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Briciole di pane

Il Senato interroga il Ministro Lupi su temi infrastrutturali d'attualità

Le Interrogazioni a risposta immediata dei Senatori Cervellini, Crosio, Compagnone

SENATO - AULA - 17.4.2014
DISCUSSIONE DI QUESTION TIME
(RISPONDE IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI LUPI
)

 

TESTI DELLE QUESTION TIME


CERVELLINI (Misto-SEL). Signor Ministro, sul tema della mobilità sostenibile molte questioni suscitano preoccupazione. Tra queste, vi è la ricerca di una soluzione condivisa sul progetto definitivo della strada statale 1 «Via Aurelia», che tenga conto delle istanze dei cittadini. Si tratta di un progetto, approvato nel 2012, sul quale pende il ricorso della Provincia di Grosseto e del Comune di Orbetello, completamente difforme dal preliminare del 2008, sul quale ho presentato un'interrogazione il 19 febbraio scorso.


Queste sono le perplessità: non è stata rieffettuata la Valutazione di impatto ambientale; il progetto definitivo non è tale, in quanto tre lotti sono stati stralciati dalla progettualità definitiva e la delibera CIPE del 2012 individua già il costo complessivo massimo dell'opera (compresi i tre lotti ancora non progettati), di fatto vincolando la progettualità per queste parti del tracciato; non esiste viabilità complanare, né ci sono certezze di esenzione del pedaggio per i residenti per il periodo della concessione; non viene preso in considerazione il delicato equilibrio del territorio in merito al rischio idraulico (ricordiamo la tragedia e i danni provocati dall'alluvione ad Albinia nel 2012), né sono noti - in attesa delle decisioni sulla Tirrenica - interventi per il miglioramento della sicurezza della strada statale «Via Aurelia» nei tratti a maggior rischio di incidentalità, soprattutto tra Grosseto Sud e Civitavecchia.


La ratio della vicenda assume ancor maggiore rilevanza se posta in coerenza con il rilancio del nostro sistema di sviluppo. In questa prospettiva, signor Ministro, si rafforza la nostra preoccupazione circa la necessità di mettere in armonia tutta la progettualità dedicata ai collegamenti trasversali, soprattutto per macroaree territoriali strategiche come quella della Provincia di Grosseto, nel rispetto dei delicati equilibri idrogeologici e paesaggistici, in un territorio meraviglioso quanto fragile, come quello di cui parliamo.


In questo senso, avendo eliminato le Province solo nella loro parte democratica, vi chiediamo di prevedere una consultazione straordinaria della popolazione interessata.

 


CROSIO (LN-Aut). Signor Ministro, la interrogo sulla Variante di valico che lei ben conosce. La Variante di valico, il nuovo tratto autostradale sulla A1 che collega il Nord al Sud dell'Italia, è un'opera strategica che il Paese aspetta da vent'anni e che da otto anni si sta realizzando. Abbiamo però un grande problema: le due gallerie principali - la Val di Sambro e la Sparvo - franano e, in più, abbiamo superato i costi in maniera esorbitante.

Sulla questione dei costi, rilevo che erano preventivati 420 milioni e vi sono riserve per oltre 550 milioni. Arriviamo quasi a un miliardo di opera: una cosa assurda. Inoltre, le gallerie si stanno spaccando, non sono collaudabili e voi non potete fare l'inaugurazione ed aprire quel tratto autostradale strategico per il Paese.

Voglio sottolineare che il commissario dell'opera, il dottor Coletta (commissario della Variante di valico e - glielo ricordo - direttore della struttura di vigilanza sulle autostrade), è responsabile per non aver fermato i lavori allorché, arrivati, ad uno sforamento di 200 milioni (ad esempio), forse era il caso di guardarci dentro.

Nella realizzazione di questa Variante di valico, per la quale sono stati previsti 13 lotti, la società Autostrade per l'Italia ha massacrato le imprese, e tante sono anche fallite.
Quello che vogliamo sapere, signor Ministro, è: cosa contate di fare? Nelle due gallerie che sono costate 420 milioni, cui si sono aggiunti ulteriori 550 milioni, lei ci potrà mettere solo il formaggio, signor Ministro: le può usare come cantine, ma le automobili degli italiani non potranno passarci.

