Expo, Nencini: riforma del Codice appalti. Corruzione e malaffare hanno vita breve
Tre nuove direttive dell'Unione Europea chiedono il riordino della normativa
Roma, 13 maggio 2014 – Dal palazzo di Porta Pia a Roma, sui fatti dell’Expo discussi nella visita milanese del presidente del Consiglio Matteo Renzi arrivano anche i commenti di Riccardo Nencini, vice ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, che accende il faro sul Codice degli appalti, la normativa di riferimento nel settore dei lavori pubblici.
“Riformeremo il codice degli appalti, c’è bisogno di una radicale e rapida revisione della normativa vigente. I fatti che hanno coinvolto Expo ne confermano la straordinaria urgenza”, così si è espresso Nencini che ha convocato per domani, presso il Ministero dei Trasporti, il tavolo tecnico per la redazione del nuovo Codice dei contratti pubblici, destinato a sostituire l’attuale Codice (d. lgs. n. 163/2006) come preannunciato dal Presidente del Consiglio Renzi.
La decisione deriva dalla recente approvazione da parte dell’Unione europea di tre nuove direttive: due per appalti pubblici nei settori ordinari e speciali, che abrogano le corrispondenti direttive del 2014 e la terza per le concessioni.
“A livello europeo – ha aggiunto Nencini – sono state applicate modifiche e innovazioni, l’Italia è in ritardo. La vigente normativa è eccessivamente lunga, dettagliata, di difficile interpretazione ed attuazione e scoraggia investimenti e concorrenza. La corruzione negli appalti pubblici – ha proseguito il vice ministro – è diffusissima e trova paradossale sostegno nelle normative attuali perché farraginose, consentendo facili aggiramenti”.
L’Unione Europea ha concesso ai Paesi membri due anni per il recepimento delle tre direttive. L’Italia stavolta sarà in anticipo, per redigere un “testo completamente rivisto del Codice dei contratti pubblici, più snello ed efficace tenendo conto delle migliori esperienze di altri Stati”.
“Expo è una straordinaria opportunità di investimenti per l’Italia. Corruzione e malaffare – ha concluso Nencini – hanno vita breve”.