il lavoro dell’Autorità e quello di Enac, Camanzi ha spiegato di non riscontrare “alcuna sovrapposizione. La direttiva europea è chiara sui ruoli in materia aeroportuale. Ringrazio l'Enac per il lavoro svolto, dal 15 gennaio tutti i compiti di regolazione economica li svolgiamo noi. L'Enac continuerà a fare la regolazione tecnica e a svolgere il proprio ruolo di Ente per l'aviazione civile”.

 


Il bando di gara per l’A22


Per quanto riguarda il nuovo bando di gara che dovrà essere adottato per la A22 tratta Modena-Brennero, dopo che recentemente il Consiglio di Stato ha annullato il precedente, l'Autorità ha già avviato i lavori per la definizione di uno schema “attivando così i poteri di intervenire sulle nuove concessioni”.
 

Andrea Zaghi