Infrastrutture, il ddl del Governo all'esame del prossimo consiglio dei ministri
Il nuovo provvedimento sulle infrastrutture
Roma, 24 ottobre 2012 – Recuperare il gap infrastrutturale del Paese; migliorare l’efficienza e la competitività del mercato degli appalti; dotare il sistema Italia di strumenti normativi, amministrativi e finanziari capaci di attrarre investimenti. Obiettivi più volte espressi e perseguiti dall’attività di Governo degli ultimi dodici anni con interventi legislativi ad ampio raggio. Linee di intervento che, sulla base delle anticipazioni correnti, informano di sé anche il nuovo disegno di legge in materia di infrastrutture, all'esame del prossimo Consiglio dei Ministri del 26 ottobre.
Con le cautele di rito nella fase che precede la conoscibilità di un testo ufficiale, azzardiamo qualche cenno in ordine a contenuti sui quali si registra un’ampia convergenza delle anticipazioni che circolano in questi giorni.
Sarebbe dunque presente, nel testo, una norma finalizzata a garantire adeguate condizioni di bancabilità dei progetti da realizzare in regime di partenariato pubblico privato. A tale scopo, sarebbe stata prevista per le amministrazioni aggiudicatrici la possibilità di effettuare una consultazione preliminare con gli operatori economici invitati alla procedura ristretta per l’affidamento della concessione sugli atti posti a base di gara, con specifico riferimento agli aspetti relativi alla bancabilità del progetto.
Il sistema bancario viene inoltre coinvolto nell’operazione di partenariato a partire dalla fase di gara per l’individuazione del concessionario, necessario a superare le frequenti criticità legate alla presenza negli schemi di convenzione e nei piani economici di elementi che minano la bancabilità dei medesimi.
Sempre sul versante dello sforzo indirizzato a conferire maggiore stabilità, rapidità ed efficienza alle procedure d’appalto ricorre , nel testo, una norma volta a consentire alle amministrazioni di piccole e medie dimensioni di procedere rapidamente all’affidamento di contratti d’appalto, concessione di lavori o di partenariato,mediante il ricorso alle centrali di committenza.
E ancora. Affidata ad un Comitato dei Ministri per le infrastrutture strategiche – situato presso il il Ministero delle infrastrutture e d ei trasporti – composto dai Ministri interessati a vario titolo alla realizzazione delle opere - un’azione coordinata ed unitaria per la realizzazione delle infrastrutture strategiche . Al Comitato spetterà anche il compito di monitorare e svolgere azioni propulsive e nei confronti dei soggetti responsabili della realizzazione delle opere.
Come elevare il grado di tempestività e accuratezza della informazione pubblica sugli interventi infrastrutturali e promuovere un più alto livello di consenso sociale e di partecipazione delle popolazioni interessate alle scelte progettuali e insediative effettuate dall’organo politico?
Il testo introduce la procedura di consultazione pubblica per le opere infrastrutturali individuate in sede di Def e comprese nel Piano Infrastrutture Strategiche .
La procedura di consultazione è attivabile anche per ulteriori opere, sempre di interesse strategico, ove ne faccia richiesta il soggetto aggiudicatore, ovvero il promotore di cui all’articolo 175, ovvero un consiglio regionale, ovvero un numero di consigli comunali o provinciali rappresentativi di almeno 150.000 abitanti, ovvero 50.000 cittadini residenti nel comune o nei comuni interessati.
Il procedimento deve avere tempi certi (definiti e resi noti prima del suo inizio) e la durata non può superare i 120 giorni.
Una apposita Commissione - composta da 3 componenti di comprovata esperienza nei settori giuridico, sociale, ambientale, economico finanziario e ingegneristico - nominati con decreto del ministro delle infrastrutture e dei trasporti e di cui uno è designato dalle Regioni e dalle Province autonome competenti - ed istitutita ad hoc, dovrà valutare la singola opera al fine di assicurare la massima flessibilità nella decisione sulle scelte da adottare.
Il procedimento di consultazione pubblica con gli attori locali deve intervenire nella fase di avvio delle decisioni progettuali relative all’opera da realizzare, svolgendosi, di norma sulla base dello studio di fattibilità.
E’ possibile però che la consultazione intervenga anche per opere già munite del progetto preliminare. In questo caso la disciplina legislativa prevede il coordinamento fra consultazione pubblica e conferenza di servizi di cui all’art. 165, comma 4 del codice dei contratti pubblici, rimanendo i due istituti distinti, in quanto aventi finalità differenti. Il procedimento si conclude con un documento non vincolante che dà conto con oggettività di tutte le posizioni e gli argomenti emersi nel corso dalla consultazione.
E’ previsto infine che le Regioni e le Province autonome possano istituire, anche su richiesta degli enti locali competenti, apposite commissioni per la consultazione pubblica su opere di interesse locale.
Ancora due annotazioni.
Semplificata la procedura di valutazione d’impatto ambientale, allo scopo di armonizzare la disciplina con la riduzione dei termini (dagli attuali 90 gg a 60 gg) previsti dalla legge 106 del 2011 per la conclusione della conferenza dei servizi propedeutica all’approvazione del progetto preliminare.
Prevista la riduzione del termine per la presentazione di osservazioni da parte dei privati e di enti interessati e la riduzione dei termini previsti dall’art. 185 per i lavori della commissione speciale Via In tema di requisiti di partecipazione, prevista una modifica della norma di cui all’art. 92 del dpr 207/2010 tesa a separare le norme sul possesso dei requisiti minimi richiesti alle imprese per la partecipazione in ATI da quelle riguardanti l’esecuzione dei lavori .
Da ultimo segnaliamo che il testo dovrebbe contenere norme di delega al Governo per l’emanazione di uno o più decreti legislativi in materia di armonizzazione della disciplina dei contratti pubblici, di attività edilizia, di riordino della disciplina della motorizzazione e della circolazione stradale, di servizi di trasporto alle persone mediante servizi pubblici di linea.