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Briciole di pane

Autostrada Asti-Cuneo: il punto sullo stato di avanzamento dei lavori

L'interrogazione parlamentare n. 3-02203 dell'On. Monchiero e la risposta del Ministro Delrio

 Camera dei Deputati
Aula
20 Aprile 2016

 

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE – 3-02203 - ; - Stato di avanzamento dei lavori per la realizzazione dell'autostrada Asti-Cuneo.

 

TESTO DELL’INTERROGAZIONE


– Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Per sapere – premesso che:

l'autostrada A33, che collega Asti a Cuneo, in tutto 93 chilometri, attualmente in parte aperta al traffico, in parte in costruzione e in parte ancora solo in progetto, è gestita dall'Autostrada Asti-Cuneo spa, costituita il 1o marzo 2006 (partecipata al 60 per cento dalla società Autostrada Ligure Toscana spa, al 35 per cento dall'Anas spa e al 5 per cento da Itinera spa), in qualità di concessionaria del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti; dei lotti ancora da completare,

 

i più nevralgici sono quelli 2.5 e 2.6, soprattutto nel tratto che interessa il territorio di Castagnito-Alba e di Cherasco-Alba; si è quindi creata una situazione assurda, con la Asti-Cuneo quasi completata ma interrotta nel bel mezzo, fra Alba e Cherasco, ove il traffico viene deviato sulla viabilità ordinaria del tutto inadeguata, con gravi penalizzazioni per i cittadini e per le imprese della zona; negli anni scorsi la società concessionaria, avanzando problemi nel reperimento dei fondi, aveva chiesto di rinviare l'esecuzione del lotto 2.5 e la costruzione della galleria sotto il fiume Tanaro e di utilizzare, come soluzione alternativa, temporanea e senza pedaggio, la tangenziale di Alba, consentendo quindi un primo efficace collegamento a scorrimento veloce e a doppia carreggiata senza soluzione di continuità tra Asti e Cuneo; gli enti territoriali avevano accettato questa soluzione, pur temendo aggravi ai problemi della circolazione di collegamento con la città di Alba, a condizione che l'utilizzo della tangenziale fosse provvisorio e che, contemporaneamente alla costruzione del lotto 2.6, venissero realizzate dalla società concessionaria alcune opere complementari indispensabili per non gravare in modo insopportabile sulla viabilità locale;


le conferenze dei servizi, tenutesi ai sensi e per gli effetti del decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 383, presso la direzione generale per lo sviluppo del territorio del Ministero delle infrastrutture e trasporti in data 14 marzo 2012 e 19 aprile 2012, alla presenza dei rappresentanti degli enti locali interessati, della società concessionaria e dell'Anas, si sono concluse con un accordo fra le parti che prevedeva l'adeguamento della tangenziale di Alba per il suo utilizzo transitorio, la costruzione da parte della società concessionaria di alcune opere complementari e l'impegno a realizzare tali opere prima della conclusione dei lavori del lotto 2.6, l'approvazione da parte dell'Anas del progetto definitivo del lotto 2.6 entro il 30 settembre 2012; sono trascorsi quattro anni dalla firma della convenzione, sottoscritta nella primavera 2012 dal Ministero e da tutte le parti interessate, e si attende ancora l'avvio dei lavori del lotto 2.6 per il completamento dell'autostrada Asti-Cuneo;


da allora, la situazione dell'Asti-Cuneo è stata oggetto di due interrogazioni:
la prima nel settembre 2014, rivolta al Ministro pro tempore, onorevole Maurizio Lupi, e la seconda il 16 giugno 2015; a seguito della prima interrogazione, il Ministro Lupi venne ad Alba, in occasione dell'annuale Fiera internazionale del tartufo, a garantire il suo fattivo interessamento che, in effetti, si tradusse nella proposta da parte del Governo di una specifica norma, approvata dal Parlamento nel contesto del decreto-legge cosiddetto «sblocca Italia».


