Débat public sulle delibere dell'Autorità di vigilanza
L'Authority vara un regolamento per valutare l'impatto sul mercato dei propri atti
Roma, 25 novembre 2013 - Una sorta di débat public, sulle norme invece che sulle opere pubbliche. È quello che vuole provocare l'Autorità di vigilanza sui lavori pubblici, con il regolamento sull'analisi di impatto degli atti di regolazione nel settore dei contratti pubblici, approvato il 18 novembre. Uno strumento utilissimo per valutare gli effetti dei propri provvedimenti attraverso la consultazione pubblica di imprese, associazioni e amministrazioni pubbliche. Con l'obiettivo di andare oltre, mettendo alla prova anche leggi e regolamenti, di rilievo per gli appalti, attraverso consultazioni e segnalazioni a Governo e Parlamento.
Lo spirito del provvedimento lo spiega bene il presidente dell'Authority Sergio Santoro, prima tra gli organi di vigilanza ad adottare una strategia di questo tipo. «La verità è che nelle maggioranza dei casi nessuno conosce gli effetti che comporterà l'approvazione di una determinata legge o di un certo regolamento — spiega Santoro —. Faccio un esempio lampante: la legge Severino (il Dlgs 190/2012, di cui si discute da mesi a proposito della decadenza dell'ex premier Silvio Berlusconi, ndr). Non esiste al momento una simulazione degli effetti, magari indesiderati, determinati dall'approvazione di un certo provvedimento».
Un' attività — denominata analisi di impatto della regolamentazione (Air) — che ora l'Authority inaugurerà sui propri provvedimenti. Ogni atto di un certo rilievo approvato dall'organo di vigilanza sarà sottoposto a una consultazione preventiva in modo da offrire ai destinatari di quel provvedimento (in primis imprese e stazioni appaltanti) la possibilità «di far pervenire i propri suggerimenti e le proprie proposte, considerazioni e osservazioni mediante consultazioni on line, tavoli tecnici e audizioni».
Le procedura sarà attivata per un numero limitato di procedimenti, quelli giudicati a maggior impatto per il mercato. Resteranno fuori gli atti diretti a dare soluzione a situazioni specifiche, come i pareri di precontenzioso e sulla normativa e ovviamente gli atti di organizzazione interna. La procedura di consultazione sarà attivata sulla base di un calendario consultabile sul sito web dell'Autorità (www.avcp.it).
Ogni documento sarà accompagnato dall'indicazione delle ragioni della scelta di intervenire in quel particolare settore, dalle possibili linee di intervento, dalle potenziali scelte alternative su cui si chiede il confronto degli operatori, dalla bozza del documento ove disponibile. Non solo. Una volta terminata l'analisi e licenziato il provvedimento verrà attivata anche una procedura di verifica dell'impatto sulla normativa (Vir). Che potrà concludersi con una modifica e se necessario, anche con la sostituzione del provvedimento adottato.
«Abbiamo gettato un sasso nello stagno — dice Santoro —. Speriamo che ci seguano anche altre Autorità e soprattutto che questo metodo possa estendersi il più possibile anche alle norme di primo livello». L'analisi dell'impatto «non è una procedura accademica, ma "democratica". L'abbiamo visto con il nostro bando-tipo: chi vede più da vicino le conseguenze di una decisione è il soggetto più adatto a suggerire alternative e rimedi».