Disposizioni in materia sociale nel settore dei Trasporti su strada, se ne discute in Parlamento
La Relazione della Commissione Europea per il biennio 2011 - 2012
Roma, 25 novembre 2014 - E' giunta al Parlamento italiano la scorsa settimana la Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'applicazione nel biennio 2011-2012 del regolamento (CE) n. 561/2006 relativo all'armonizzazione di alcune disposizioni in materia sociale nel settore dei trasporti su strada e della direttiva 2002/15/CE concernente l'organizzazione dell'orario di lavoro delle persone che effettuano operazioni mobili di autotrasporto.
Qualche cenno sintetico sul testo del documento che proponiamo in lettura.
La relazione analizza il regime di applicazione degli atti che fissano disposizioni in materia sociale nel settore dei trasporti su strada (Regolamento (CE) n. 561/20061, che definisce regole in materia di periodi di guida, interruzioni e periodi di riposo dei conducenti professionali; Direttiva 2006/22/CE2, che definisce norme minime per l’applicazione di tali regole; Regolamento (CEE) n. 3821/853 relativo all’apparecchio di controllo, ovvero il principale strumento per controllare l’osservanza, da parte dei conducenti, della normativa sociale; Direttiva 2002/15/CE4, che stabilisce disposizioni complementari concernenti l’organizzazione dell’orario di lavoro delle persone che effettuano operazioni mobili di autotrasporto).
In particolare - si legge nel documento - l’applicazione adeguata della direttiva 2002/15/CE è stata riconosciuta quale condizione indispensabile per garantire condizioni di lavoro adeguate e impedire distorsioni di concorrenza.
Sembrerebbe migliorato il livello di applicazione e attuazione delle disposizioni in materia sociale; la media dei giorni di lavoro controllati nell’UE è aumentato dell’8,7%, passando da quasi 146 milioni a circa 158,6 milioni, mentre la soglia minima di controlli del 3% è rimasta invariata; tuttavia,la maggioranza degli Stati membri non ha raggiunto la soglia prevista, in base alla quale almeno il 50% del totale dei giorni di lavoro controllati deve essere verificato nei locali delle imprese.
Dall’analisi dei tassi di accertamento su strada e nei locali delle imprese emerge che i controlli nei locali delle imprese continuano ad essere più efficienti dei controlli ad hoc su strada. Le differenze osservate tra gli Stati membri per quanto riguarda i tassi di accertamento indicano che l’Unione europea è ancora lontana dalla creazione di uno “spazio di applicazione armonizzata”, date le differenze esistenti in termini di risorse e di pratiche utilizzate per controllare il rispetto della normativa in materia di trasporti su strada.
Di qui l'auspicio che le autorità nazionali garantiscano l'esecuzione dei controlli siano eseguiti senza operare alcuna discriminazione basata sulla nazionalità dei conducenti o sullo Stato di immatricolazione dei veicoli.