L'adozione della predetta norma non ha, tuttavia, avuto l'effetto sperato e nel giugno del 2015 gli interroganti sollecitavano il Ministro a riprendere in mano la complessa situazione; sono seguite varie prese di posizione, anche informali, da parte degli interroganti e di altri parlamentari del cuneese, dei rappresentanti delle istituzioni locali, degli imprenditori della provincia, culminate in una riunione svoltasi al Ministero con tutti i parlamentari cuneesi il 3 febbraio 2016;

 

nonostante il personale interessamento del Ministro, da allora nulla è mutato e la situazione di stallo si protrae a tutt'oggi; a parere degli interroganti, è necessario un intervento risolutivo: occorre procedere immediatamente o alla revisione delle clausole contrattuali, come richiesto dal concessionario, ovvero, se tali proposte fossero ritenute inaccettabili, all'avvio della procedura di risoluzione del contratto –:

quali atti siano stati compiuti negli ultimi mesi dal Ministero e/o dalla società concessionaria per giungere al superamento dell'attuale situazione


LA RISPOSTA DEL .MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI


Grazie, Presidente, grazie, onorevole. Come lei ben conosce, il problema della Asti-Cuneo fa parte sempre della categoria di cui al punto precedente, cioè di concessioni autostradali in cui erano previste opere finanziate con pedaggi, quindi accordi presi non da questo Governo, ma da Governi precedenti, pedaggi che però erano insostenibili. In particolare, per poter realizzare la galleria di Verduno sarebbe necessario aumentare la tariffazione sulla Asti-Cuneo di oltre il 45 per cento nei prossimi quattro anni, per potere consentire un introito di oltre 2 miliardi, una cosa totalmente insostenibile agli attuali flussi di traffico presenti.

 

Abbiamo chiesto, appunto, alla società di poter revisionare il progetto, il progetto esecutivo di questo lotto della galleria è stato trasmesso al nostro Ministero nell'ottobre 2015, quindi ci sono stati aggiornamenti per l'approvazione; vi sono notevoli complessità di intervento e, ancora una volta, nonostante questa revisione progettuale, da un punto di vista della copertura finanziaria il PEF non può garantirla agli attuali flussi di traffico e, quindi, abbiamo ulteriormente chiesto ai concessionari, appunto, di aiutarci a trovare una soluzione progettuale differente.

Si sta studiando, appunto, come poter rendere sostenibile questo intervento che è indispensabile per dare funzionalità piena a questa autostrada Asti-Cuneo e realizzare eventualmente una parte della galleria di Verduno, intanto, però, dando l'idea che i lavori proseguano. Quindi, la società, in questi giorni, ha ufficializzato una proposta finanziaria, una documentazione nuova che verrà analizzata dalla nostra direzione generale proprio nei prossimi giorni.

Quindi, il lavoro sta proseguendo per riuscire a ottenere quello che anche precedentemente ho detto: una revisione progettuale che consenta realmente di smettere di discutere di opere che poi non si realizzano mai, ma di rendere realizzabili delle opere da troppo tempo attese.

 

LA REPLICA DELL’INTERROGANTE

 

GIOVANNI MONCHIERO. Intanto sono lieto personalmente, ma credo che lo siano tutti gli albesi e i cuneesi, di apprendere che nelle ultime settimane qualcosa si è mosso e che la società ha avanzato una proposta di modifica del contratto attuale, insomma, una proposta che è al vaglio dei competenti uffici del Ministero.

La soddisfazione naturalmente si conclude qui, sarà piena quando questa trattativa sarà conclusa. Ecco, io non credo, signor Ministro, che si possano fare un po’ di lavori per dare l'idea che i lavori vadano avanti, io credo che sia indispensabile trovare una modifica contrattuale che garantisca che i lavori vengano terminati. Purtroppo il lotto in questione è centrale rispetto al percorso dell'autostrada e, quindi, è un lotto che rappresenta la nostra autostrada come un paradigma di opera pubblica incompiuta.

Noi vogliamo cessare di essere un paradigma, vogliamo che l'opera venga compiuta e che con il concessionario attuale, che ci sta lavorando ormai da un ventennio, si vada o da una parte o dall'altra.   
O la finisce lui o la finisca qualcun altro, ma lasciarla ancora incompiuta per altri anni ci sembra davvero inaccettabile.