Come le ho già detto in Commissione, mi aspetto da lei soluzioni su questo grave problema. Da tecnico, le dico che sarà difficile trovare soluzioni alternative; il che vale a dire buttare l'opera e rifarla.

 

 

COMPAGNONE (GAL). Signora Presidente, onorevole Ministro, L'Unione europea ha identificato tra le priorità infrastrutturali il corridoio Helsinki-La Valletta come strumento fondamentale per lo sviluppo economico e l'integrazione degli Stati membri. Un'opera che assegna un ruolo centrale all'Italia e qualifica la nostra penisola quale piattaforma logistica europea protesa verso il bacino del Mediterraneo e verso l'Est. Fondamentali, in questo senso, sono i collegamenti infrastrutturali di Alta velocità e Alta capacità che non possono prescindere dalla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.


La realizzazione del Ponte permetterebbe infatti non solo l'ampliamento del mercato con l'intensificazione degli scambi tra imprese e la nascita di nuove occasioni imprenditoriali, ma anche il miglioramento dei collegamenti sia sul breve che sul lungo raggio, la riqualificazione degli attuali sistemi portuali che, alleggeriti dalle funzioni di traghettamento locale, potranno concentrarsi sul mercato croceristico e diportistico ed, infine, un impatto urbanistico positivo con decongestionamento del traffico veicolare e marittimo e, conseguente, un miglioramento ambientale dovuto alla riduzione dell'inquinamento in atmosfera e nel mare.

Oltretutto, il sistema ferroviario siciliano - come è stato detto - è dotato di 1.450 chilometri di rete ferroviaria, di cui solo 753 elettrificati e , soprattutto, soltanto un centinaio di chilometri a doppio binario (appena il 20 per cento dell'intera linea).

Sul fronte della rete stradale, invece, è necessario finanziare il completamento dell'itinerario Licodia Eubea-Libertinia. Se una parte è stata realizzata, rimane infatti il tratto terminale che collega Caltagirone con l'innesto della strada statale 117 poiché la mancata realizzazione di questo ultimo tratto vanificherebbe l'intera opera.

Il sottoscritto, quindi, chiede di sapere quali iniziative intende porre in essere per il finanziamento del completamento dell'itinerario Licodia Eubea- Libertinia; quali iniziative intende prendere, signor Ministro, per poter procedere all'ammodernamento ed all'efficientamento dell'intera linea ferroviaria siciliana e quali azioni intende porre in essere perché il progetto del Ponte sullo Stretto possa essere ripreso in quanto l'assenza di tale infrastruttura significherebbe rendere monco il corridoio europeo Helsinki-La Valletta, con grave pregiudizio non solo per lo spirito dell'Unione europea sui collegamenti infrastrutturali internazionali, ma anche per qualunque ipotesi di sviluppo della Sicilia e del Mezzogiorno.

 


LE RISPOSTE DEL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI LUPI

 


Signora Presidente, ringrazio i senatori interroganti. Cercherò di rispondere puntualmente alle domande che mi sono state poste. La prima questione, tra l'altro fondamentale, è quella legata all'Alta velocità e Alta capacità Napoli-Bari. Più volte, anche in Commissione, ci siamo confrontati, sia in sede di presentazione del programma delle infrastrutture per questo Governo sia durante le audizioni successive, sul rilievo fondamentale che il Governo attribuisce alla realizzazione dell'Alta velocità Napoli-Bari.

 


Anzi, il Governo ha più volte sottolineato che, purtroppo, accade che troppo spesso riteniamo strategiche alcune opere e troppo spesso queste rimangono sulla carta. Questo è uno degli esempi più eclatanti.

