Basilicata e Calabria, emergenza maltempo
L'INTERPELLANZA URGENTE N. 2-00320 dell'On. SPERANZA e la risposta del Sottosegretario Sesa Amici
CAMERA DEI DEPUTATI
AULA
6 DICEMBRE 2013
Interpellanza 2-00320 on. SPERANZA e on. STUMPO – Intendimenti del Governo circa la dichiarazione dello stato di emergenza a favore dei territori colpiti dalla recente eccezionale ondata di maltempo
TESTO DELL'INTERPELLANZA
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:
nella notte compresa tra il 30 novembre e il 1 dicembre 2013 l'Italia meridionale è stata colpita da una eccezionale ondata di maltempo; piogge torrenziali, oltre 150 millimetri in poche ore, hanno interessato i territori della Calabria, della Basilicata e della Puglia estendendosi poi anche al Molise e all'Abruzzo, regione dove si registra una vittima; particolarmente colpito è stato il Golfo di Taranto, da Castellaneta a tutta la fascia jonica metapontina della Basilicata fino a giungere ai comuni di Crotone e Catanzaro;
questa zona, peraltro, era stata già particolarmente colpita nel mese di ottobre 2013 precisamente tra il 7 e l'8 ottobre quando persero la vita quattro persone travolte dal fango; importanti arterie stradali come la strada statale 106 Jonica, la strada statale 407 Basentana sono chiuse a tratti, un treno è deragliato lungo la tratta Potenza-Melfi provocando quattro feriti e il tratto ferroviario tra Rossano e Catanzaro Lido è stato chiuso; centinaia di famiglie sono state evacuate nei comuni di Policoro, Scanzano Jonico, Pisticci, Ginosa Marina, Castellaneta;
un intero quartiere, villaggio Alcyone, è stato evacuato a Pescara per timore di esondazione di un corso d'acqua e medesime precauzioni sono state assunte in molti comuni del crotonese e del catanzarese; la boa di Crotone della Rete ondametrica nazionale, servizio ufficiale dell'ISPRA, ha misurato un'onda alta 11,8 metri, dopo che altre numerose onde avevano superato i 10 metri di altezza; il deflusso dei corsi d'acqua che vanno verso lo Jonio, risulta particolarmente critico a causa del forte vento di scirocco che sbarra la strada alle piene respingendole verso terra;
i litorali jonici lucani e calabresi già fortemente colpiti dal fenomeno dell'erosione sono stati letteralmente «inghiottiti» dalle mareggiate in atto; si registra, a tutt'oggi, la fase di piena emergenza in quanto i bollettini meteo parlano di altre 36 ore di criticità per i versanti jonici della Puglia, della Basilicata e della Calabria; la conta dei danni, che andrà ad aggiungersi a quella ancora in atto per l'ondata di maltempo dei primi giorni di ottobre 2013, non è quindi ancora quantificabile; purtroppo i tempi per il riconoscimento e l'indennizzo dei danni è quanto mai lungo; basti pensare che solo con l'ordinanza n.124 del 21 novembre 2013, il dipartimento della protezione civile ha sbloccato i fondi destinati a fronteggiare i danni dell'emergenza relativa all'alluvione che ha colpito la fascia jonica nel marzo 2011; il territorio in questione vede oltre il 90 per cento dei comuni interessati dal rischio di dissesto idrogeologico–:
se il Governo intenda riconoscere immediatamente lo stato di emergenza e il conseguente stato di calamità in favore dei territori colpiti dall'eccezionale ondata di maltempo di questi giorni.
La Risposta del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, onorevole Sesa Amici SESA AMICI
Signor Presidente, l'onorevole Stumpo ha sintetizzato con estrema efficacia l'interpellanza che è stata presentata, descrivendo con grande precisione le situazioni di stato di emergenza, anche a seguito di piogge del tutto eccezionali che si sono riversate su quel lato della nostra Italia.Tuttavia il quesito molto preciso è se la Presidenza del Consiglio si attiverà immediatamente nel determinare lo stato di emergenza.
L'onorevole Stumpo sa che, in merito a questa richiesta specifica, si rappresenta che, a seguito di questi predetti eventi meteorologici avversi e ai conseguenti effetti sul territorio, alla data odierna le regioni Abruzzo, Basilicata e Molise, pur avendo formalmente richiesto la dichiarazione di stato di emergenza, rispettivamente con note protocollo n.346 del 3 dicembre e del 4 dicembre 2013, non hanno ancora provveduto a far pervenire alla Presidenza del Consiglio, in ottemperanza alla direttiva «Indirizzi per lo svolgimento delle attività propedeutiche alla deliberazione del Consiglio dei Ministri da adottare ai sensi dell'articolo 5 comma 1, della legge 24 febbraio del 1992, n.225 per la predisposizione delle ordinanze di cui all'articolo 5, comma 2 della legge 24 febbraio 1992 n.225 e successive modificazioni e integrazioni, alla luce del decreto-legge 15 maggio 2012, n.59, convertito con modificazioni dalla legge 11 luglio 2012, n.100»,tutte le indicazioni tecniche previste per completare l'istruttoria finalizzata alla dichiarazione dello stato di emergenza.
