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Briciole di pane

Il ministro Cancellieri: "Entro gennaio porterò in consiglio dei ministri l'introduzione del reato di omicidio stradale"

Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri in un'intervista al Tg5. D'accordo il sottosegretario alle Infrastrutture Erasmo D'Angelis

Roma, 2 gennaio 2013 - "Entro gennaio porterò in Consiglio dei Ministri un pacchetto di norme sulla giustizia che conterrà anche l'introduzione del reato di omicidio stradale". Lo ha annunciato ieri il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri in un'intervista al Tg5. Si tratta di "gravi reati", ha detto Cancellieri rispetto ai quali è giusto che "le vittime abbiano la giustizia che meritano". "La cosa più importante - ha detto il ministro - è l'efficacia delle norme che verranno adottate". Norme che "colpiranno gli autori di questi reati, che sono gravi, per fare in modo che le vittime abbiano la giustizia che meritano. Spesso infatti le famiglie delle vittime si sentono offese nel loro dolore perche' non hanno i riscontri che meriterebbero".

Il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, accoglie "con favore il pronunciamento del ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, a favore dell'istituzione del reato di omicidio stradale". Lo afferma lo stesso Lupi, sottolineando che "si tratta di uno dei punti qualificanti del nuovo codice della strada, per il quale ho chiesto la delega al Parlamento già nel settembre scorso e al quale stanno lavorando gli uffici del mio ministero, coordinati dal sottosegretario Erasmo D'Angelis". "Ora - aggiunge il ministro in una nota - il parere favorevole del ministro Cancellieri faciliterà l'inserimento di questa fattispecie di reato nel codice penale".

Gli fa eco il sottosegretario alle Infrastrutture Erasmo D'Angelis: "Era l'impegno che mancava, sollecitato da numerose associazioni di vittime della strada e dal nostro ministero. E adesso il 2014 può davvero diventare l'anno dell'introduzione dell'omicidio stradale sia nel Codice Penale che nel nuovo Codice della Strada per responsabilizzare chi guida". "Quanto accaduto nei giorni scorsi - ha proseguito D'Angelis - con altri morti falciati da pirati della strada e autisti che guidavano sotto effetto di droghe è inaccettabile e purtroppo va ad aggiungersi alle cronache di un'Italia che piange troppi inconcludenti con vittime e feriti sulle nostre strade. E' iniziata alla Camera la riforma del Codice della strada che prevede l'inasprimento delle sanzioni per chi provoca incidenti mortali sotto effetto di alcool o droghe. Tra i principi è inserita la fattispecie dell'omicidio stradale per comportamenti particolarmente pericolosi e una importantissima norma coordinerà la durata della sospensione cautelare della patente, disposta dal prefetto, fino a conclusione del procedimento penale. Si rimuove dunque quel perverso meccanismo per il quale, nelle more dei processi e scaduti i termini massimi di applicazione della sospensione cautelare, fa restituire la patente in attesa della sentenza. Abbiamo il dovere morale prima che politico - ha concluso D'Angelis - di ridurre incidenti e vittime".

L'introduzione della nuova fattispecie di reato è in discussione da anni. Da più parti si è anche prospettato il cosiddetto "ergastolo della patente", ossia il divieto assoluto di guidare nei casi più gravi. Lo scorso novembre, il ministro dell'Interno Angelino Alfano aveva reso noto che proprio sul reato di omicidio stradale era statocostituito un gruppo di lavoro con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per verificarne praticabilità ed efficacia. Pochi giorni dopo era stato il sottosegretario ai Trasporti, Erasmo De Angelis a ribadire che si stava lavorando in tal senso e che il nuovo Codice della strada, il cui iter di riforma è in corso in Parlamento, avrebbe previsto maggiore tutela degli utenti vulnerabili come pedoni e ciclisti e sanzioni molto più dure, con l'introduzione dell'omicidio stradale.  L'introduzione di un nuovo reato, con la modifica in questo caso della norma sull'omicidio colposo, coinvolge ovviamente anche gli uffici del ministero della Giustizia. Su questo tema, segnala l'agenzia di stampa Ansa, ieri Cancellieri ed Alfano si sono sentiti ed hanno avuto un ulteriore scambio di vedute.

Due giorni fa aveva lanciato un appello al ministro Cancellieri il padre di Stella Manzi, la bambina romana di 8 anni uccisa a Santo Stefano da un automobilista ubriaco, sotto effetto di droga e senza patente, che martedì è stato arrestato. La tragedia si è ripetuta nella notte di Capodanno in Calabria sull'autostrada Salerno-Reggio: due donne sono state sbalzate dalla loro auto in seguito allo scontro con un'altra vettura e sono morte dopo essere state investite da una terza auto il cui conducente non si è fermato. Nei primi 11 mesi del 2013 - riporta l'Asaps, l'Associazione sostenitori Polstrada, sul proprio sito - ha rilevato 902 episodi gravi di pirateria con 105 morti e 1.089 sono rimaste ferite. "Consideriamo l'impegno del ministro Cancellieri di portare entro gennaio in Consiglio dei ministri un pacchetto di norme sulla giustizia che conterrà anche l'introduzione del reato di omicidio stradale la prima buona notizia del 2014", hanno affermato in una nota l'Associazione Lorenzo Guarnieri con l'Associazione Gabriele Borgogni e l'Asaps. L'impegno delle associazioni, promotrici da quasi due anni della raccolta delle firme (arrivate a 75.700 con la prima firma del sindaco di Firenze Matteo Renzi su www.omicidiostradale.it) insieme ad almeno altre 70 associazioni e Comuni Italiani che sostengono la proposta, continua la nota, "trova finalmente la dovuta attenzione, dopo che per troppo tempo sia nel Governo che nel parlamento si evidenziavano posizioni contraddittorie che avevano sempre di fatto accantonato la proposta".

“Contiamo anche nel sostegno del Sottosegretario ai Trasporti Erasmo D’Angelis - ha aggiunto Stefano Guarnieri, vicepresidente dell’Associazione Lorenzo Guarnieri – che ha firmato sin dall’inizio la nostra proposta e, da quando al Governo, ha sempre dimostrato il suo supporto in questa battaglia di civiltà. Ci auguriamo che l’introduzione dell’omicidio stradale, nei casi di guida sotto effetto di alcol e/o droghe, contenga quanto richiesto dalla nostra proposta di legge: 1) l’aumento delle pene minime: quelle attualmente usate (2-3 anni) dai giudici secondo quanto previsto per l’omicidio colposo dal codice penale lasciano di fatto gli omicidi stradali totalmente impuniti; 2) l’arresto in flagranza di reato, come già previsto dal codice penale per reati minori rispetto all’omicidio, come i furti; 3) l“ergastolo della patente”. Riguardo all’ultimo punto le associazioni promotrici lanciano un messaggio forte e chiaro: “Chi guidando elimina dalla vita per abuso di alcol e droga, deve essere eliminato dalla guida”.

Positiva anche la reazione del segretario generale della Fondazione Ania per la sicurezza stradale, Umberto Guidoni: "I fatti di cronaca delle ultime ore hanno rilanciato il dibattito sull'introduzione del reato di omicidio stradale. Accogliamo con favore le parole del Ministro Cancellieri e ribadiamo la nostra convinzione: la sicurezza stradale deve rappresentare una priorità nell'agenda del Governo".

Mario Avagliano