 

È infatti paradossale come, nel momento in cui lo Stato italiano ha deciso di investire sull'Alta velocità collegando tutta la sua dorsale tirrenica, da Torino fino a Battipaglia, e per collegare l'Ovest e l'Est del Paese, abbiamo solo sulla carta, e lì rimane, la realizzazione del collegamento tra la dorsale tirrenica e quella adriatica, fondamentale e strategica non solo perché si colloca nel Sud del Paese, ma proprio perché un Paese che investe sulle infrastrutture e sull'Alta velocità è un Paese unito dalle infrastrutture e dall'Alta velocità.

 

Sulla Napoli-Bari, per passare dalle parole ai fatti, abbiamo compiuto due azioni. La prima, che il Senato ha approvato ad ampia maggioranza, anzi, all'unanimità, è di destinare ulteriori risorse nella legge di stabilità per la realizzazione della Napoli Bari. Quanto alla seconda azione, poiché non era sufficiente destinare risorse, come il senatore sa, stiamo lavorando per lotti funzionali, e già tante risorse sono state destinate (siamo arrivati a 2 miliardi 980 milioni di euro stanziati a bilancio dello Stato per la realizzazione di quest'opera fondamentale). Il punto è che le risorse sono stanziate, ma i lavori non partono: non partono i lavori per le procedure che giustamente bisogna seguire, per le autorizzazioni in corso e, come è stato sottolineato, là dove i lavori sono stati avviati, non proseguono per l'apertura di contenziosi tra i soggetti realizzatori e le imprese.

 

In sintesi, la risposta è la seguente: abbiamo istituito una task force che deve monitorare, passo dopo passo, settimana dopo settimana, lo stato di avanzamento dei lavori. Il Governo è persino disponibile a far sì che la Napoli-Bari possa essere un esempio di accelerazione straordinaria delle procedure, proprio per permettere di far sì che, anche nel Sud del Paese, un'opera come questa possa essere realizzata in tempi certi.

 

Per quanto riguarda sempre l'Alta velocità in un'altra parte del Paese, permettetemi di approfittare di questo question time anzitutto per esprimere la solidarietà del Governo, ma credo di tutto il Senato, al Sindaco della città di Susa, che oggi è stato minacciato, ancora una volta, nello svolgere la sua funzione di Sindaco, cioè di presidio, di testimonianza e di istituzione sul territorio. (Applausi dai Gruppi PD, FI-PdL XVII, NCD e LN-Aut e dei senatori Di Biagio e Dalla Zuanna).

 

Egli ha ricevuto una lettera di minaccia con dei proiettili, con l'unica colpa di essere Sindaco di Susa e di essere un collaboratore leale dello Stato, a fronte di procedure di coinvolgimento della popolazione e di approvazione di un'opera strategica quale è la Torino-Lione, e quindi, di testimoniare che si può servire lo Stato in questo modo. I criminali ed i violenti vanno isolati, perché sono criminali e violenti. Altro conto è lavorare insieme nel confronto, anche con chi si è opposto all'opera, per verificarne lo stato di avanzamento dei lavori.

 

Alta velocità o Alta capacità? È molto semplice: l'Italia ha investito perché sul ferro potessero viaggiare sia le persone, che le merci. L'Alta capacità è la possibilità sia di far viaggiare, con l'Alta velocità, le persone, sia di spostare le merci dalla gomma al ferro.

 

Per quanto riguarda le regole antimafia e la trasparenza massima nella realizzazione, ne avete discusso in Senato e ne abbiamo discusso anche alla Camera dei deputati. Sarà ovviamente compito del Governo vincolare e vigilare che anche le leggi più rigide del nostro Governo, pure in un Trattato internazionale sulle norme di trasparenza, appunto, contro le infiltrazioni mafiose, vengano applicate sulla realizzazione della Torino-Lione.

