Il recepimento delle nuove Direttive sui Contratti pubblici. Verso il nuovo Codice Appalti
Flash sul convegno organizzato da Italiadecide ed Aequa
Roma, 27 gennaio 2015 - Le nuove direttive comunitarie in materia di contratti pubblici (2014/23/UE sulle concessioni, 2014/24/UE sugli appalti, 2014/25/UE sui settori speciali), dovranno essere recepite entro l’aprile 2016.
La costante evoluzione della disciplina normativa, il ruolo e le forme del sistema dei controlli amministrativi (con particolare riferimento alla soppressione dell’Avcp, al trasferimento dei suoi compiti all’Anac e alle nuove funzioni attribuite a quest’ultima); e l’impatto delle novità sul sindacato giurisdizionale.
Questi i temi oggetto del Seminario dal titolo: "Il recepimento delle nuove direttive sui contratti pubblici" - organizzato da Italiadecide e in collaborazione con Aequa, Associazione per l’efficienza e la qualità nell’amministrazione - che si è tenuto il 19 gennaio 2015, presso la Sala del Mappamondo della Camera dei deputati.
Al centro della discussione, e degli interventi dei Relatori, i contenuti, i tempi, le modalità ed i necessari aggiustamenti, con i quali gli indirizzi derivanti dalle nuove direttive europee potranno trovare applicazione nel nostro Paese. L’analisi congressuale ha individuato alcune linee di confine, entro le quali dovrebbe trovare proficua applicazione la rivisitazione della normativa sugli Appalti, secondo gli indirizzi delle nuove Direttive.
Eccole.
• Favorire delegificazione e le diverse forme di soft law;
• Accrescere responsabilizzazione, discrezionalità e livelli organizzativi della PA;
• Collegare la lotta alla corruzione alla crescita di efficienza e di economicità dell’azione amministrativa;
• Ridefinizione delle procedure amministrative sottoposte a controllo giudiziale
Una rivisitazione complessiva del quadro normativo che, come ha sottolineato il Viceministro delle Infrastrutture, Riccardo Nencini, in una nota inviata ai partecipanti, si occuperà anche di regolamentazione dei gruppi d'interesse, di “green” e del ricorso al dibattito pubblico nell’ambito della realizzazione delle grandi opere.