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Briciole di pane

Infrastrutture, il ministro Lupi alla Camera: "Ci vuole una nuova legge obiettivo"

Prima audizione del ministro alla commissione Ambiente di Montecitorio

Roma, 21 maggio 2013 - Una nuova legge obiettivo. La riforma del 2001, a distanza di 10 anni, potrebbe anche essere "aggiornata, non mettendoci 750 opere ma quelle principali, individuando i nodi strategici del Paese e i tempi di realizzazione". Lo ha affermato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, durante la prima audizione alla commissione Ambiente della Camera, sulle linee programmatiche del suo dicastero. "La legge obiettivo una volta era incentrata sulle grandi infrastrutture, oggi potrebbe essere invece centrata sui nodi infrastrutturali da sciogliere ed accelerare con nuove risorse, che abbiamo proprio grazie a quella legge, individuando i tempi di realizzazione". Come scegliere?  "Il fattore tempo diventa elemento di selezione delle priorità e delle strategie che andremo ad affrontare", ma si dovranno "affrontare le emergenze e creare opportunità di lavoro".

Infrastrutture vuol dire sviluppo. Per Lupi "la prima finalità del Governo è costruire le condizioni della crescita. Costruendo le condizioni della crescita è possibile, a grappolo, raggiungere tanti altri obiettivi e, al tempo stesso, è possibile anticipare la fine della più lunga recessione vissuta dal nostro Paese (cinque anni)". In questo quadro, il dicastero delle Infrastrutture "può dare un immediato impulso alla occupazione e può dare una immediata risposta alla grave stagnazione economica che il Paese vive e che rischia di diventare irreversibile".

In particolare il ministro Lupi ha affermato che l'azione che intende portare avanti "è legata all'immediata cantierizzazione e alla velocizzazione dello stato di avanzamento dei lavori, di tutti gli interventi infrastrutturali approvati dal Cipe e, in molti casi, supportati anche da capitali privati". In caso di mancato avvio dei lavori o di ritardo nell'avanzamento degli stessi per palese inadempimento, ha spiegato, "si provvederà alla revoca contrattuale degli interventi e si creerà un apposito Fondo Revoche da utilizzare per altri interventi. Ciò favorirà una oggettiva responsabilizzazione di tutti i soggetti che intervengono nei processi decisionali, nonché una oculata utilizzazione delle risorse economiche".

''L'85% delle Grandi Opere appartiene alle reti strategiche europee', ha detto il ministro delle Infrastrutture, sottolineando che oltre 65 miliardi di euro sono stati spesi ''non solo per l'Italia, ma per tutta l'Europa''. Lupi ha anche precisato che ''in particolare ad oggi il nostro Paese ha realizzato interventi per 35,8 miliardi di euro, ha in corso lavori per 33,7 miliardi di euro e possono essere avviati in futuro interventi per circa 73 miliardi di euro''. Di qui la proposta di escludere dal Patto di Maastricht le spese del paese per realizzare le opere di interesse europeo. Con L'Ue ''si deve aprire un confronto, con un'Italia più forte'', per ''ottenere che i 35 miliardi spesi per la realizzazione di reti strategiche europee, pari all'85% delle opere che stiamo realizzando, non vengano considerate nel patto di Maastricht''. In questo modo, spiega Lupi, si potranno ''liberare ulteriori risorse per la realizzazione di piccole opere, o per la manutenzione, anche straordinaria, delle infrastrutture''.

 

I punti chiave

"I punti chiave del mio ministero - annuncia il neo-ministro - saranno tre: non è pensabile che non ci sia un'unitarietà di strategia tra tema infrastrutturale e tema trasportistico; le infrastrutture hanno un valore enorme per il sistema Paese, perchè strategie di crescita, coesione sociale e difesa dell'ambiente vanno di pari passo; le politiche infrastrutturali sono la prima grande opportunità per rispondere alla crisi". E' urgente intervenire perché i costi dei trasporti in Italia sono superiori del 6-8% rispetto alla media Ue, ha affermato Lupi. Un gap che occorre ridurre in vista di una ripresa che riaccenderà la competizione tra le imprese dei diversi Paesi europei."Quando finirà questa fase recessiva certamente prenderà corpo una forte competitività tra i vari partner comunitari europei, una competitività che vede il nostro Paese portatore di un pesante handicap: il costo del trasporto". La "causa di tale differenza è legata proprio alla congestione ed alla assenza di reti e di nodi logistici efficienti ed efficaci, all'insufficiente livello di manutenzione, alla "fragilità territoriale" di tante aree del Paese. Se non offriamo al mondo imprenditoriale una rete ed un sistema capace di ridurre, in modo sostanziale, queste negatività nel momento della ripresa saremo penalizzati e rischieremo di essere marginalizzati senza poter godere dei benefici prodotti dalla ripresa".
 

Stop alle emergenze e grande piano di manutenzione della rete Anas e della rete ferroviaria

''Un compito morale, prima ancora che politico di questo Paese, deve essere quello di smetterla con le emergenze'', ha detto il ministro delle infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi, sottolineando che ''è necessario e urgente una manutenzione straordinaria del territorio'', in particolare per le infrastrutture portanti, come ponti e viadotti e sicurezza degli impianti ferroviari. "Per il 2013 e per il 2014 occorrono almeno 1.100 milioni di euro per l'esigenze manutentive della rete stradale (sono disponibili solo 300 milioni di euro)", si legge nell'intervento alla Camera del ministro, che ha chiesto agli Uffici competenti del Dicastero e all'Anas di produrre un documento da cui si evincano le esigenze e le criticità della rete in modo da definire, entro il corrente mese di maggio, un primo piano di intervento e, al tempo stesso, verificare come articolare e come identificare la copertura di tali esigenze. Per quel che riguarda invece la rete ferroviaria occorrono da subito "almeno 1.200 milioni".

