Gare, aggiudicazione al massimo ribasso e varianti d'opera
Le caratteristiche secondo il Consiglio di Stato - la Sent. 1098 del 22/2/2011
Roma, 24 febbraio 2011 - Una procedura di gara con aggiudicazione al massimo ribasso, consente ai concorrenti di presentare una variante d’opera ?
La recentissima pronuncia del Consiglio di Stato nega tale possibilità.
Ricorda infatti il Collegio che trattandosi di una gara al massimo ribasso,- nella quale l’amministrazione procedente ha stabilito in tutto e per tutto come doveva essere eseguita l’opera, individuando specificamente i materiali da usare, inseriti nella lista delle lavorazioni del progetto redatto dalla stessa amministrazione, in mancanza di una specifica norma di bando - che gli offerenti non hanno alcuna facoltà di individuare una variante nella esecuzione dell’opera, in quanto tale variante, andando a modificare il progetto posto in essere dall’amministrazione, determina altro e diverso manufatto, con diversa progettazione.
Nelle gare al massimo ribasso gli offerenti devono limitarsi soltanto ad indicare un ribasso sulla base d’asta rispetto alla progettazione puntualmente definita dall’amministrazione procedente.
Sotto altro aspetto, che la variante proposta finisca per essere rilevante o meno nella determinazione del ribasso offerto, è fatto puramente conseguente ed irrilevante in ordine alla violazione della presentazione dell’offerta e, perciò, correttamente il giudice di primo grado ha individuato la illegittimità della procedura posta in essere dall’amministrazione che, in presenza di una variante non ammessa, non poteva che escludere l’offerta così presentata.