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Briciole di pane

Bellanova: Recuperare il ruolo strategico nel Mediterraneo anche con trasporto integrato e intermodale

La Viceministra del Mims interviene sul ruolo dell’Italia nelle panorama politico del Mediterraneo

''Il futuro delle infrastrutture strategiche alla luce del nuovo ruolo dell'Italia nel Mediterraneo''. È questo il tema dell'intervento con cui la viceministra alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, ha aperto stamane il primo appuntamento dell'Intelligence Week (I-Week) ''Intelligenza, geopolitica e dintorni tecnologici'' promossa e organizzata da Vento&Associati. 
Come riporta Adnkronos, la viceministra ha detto che questo è un tema ''che impone una adeguata strategia politica in grado di riconnettere il nostro Paese alla sua storia e soprattutto alla sua geografia. È bastato un banale incidente a una nave portacontainer nel Mar Rosso, poco tempo fa, per generare danni per decine di milioni di dollari. Dimostrazione ineccepibile della centralità del Mediterraneo per tutti i traffici tra l'Indo-Pacifico e l'area europea e atlantica. Misurarsi con la Geografia è inevitabile. Come con la Storia. L'Italia, e ancor di più il Mezzogiorno, sono stati piattaforma strategica del Mediterraneo sin dall'età romana. Oggi è passo obbligato e precisa urgenza politica, pena il soccombere in uno scenario dove il Mediterraneo precipita nel disordine''. 

Bellanova prosegue poi sottolineando che ''ci resta un'ambizione necessaria: recuperare un ruolo chiave di baricentro non solo geografico ma anche e soprattutto geopolitico in relazione a molte delle crisi e dei conflitti in atto, con due obiettivi: rafforzare la sicurezza interna; rafforzare un ruolo in Europa consapevoli che all'Europa s'impone di essere parte attiva e determinante di azioni di stabilizzazione con principale driver il nostro Paese''. ''Un elevato livello di vulnerabilità caratterizza le nostre infrastrutture sotto molteplici punti di vista.''. 

''Voglio dirlo con franchezza, non è la pandemia che ha ridotto il nostro ruolo nel Mediterraneo. Essere membri della Nato e dell'Unione Europea è condizione necessaria ma non sufficiente per esercitare un ruolo in un mare dove nuovi e agguerriti protagonisti si affacciano e con nuove aspirazioni. La difficoltà della politica negli anni ad identificare con chiarezza un interesse nazionale, la mancanza di una visione a lungo termine nella realizzazione di interventi atti a proteggerlo e tutelarlo ha fatto sì che l'Italia divenisse soggetto debole, perdendo gradualmente, ma costantemente, quella spiccata proattività che un tempo la caratterizzava. Invertire questa tendenza è fondamentale. Significa identificare con precisione gli asset strategici del nostro Paese e quali obiettivi vogliamo e dobbiamo perseguire nel lungo periodo''. 

Bellanova, riporta ancora l’agenzia di stampa, ha marcato il radicale e profondo cambiamento determinato dal Piano strategico della portualità e dunque dalla riforma della Legge 84/94: ''Primo impulso per un sistema nazionale di trasporto integrato ed intermodale. Interconnessione tra porti, interporti, ferrovie ed autostrade. Che giocano, non dimentichiamolo, un ruolo cruciale soprattutto per i collegamenti di ultimo miglio'', e ha sottolineato la rilevanza degli investimenti dedicati al sistema portuale nel Pnrr, anticipando eventuali obiezioni: ''Sono sufficienti? Prevengo le osservazioni: no. Perché accada compiutamente, integrazione delle risorse e degli strumenti, più semplificazione e certezza degli obiettivi, sono parole chiave''. 

Prosegue la nota: ''Non si tratta solo di recuperare un gap antico. Ma di essere consapevoli che nessun ruolo strategico nel Mediterraneo sarà possibile se il nostro Mezzogiorno non recupera una sua qualità e una sua centralità nello sviluppo del Paese e nella sua relazione con l'Europa. Rischia di non avere senso, altrimenti, parlare di Italia come piattaforma logistica nel Mediterraneo e di regione euro-mediterranea. In questo disegno, che ovviamente dovrà proseguire con determinazione anche ben oltre il 2026, il Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, cui nell'attuale Piano vengono destinati ulteriori 14 miliardi di investimenti in infrastrutture rispetto a quello precedente dell'ex Presidente Conte, è chiamato a svolgere un ruolo centrale per l'attuazione dei programmi governando progetti e riforme''. 
“Una tastiera ampia e impegnativa - conclude la viceministra - con il contributo attivo e responsabile di tutti gli attori chiamati in gioco, e di confronti importanti come questo, contribuirà allo sviluppo sostenibile, accelerando la realizzazione di infrastrutture strategiche, per accrescere la competitività delle imprese e riportare il nostro Paese a essere il principale fulcro logistico del Mediterraneo”.