 

L'Alta velocità non deve collegare solo l'Est e l'Ovest o solo la dorsale tirrenica con la dorsale adriatica: credo sia fondamentale - è la domanda che mi ha posto il senatore Mancuso - che l'Alta velocità non arrivi solo dove c'è la domanda. L'Alta velocità e le grandi infrastrutture sono anche uno strumento di valorizzazione ed accelerazione della riqualificazione di un territorio e creano la domanda. È ovvio che questo è il compito di un Governo. Le Ferrovie dello Stato sono strumenti di attuazione della politica di un Governo e, quindi, abbiamo detto alle Ferrovie dello Stato che l'Alta velocità deve proseguire da Battipaglia ed arrivare fino al Sud del Paese, fino a Reggio Calabria.

 

Abbiamo chiesto alle Ferrovie dello Stato e a RFI di fare la progettazione dell'Alta velocità, perché questo è il compito di un Paese che ha il dovere di investire sull'Alta velocità e - contemporaneamente - di riqualificare il trasporto regionale. Infatti, il trasporto regionale locale non può essere nelle condizioni in cui siamo, ma deve avere questo compito. Quindi, da questo punto di vista, stiamo procedendo e ci indirizziamo con molta chiarezza e certezza su questa linea.

 

Qui si pone la questione dello Stretto di Messina, perché è evidente che, in un disegno unitario del Paese, l'Alta velocità dovrebbe collegare tutto il Paese, compresa la Sicilia. Al di là delle posizioni politiche personali, che ribadisco (nel senso che sono sempre stato d'accordo, in tutte le legislature, per la realizzazione del ponte sullo Stretto, tanto che nei momenti in cui noi eravamo al Governo di questo Paese - penso alla maggioranza di centrodestra - la programmazione e la realizzazione del ponte sullo Stretto erano previsti), c'è però una questione. Oggi l'attuale Governo (ma credo anche il Parlamento) deve tener conto di una legge, che è stata votata dal Parlamento precedente, la quale ha eliminato - per legge, appunto - non solo la previsione della realizzazione del ponte sullo Stretto, ma anche lo strumento con cui questo ponte si realizzava. Mi riferisco alla società Ponte sullo Stretto di Messina.

 

Pertanto, sarebbe in ogni caso impossibile, da parte di qualsiasi Governo, procedere alla realizzazione e alla progettazione, se non in presenza di una nuova previsione, non più di indirizzo programmatico, ma legislativa, proprio perché - esplicitamente - è stata previsto, per legge, che quell'opera non si deve realizzare, e anzi si è addirittura sciolta la società come strumento.

 

Pertanto, su tale tema rimane il parere, ovviamente politico, mio personale e del mio Gruppo per cui il ponte sullo Stretto rimane una importante opera da realizzare a completamento del disegno di infrastrutturazione del Paese. Come Governo, però, non possiamo fare altro in questo momento che procedere nel senso delle altre priorità che ci siamo dati.

 

Per quanto riguarda la Sicilia, darò alcune risposte puntuali in altro momento. Ora, però, posso dire che, per il completamento della litoranea Licodia-Libertinia, mancano circa 140 milioni. Aggiungo che l'efficientamento della linea ferroviaria siciliana è in ogni caso uno degli input che abbiamo dato alle Ferrovie dello Stato: la linea Messina-Catania e il nodo di Catania sono fondamentali sfide per l'ammodernamento di un'area del nostro territorio che è una risorsa dell'intero Paese. Bisogna smettere di ragionare a compartimenti: il problema è della Sicilia, della Puglia così come della Lombardia. Il problema degli investimenti in infrastrutture riguarda l'intero Paese: è una scommessa per l'intero Paese e non possiamo lasciare indietro qualcuno.

 

Per quanto riguarda la strada statale Aurelia e l'Autostrada tirrenica nell'area grossetana, il Governo ritiene che sussistano tutti i presupposti per proseguire nella realizzazione dell'opera autostradale, che rappresenta oggi l'unica soluzione possibile per risolvere tutte le problematiche della statale Aurelia in termini di sufficienza ed incidentalità.