Credo che questo sia il primo punto dentro il quale bisogna provare a ragionare anche con gli interpellanti. Tuttavia, il Dipartimento della protezione civile si è tempestivamente attivato ed ha già avviato le attività istruttorie, in ottemperanza alla sopra indicata direttiva per verificare in tempi rapidi se sussistono, per questi territori, i presupposti per la successiva deliberazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei ministri. Del resto, la Protezione civile aveva già allertato attraverso il centro funzionale del Dipartimento gli elementi meteorologici che si sarebbero succeduti in quelle ore, vedendone anche la criticità.
Dalla mappa delle precipitazioni registrate si evince che il fenomeno, che ha interessato prevalentemente i settori ionici della Calabria, le province di Matera, Bari, Taranto e il Subappennino Dauno, oltre che particolarmente intenso, è stato anche continuo e persistente. In Calabria, la provincia più colpita è risultata Crotone, con un valore areale di precipitazione pari a 140 millimetri e con valori massimi puntuali superiori ai 180 millimetri nei Comuni di S. Nicola dell'Alto, Crucoli e Crotone.
In Basilicata, il valore areale di precipitazione registrata è stato pari a 130 millimetri, con valori massimi registrati pari a 190 millimetri nel territorio di San Mauro Forte e 170 millimetri nel Comune di Bernalda, oggetto di un analogo evento alluvionale relativo al 7-8 ottobre del corrente anno.
Nella regione Puglia, i valori areali significativi, compresi tra i 120 millimetri e i 130 millimetri, sono stati registrati sull'arco ionico occidentale della provincia di Taranto, in particolare nei comuni di Ginosa e Castellaneta, anch'essi interessati da abbondanti precipitazioni nel mese di ottobre, mentre, in provincia di Bari e Foggia sono stati registrati valori massimi superiori a 280 millimetri nel comune di Bovino e 170 millimetri in agro di Toritto.
I suddetti apporti pluviometrici sono stati tali da giustificare la diffusa crisi del sistema idrografico, sia primario che secondario, provocando numerose esondazioni, con tutte le conseguenze che l'onorevole Stumpo ha già esplicitato. In merito, quindi, al delicato problema relativo alla messa in sicurezza del territorio, si assicura che il Governo è fortemente impegnato a perseguire politiche di salvaguardia sia sotto il profilo della prevenzione che del recupero.
A tal proposito, le ricordo che anche le regioni colpite dagli eventi alluvionali hanno già, negli anni precedenti, sottoscritto accordi di programma con il Ministero dell'ambiente per la realizzazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico.
Infine, in merito alle istanze recentemente presentate dalle regioni Abruzzo, Basilicata e Molise circa la dichiarazione dello stato di emergenza nei rispettivi territori e alla luce anche dell'attivazione data dal Dipartimento di protezione civile, si assicura che il Governo ripone la massima attenzione nel seguire l'evoluzione dell'attività conseguente alle suddette istanze ed assicura che porrà in essere ogni utile iniziativa affinché la tutela delle persone e dei territori colpiti dagli ultimi eventi atmosferici avvenga con tempestività ed accuratezza.
LA REPLICA DELL'INTERPELLANTE
NICOLA STUMPO. Signor Presidente, non è una frase di rito vista la gravità di quello che è accaduto e sicuramente ho molto apprezzato l'impegno, le parole che il sottosegretario Amici ha detto in merito all'operatività del Governo.
Ho capito dalle cose dette che tre delle cinque regioni si sono già messe in avanti con i lavori e ne mancano almeno due, che sono la Calabria e la Puglia, a cui bisogna far sollecitare un intervento ulteriore.
Per cui, nel chiudere questa cosa, mi ritengo soddisfatto per il lavoro fatto dal Governo, per le cose che continuerà a fare e per quelle che dovremo fare.
Quindi, mi impegnerò insieme ai sottoscrittori, perché anche le altre due regioni in merito, tempestivamente, facciano tutti gli atti affinché le popolazioni colpite dall'evento possano subire non chissà cosa, ma avere qualcosa che possa ridargli un po’ di serenità.
Infatti quello che è successo in tanti comuni e in tante cittadine è stato veramente un evento devastante che merita una risposta immediata.