Connecting Europe Facility, attualità
Il documento congiunto dell'Ance e dell'Agi
Roma, 5 marzo 2012 - Come avevamo già anticipato su queste pagine (vedi: Le strade del’informazione: Connecting Europe facility, attualità dall’Europa, 21 novembre 2011) la Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la decisione n. 1639/2006/CE ( programma quadro per la competitività e l'innovazione 2007-2013) e il citato regolamento (CE) n. 680/2007 per creare un meccanismo per collegare l'Europa (Connecting Europe Facility), per accelerare lo sviluppo delle infrastrutture di cui l'UE ha bisogno, ha aperto un ampio dibattito.
Nel testo adottato dalla Commissione europea Il 29 giugno 2011 , la proposta di un quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2014-2020.ha il suo core point nella decisione di inserire la concessione di aiuti finanziari per le infrastrutture dei trasporti, dell'energia e delle TIC in un quadro legislativo comune, definito CEF, Connecting Europe Facility), attraverso un meccanismo identificato, in aggiunta agli strumenti di capitale proprio e alle sovvenzioni, nella iniziativa Prestiti obbligazionari Europa 2020.
A tale riguardo, ricordiamo che un importo pari a 500 milioni di euro è già previsto dal regolamento (CE) n. 680/2007 per l'LGTT; di tale importo, una quota fino a 200 milioni di euro potrà essere riassegnata a favore di prestiti obbligazionari per il finanziamento di progetti durante la fase pilota nel settore dei trasporti.
La lettura dei dati ufficiali consente di rilevare che nel periodo 2007-2013, l’Italia è stata il primo Paese europeo per importo di finanziamenti Ten-T ottenuti. Di qui l’importanza strategica del rilancio della politica infrastrutturale come strumento d’impulso alla crescita del Paese, con un innalzamento della competitività connesso alla riduzione della perifericità interna ed internazionale del sistema infrastrutturale italiano.
In questo quadro, e su questo tema, L`Ance ha diffuso, congiuntamente con l`AGI, un position paper nel quale viene ribadito che il rilancio della politica infrastrutturale nazionale ed europea costituisce un tassello indispensabile della strategia di ripresa dell`economia italiana e di rafforzamento della competitivita` del Paese nello scenario europeo.
Nel documento , al cui contenuto rimandiamo i Lettori più esigenti, viene ribadita la necessità di incentivare l’investimento di capitale privati nelle reti Ten – T e dare priorità ala realizzazione di infrastrutture, confermando gli importi pari a 21.7 miliardi di euro già previsti nel bilancio europeo 2014 – 2020 per lo sviluppo delle reti medesime.
