Infrastrutture, governo al lavoro per il rilancio
Entro aprile sarà presentato un disegno di legge delega sulla dotazione infrastrutturale
Roma, 13 marzo 2012 - Un provvedimento quadro composto non più di 6-7 articoli sulla dotazione infrastrutturale del nostro Paese sarà pronto entro aprile. E’ l’obiettivo stabilito lo scorso venerdì dal viceministro dello sviluppo economico Mario Ciaccia nel corso di una riunione indetta per discutere del piano relativo alle infrastrutture. All'incontro hanno partecipato Anas e Fs, Castellucci e il gruppo Gavio, Confindustria, Ance, l'Associazione imprese generali, Abi e Confedilizia, oltre a Pasquale De Lise, futuro direttore generale dell'Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali.
Governo e committenti pubblici e privati hanno deciso, partendo dalle 89 proposte stilate oltre un anno fa dalle tre fondazioni Astrid di Bassanini, Italiadecide di Luciano Violante e Respubblica di Eugenio Belloni, di marciare a tappe forzate per redigere in quindici giorni un piano per rilanciare non solo l’edilizia residenziale, le vie del mare e le opere infrastrutturali (piccole, medie e grandi), ma scrivere la cornice di riferimento all'interno della quale muoversi per accelerare le procedure, trovare le risorse, individuare le priorità.
Scopo del progetto quindi non è solo quello di individuare il metodo e pianificare le priorità, ma di risolvere il problema dei capitali privati. Al tavolo si è parlato del necessario decollo dei project bond che, sostenuti dal governo Monti anche a livello europeo, dovrebbero servire con un regime fiscale ordinario al 20% a far decollare le grandi opere cercando di sciogliere il nodo della partecipazione dei capitali privati con il project financing, che in Italia non è mai veramente decollato. Per gli investimenti pubblici un ruolo di primo piano l'avranno il Cipe e la Cassa depositi e prestiti. E se nella delega ci sarà un capitolo specifico sugli strumenti finanziari, si è affrontato un capitolo ad hoc relativo al nodo costituzionale.
L'idea è quella di intervenire nuovamente sul titolo V, con un riordino dei poteri tra stato e regioni, con l'ipotesi di affidare le opere strategiche al primo e quelle minori alle seconde. E stato poi trattato anche il tema dell'inserimento di una norma che sterilizzi i contratti in essere da eventuali modifiche legislative. Alla riunione si sarebbe discusso anche della possibile introduzione del débat public, su cui Monti insiste nonostante i dubbi circa la possibilità di importare in Italia il modello transalpino. Sui tempi dell'operazione Ciaccia è stato categorico: Passera intende arrivare con il ddl in consiglio dei ministri entro aprile.
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