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Briciole di pane

Decreto Semplificazioni: procedure più snelle per il rilancio economico del Paese

Deroghe e Commissari per velocizzare gli appalti pubblici

Sburocratizzazione e snellimento della pubblica amministrazione. L’ok della Camera alla fiducia sul decreto legge Semplificazioni concretizza di fatto il pacchetto di misure pensato dal Governo per far ripartire gli investimenti pubblici e rilanciare l’economia del Paese. Il passaggio parlamentare per la conversione in legge del decreto 76/2020, in vigore dallo scorso 17 luglio, ha portato molte novità.

Tra le più significative le deroghe al codice dei contratti pubblici, prolungate fino al 31 dicembre 2021, per assegnare gli appalti con procedure più rapide. I piccoli contratti per esempio potranno essere assegnati in via diretta a imprese di fiducia delle amministrazioni pubbliche fino all'importo di 150mila euro (superata la soglia precedente dei 40mila euro) per i lavori e di 75mila euro per servizi e forniture, incluse le progettazioni. Anche per i lavori di importo più rilevante (da 150mila euro fino al limite Ue di 5,5 milioni) le pubbliche amministrazioni potranno procedere con procedura negoziata a inviti (da 5 a 15 imprese in base agli importi) invece che con una gara aperta a tutti. La grande novità del decreto, confermata da Parlamento, è la maxi-deroga per gli appalti sopra soglia Ue, vale a dire oltre l'importo di 5,35 milioni. Fino al 31 dicembre 2021 gli appalti di una lunga lista di settori (dalle scuole alle carceri, dalle ferrovie alle dighe, fino agli edifici pubblici che ospitano attività istituzionali) potranno essere assegnati in deroga a tutte le leggi, fatti salvi solo le norme penali, il codice antimafia e i principi derivanti dai trattati Ue. Confermati anche i tempi contingentati per l'assegnazione degli appalti, le verifiche antimafia semplificate, la stretta sui ricorsi e l'istituzione di un fondo per la prosecuzione delle opere.

Ok anche ai commissari modello Genova con possibilità di deroghe potenti ma solo per opere mirate e l'alleggerimento del danno erariale a carico dei dipendenti pubblici che portano avanti i progetti e l'appesantimento per quelli che invece rimangono inermi, per evitare il fenomeno dello sciopero della firma. Le stesse finalità circoscrivono anche l'ambito di applicazione del reato di abuso d'ufficio (articolo 323 del codice penale). Il recente Dl semplifica gli interventi di demolizione e ricostruzione nelle città, adottando la Scia invece del permesso di costruire, consentendo anche modifiche alle sagome e ai volumi, equiparati a mere ristrutturazioni edilizie. Novità che si applicano solo alle periferie, mentre per le 'zone omogenee A', che corrispondono al centro storico delle città, restano dei vincoli legati a sagoma, volume e caratteristiche degli edifici. Si segnalano inoltre una nuova versione della legge stadi, volta a semplificare gli interventi di riqualificazione con un occhio al caso Firenze, e l'ennesimo tentativo di rendere effettive le demolizioni degli abusi edilizi, chiamando in causa prefetti e Genio militare.