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Briciole di pane

Giovannini: “Abbiamo deciso di produrre un nuovo piano nazionale logistica e trasporti”

Il ministro del Mims intervenuto al Forum di Pietrarsa 2021

"Il Paese ha un piano nazionale logistica e trasporti del 2001: non è un piano ma se lo era è un po' datato. Abbiamo deciso di prendere il toro per le corna e produrre un nuovo piano nazionale logistica e trasporti". Lo ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovannini, al Forum di Pietrarsa 2021.

Nel suo intervento, ripreso dai maggiori organi di informazione ha sostenuto come: "Dobbiamo immaginare la pianificazione come una pianificazione dinamica che ci dà un processo ma che si può cambiare perché cambia quello che abbiamo intorno".

Il piano, quindi, va fatto, "non nel chiuso delle stanze ministeriali" ma con gli operatori e con le parti sociali. "Spero che il Pnrr - ha affermato Giovannini - aiuti il Paese a imparare o reimparare a programmare. Il futuro è nelle nostre mani ma va immaginato in modo dinamico e con la partecipazione di tutti". Il ministro ha poi sottolineato che anche sul fronte delle nuove tecnologie serve lo sforzo di tutto il Paese e le imprese private hanno un ruolo fondamentale: "Senza investimenti privati il salto non lo faremo". Altro punto trattato nell'intervento, si legge, è stato il trasporto merci, su cui, ha detto, "siamo in ritardo e abbiamo tante difficoltà perchè il sistema intermodale è un sistema e ha bisogno di tanti elementi, perchè spostare il traffico merci è più complicato che spostare il traffico di persone, richiede investimenti su tutta la catena del sistema logistico". "Lo sforzo del Paese - ha fatto notare - deve essere quello di lavorare come un sistema. E' l'impegno su cui stiamo provando a fare il salto di qualità".

Ultimo elemento citato da Giovannini è il cambiamento di mentalità: con la crisi Covid molti sono tornati ad usare il mezzo privato, molte imprese continueranno almeno in parte ad utilizzare lo smart working, tra i giovani solo 1 su 8 pensa all'auto come uno status symbol. Trasformazioni culturali già avvenute in altri paesi. "Questa - ha concluso – è la sfida che abbiamo davanti: la cura del ferro funziona se tutte le componenti funzionano. Abbiamo bisogno che tutto il sistema economico, sociale, politico, dei media ci aiutino a fare questo salto" per un cambiamento profondo "a favore del benessere delle persone, della competitività delle imprese, nel rispetto dell'ambiente".