 


La questione dei porti è fondamentale. Ci siamo impegnati a presentare, entro la fine del mese di maggio, la riforma complessiva. Stiamo lavorando insieme alla Commissione del Senato per definire un testo complessivo che permetta - come si augura il Governo - un'accelerazione davvero rapida dell'approvazione della riforma nel suo complesso, per quanto riguarda sia la riorganizzazione e la riduzione del numero delle autorità portuali che l'ammodernamento di una legge risalente al 1994.


Sull'idrovia padano-veneta - concludo, Presidente, e le chiedo scusa se le ho rubato più tempo - ha fatto bene il senatore interrogante a ricordare che è competenza della Regione.


Dovremo discutere con le Regioni il dodicesimo allegato alle infrastrutture. Se la regione Veneto porrà la questione al Governo, valuteremo insieme ad essa l'inserimento di questo asset strategico nel nuovo protocollo dell'intesa di programma della legge obiettivo Veneto-Governo centrale.

 

 

 

 

LE REPLICHE DEGLI INTERROGANTI

 


CERVELLINI (Misto-SEL). Signor Ministro, mi dichiaro completamente insoddisfatto, in quanto non ha risposto. Tale azzeramento ci risulta infatti assolutamente postumo, nel 2008, ma esso è avvenuto nel 2010. Non ci risulta che i lotti 4, 5B e 7 siano stati stralciati a seguito della conferenza dei servizi, in quanto il concessionario ha preventivamente stralciato il progetto di questi lotti, non essendo riuscito a raggiungere un risultato condiviso.

Inoltre, segnalo che sul progetto pende il ricorso della Provincia di Grosseto e del Comune di Orbetello e c'è la questione critica dei fanghi inquinanti, come risulta dal fermo dei cantieri. In questo senso, rinnovo la richiesta che, almeno su questo, si faccia un passo, ovvero sentire e consultare le popolazioni, che hanno già manifestato la loro totale contrarietà.

 

CROSIO (LN-Aut). Signora Presidente, la ringrazio, ma il Ministro non mi ha risposto e lei sa che, in psicologia, si ha un trauma psicologico quando ci si vuole dimenticare di qualcosa. Il Ministro conosce benissimo il problema: non so se i problemi derivano da quello che abbiamo visto questa mattina, per cui non si conclude su Alitalia e quant'altro, e dunque il Ministro è terrorizzato. So che si è dimenticato, perché oggi è una giornata molto stressante.

Al Ministro chiedo solo una cosa, ovvero il suo impegno personale, non quello del Governo Renzi, a cui non credo. Per la stima che ho del Ministro, gli chiedo di adoperarsi affinché su questo problema, insieme alla Commissione, ci si possa davvero mettere mano. È un problema gravissimo, il Ministro ne è cosciente e noi lo sappiamo benissimo. Per questo chiedo l'impegno personale del Ministro su tale questione. Se vuole mi può rispondere per iscritto, e la risposta sarà comunque gradita, caro Ministro.

 


COMPAGNONE (GAL). Signora Presidente, signor Ministro, sia detto con tutta la stima, ma a questo punto si evince chiaramente che l'Alta velocità non arriverà mai né in Calabria, né in Sicilia. Questo lo si evince dal dibattito, perché è ovvio che senza il ponte sullo Stretto non si potrà fare l'Alta velocità, e quindi l'Alta velocità in Sicilia non arriverà mai. Non penso che un Governo possa andare a realizzare l'Alta velocità solamente in Sicilia, senza che possa essere collegata al resto del Corridoio. Quindi, mi dispiace, ma questa è una sciocchezza, e come al solito saremo presi in giro anche questa volta.

 Tra l'altro, basterebbe quanto meno un atto di buona volontà da parte del Governo, come più volte ho chiesto, volto ad aprire un tavolo di dibattito serio con la delegazione siciliana e non con me, molto modesto senatore per rivedere i problemi infrastrutturali del Meridione d'Italia. Tra l'altro, c'è un ordine del giorno approvato che riapre il dibattito sul ponte sullo Stretto: un Governo attento avrebbe compreso che la chiusura della società concessionaria per il ponte sullo Stretto di fatto costa al Governo quanto sarebbe costata la realizzazione dell'opera.