Autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria, quale sarà il futuro?
L'interrogazione parlamentare n. 3-01807 dell'On. Santelli e la risposta del Ministro Delrio
AULA CAMERA
4 NOV 2015
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE N. 3 -01807 (Chiarimenti in merito agli intendimenti del Governo relativi all'ammodernamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria e della strada statale n. 106 Taranto-Reggio Calabria, anche alla luce delle recenti dichiarazioni del presidente dell'Anas
TESTO DELL’INTERROGAZIONE
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
nei giorni scorsi il nuovo presidente dell'Anas, Gianni Vittorio Armani, ha rilasciato alcune dichiarazioni che destano particolare allarme e preoccupazione, anche perché rifletterebbero obiettivi specifici definiti con il Governo e, in particolare, con il Ministro interrogato;
tra tali obiettivi, c’è infatti anche lo stop agli investimenti sulle grandi opere che riguardano l'ammodernamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria e della strada statale n. 106 Taranto-Reggio Calabria;
da quanto si apprende da fonti di stampa, gli interventi di adeguamento delle importanti arterie saranno sostituiti da lavori di riqualificazione e manutenzione straordinaria, con previsioni di spesa di molto inferiori. Pertanto, i quaranta chilometri dell'A3 ancora da ammodernare, tutti ricadenti nel tratto calabrese, non saranno rifatti ex novo, come avvenuto per tutto il resto dell'autostrada, ma saranno oggetto di semplice manutenzione. Stesso trattamento seguirà per la strada statale n. 106;
è evidente che si sta parlando di interventi di semplice restyling, una sorta di «ritocco» che risulterebbe assolutamente insufficiente e inadeguato alla risoluzione dei problemi e delle gravi criticità che affliggono le fondamentali dorsali della già scarsa rete infrastrutturale calabrese;
a nessuno può sfuggire che gli interventi di ammodernamento che interessano le predette arterie, lungi dall'essere un'opera faraonica inutile e fine a sé stessa (dato che il «mandato» del Governo sembrerebbe essere contrario alle «opere faraoniche»), trovano la loro principale ragion d'essere nell'ineludibile necessità di garantire idonee condizioni di sicurezza e percorribilità, restituendo al territorio infrastrutture viarie degne di questo nome, adeguate a standard di qualità europei e volano per il progresso del tessuto socio-economico regionale;
la tratta autostradale immediatamente a sud di Cosenza, che attraversa l'area del Savuto, in base agli studi prodromici alla realizzazione degli interventi di adeguamento, è risultata quella a più alto tasso di incidentalità dell'intera A3: l'aver procrastinato l'inizio degli interventi sul tracciato è dipeso unicamente dalla necessità di armonizzare, da una parte, la fasistica dei lavori e, dall'altra, l'attività di approfondimento, analisi e studi ingegneristici e geologi mirati all'adozione di adeguate soluzioni tecniche in un territorio estremamente travagliato dal punto di vista idrogeologico: adesso, la stessa tratta rischia di essere l'unica non ricostruita e quella più a rischio in tutta la Salerno-Reggio Calabria;
infatti, così come avverrà anche per la strada statale n. 106 («la strada della morte»), semplici interventi di manutenzione non consentiranno di intervenire sugli elementi più critici del tracciato in termini di sicurezza: raggi di curvatura, pendenze longitudinali e trasversali, stato di degrado delle opere d'arte, con particolare riguardo alle sottostrutture di ponti e viadotti e alle dotazioni strutturali e impiantistiche delle numerose gallerie che non potranno essere adeguate, come la legge impone, alle recenti norme di sicurezza. Non si potrà intervenire, altresì, sulle pendici che incombono sulla sede stradale e sui terreni fondali delle opere, ammassi che hanno già dato tragica prova di avere situazioni di stabilità idrogeologica al limite dell'equilibrio e problematiche ancor più accentuate dagli attuali, variati regimi di pioggia;
le posizioni del Governo, espresse attraverso il presidente Armani, si configurano secondo gli interroganti come l'ennesimo «scippo» operato ai danni della Calabria e dei calabresi, in barba alle procedure tecnico-amministrative in stato avanzato (i progetti degli interventi aspettano solo di essere licenziati dal Cipe per andare in gara) e nel pieno spregio degli impegni finanziari assunti per tali opere nelle precedenti leggi di stabilità e, in ultimo, nel decreto-legge «sblocca Italia» (è lecito chiedersi quale altra destinazione abbiano avuto le risorse all'uopo stanziate) –:
se il Ministro interrogato intenda confermare quanto dichiarato dal presidente dell'Anas e riportato in premessa e quali siano le reali intenzioni in merito alle opere che riguardano l'ammodernamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria e della strada statale n. 106 Taranto-Reggio Calabria, con particolare riferimento alle procedure tecnico-amministrative in stato avanzato e agli impegni finanziari già assunti, al fine di non penalizzare ulteriormente il territorio calabrese e di garantirestandard di sicurezza e percorribilità delle infrastrutture.
LA RISPOSTA DEL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE Graziano Delrio
Grazie, Presidente, grazie, onorevole. Gli interventi di ammodernamento, adeguamento e miglioramento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria hanno richiesto, nel corso degli anni, un impegno pari a 8 miliardi 233 milioni, di cui 7 miliardi già spesi, e hanno consentito, questi miliardi spesi, su 440 chilometri interamente percorribili di adeguarne già 355, mentre altri 30 sono in corso di ammodernamento (quindi, 385 in totale). Ne rimangono 58, di cui 16 sono già finanziati.
La voglio rassicurare. Il presidente dell'ANAS ha semplicemente detto che sulla Salerno-Reggio Calabria, come sulla Ionica e come su tutte le grandi arterie, quali la Orte-Civitavecchia, la Orte-Mestre, la Cispadana, a qualsiasi latitudine e longitudine, l'approccio di ANAS è quello di fare le opere in maniera che diventino sicure, ammodernate, fruibili, ma anche di avere non delle opere faraoniche che, come è noto, hanno portato semplicemente a lievitazione di costi e alla non realizzazione, nei tempi giusti e con i modi giusti, degli interventi.
Quindi, non ci sarà nessun definanziamento, anzi i soldi verranno tutti spesi. Verranno tutti spesi in maniera più celere e se le soluzioni progettuali verranno ritenute più idonee esse verranno adottate alla svelta. Quindi, noi siamo convinti di poterli spendere più alla svelta e di poterli terminare più alla svelta. Idem dicasi per la strada statale Ionica, di cui conosciamo la difficoltà e la pericolosità e su cui sono in corso lavori per diverse centinaia di milioni e altri sono già finanziati – 969 sono in corso di finanziamento – appunto per il nuovo progetto.
Ma voglio rassicurarla che la revisione progettuale non comporterà, in nessun modo e per nessun motivo, la riduzione dei finanziamenti. Anzi, forse potrà consentire di risparmiare alcune risorse per poterle reinvestire nel completamento definitivo della Salerno-Reggio Calabria e il completamento definitivo della strada statale Ionica.
Quindi, la revisione progettuale fa parte di quella strategia di project review, cioè di valutazione d'impatto dei soldi spesi e di come vengono spesi e di uno Stato più attento a iniziare e a completare le opere con i costi e nei tempi giusti.
LA REPLICA DELL’INTERROGANTE
JOLE SANTELLI. Grazie, Presidente. Signor Ministro, io mi aspettavo che oggi, in quest'Aula, lei avrebbe smentito platealmente le parole del presidente dell'ANAS. Invece, lei oggi le sta confermando. Qui non giochiamo con le parole. Non è un problema di adeguamento. Qui stiamo parlando di un nuovo tracciato sulla A3 e di revisione della strada statale n. 106. Parliamo di un nuovo tracciato, perché gli ultimi 40 chilometri, di cui lei stava parlando, sono considerati i chilometri più pericolosi, in assoluto, dell'intera A3. L'ANAS ha sempre sostenuto che con le strutture attuali non è possibile garantire alcuna sicurezza. Lo ha detto ai sindaci, che ho incontrato proprio ieri, che chiedevano almeno di poterle mantenere per usarle come strade statali. Invece, hanno detto di no, che non si poteva lavorare e che bisogna lavorare per forza per un nuovo tracciato.
La nostra richiesta, signor Ministro, è il nuovo tracciato, che è stato progettato, e non la manutenzione straordinaria che non si può fare nelle curve che hanno un giro di gomito tale che è impossibile evitare gli incidenti.
Ora lei sta parlando di uno scippo e di una rapina che sarebbe terribile, se dovesse avvenire. La prego di ripensare a questo, perché è gravissimo. È gravissimo per l'intera Calabria e per l'intero sud. Non ve lo consentiremo, signor Ministro.Questo non ve lo consentiremo e credo che troverà tutti i calabresi, e anche l'intera delegazione parlamentare, per l'importanza di questo atto, tutti conformi e concordi nel tentare di evitare questa ennesima rapina nei confronti della Calabria. Questa è una rapina (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente) !