 

Autorità dei Trasporti

L'avvio dell'Autorità dei Trasporti è tra le iniziative amministrative prioritarie nei primi 100 giorni di attività indicate nella relazione alla Camera dal ministro delle Infrastrutture Lupi. L'Authority "è l'anello che manca per poter permettere un'effettiva liberalizzazione e anche un organo terzo che faccia da arbitro alle contese che avvengono purtroppo ogni giorno''. Tra le azioni prioritarie normative c'è invece la definizione di un organismo unitario preposto alla sicurezza nelle varie modalità di trasporto (mare, ferrovia, strada e aereo).

 

Non solo grandi opere e metodo di ascolto

"Non solo grandi opere, anche il tema delle opere a livello locale è fondamentale per il nostro Paese e per combattere la crisi", spiega Lupi. La recessione ci "permette di ripensare alla prospettiva delle strategie infrastrutturali, giudicando cosa è stato utile e necessario e come possono avere nuovo implemento". Il metodo che il neo ministro intende seguire è quello "dell'ascolto, del dialogo e dell'assunzione di responsabilità. Ma anche del realismo. Inoltre dev'esserci un metodo collegiale anche all'interno del Governo".  ''Il primo grande tema - ha detto - è la due diligence di tutto quello che c'è nel rapporto con Regioni ed Enti Locali, per verificare tutto quello che può essere immediatamente cantierizzabile, velocizzato e sburocratizzato''. Però, "l'uscita dal patto di stabilità è indispensabile per le opere che si vogliono realizzare" sul territorio, sottolinea Lupi. A questo proposito, "l'articolo 118 della  Costituzione stabilisce che Comuni e Enti locali possono indebitarsi autonomamente per opere che siano di interesse per i cittadini".

 

Investimenti ferroviari e Tav

"Ci sono 9 interventi di reti infrastrutturali ferroviarie (10 miliardi di euro) o in opera o da cantierizzare. Il ferro è una priorità, capite bene: dobbiamo avere il coraggio di capire perchè sono bloccate o qual è il motivo perchè non debbano andare avanti", dice il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Inoltre "non dobbiamo nemmeno chiedere altri soldi al ministero dell'Economia e finanze ma serve piuttosto il coraggio di capire qual è la ragione per cui sono bloccate e sbloccarle, dobbiamo sostenere le Ferrovie dello Stato nella realizzazione di queste opere, che generano immaginabili ricadute occupazionali e investimenti nel territorio". "Il Paese perde ogni anno 56 miliardi di euro per l'incapacità di gestire il movimento delle merci", ha dichiarato Lupi. "Il trasporto - ha detto Lupi - costa il 6% in più del resto d'Europa. È una sfida che ci diamo, l'affrontare i nodi del passaggio del trasporto merci dalla gomma alle ferrovie". Novità per la Tav. Presto dovrebbe arrivare la ratifica dell'accordo di programma tra Italia e Francia per la realizzazione della linea di Alta velocità Torino-Lione, dichiara il ministro Lupi."Nei prossimi due Consigli dei ministri, spero, arriveremo alla ratifica Italia-Francia. Sarà un'ottima occasione, nel luogo deputato al dibattito che è il Parlamento, per rivederne la strategicità. Anche questo governo - ha precisato Lupi - ritiene fondamentale" quest'opera.

 

Il Mose di Venezia

"Per il completamento del Sistema MOSE e degli interventi connessi occorrono complessivamente 1,55 miliardi di euro. La legge di Stabilita' 2013 ha assicurato 1.150 milioni Il prossimo CIPE deve assicurare tale nuova assegnazione. Con tale volano di risorse si consente entro il 2016 il completamento dell'opera. Le ulteriori risorse serviranno per garantire dopo una serie di impegni legati al rispetto di vincoli ambientali imposti dalla Unione Europea".

 

Il coinvolgimento dei privati

Per quanto riguarda il "coinvolgimento dei privati", il ministro Lupi dice: "Basta con l'abitudine di fare nuove leggi in materia, bisogna definire nuovi rapporti tra pubblico e privato". Le norme sulla defiscalizzazione, previste dalla legge di stabilità 2012, consentono di sbloccare o di avviare opere per circa 21 miliardi di euro senza snaturare l'impianto della finanza di progetto, spiega il ministro delle Infrastrutture. Il ricorso alla defiscalizzazione, quindi, è una "condizione obbligata'' per opere come gli assi autostradali o i nodi logistici (porti, aeroporti ed interporti), che hanno bisogno di capitali privati.
 

Semplificazione e sburocratizzazione

Due obiettivi fondamentali del ministero delle Infrastrutture e trasporti, ha detto il ministro, "sono semplificazione normativa, sburocratizzazione". Lupi ha dichiarato l'intenzione "di dare una delega specifica proprio con questo compito al viceministro o a un sottosegretario". Lo scopo è che, "coordinandosi con le commissioni e il Parlamento possa rapidamente portare a una semplificazione delle norme sull'ediliza e degli appalti pubblici, tenendo presente le norme che ci diamo: trasparenza, possibilità di accesso da parte di tutti". Il fatto di aver dato e portato la segreteria del Cipe presso, come delega, a un sottosegretario del ministero delle Infrastrutture e trasporti, spiega Lupi, "è un'idea di semplificazione e di coerenza delle iniziative".

 

Consumo suolo e rigeneraziome del patrimonio edificato

"Occorrerà ideare uno strumento normativo in grado di agevolare - laddove sussistano determinate condizioni di particolare valore sociale - la demolizione e ricostruzione, di immobili, senza consumo di suolo e secondo criteri ambientalmente ed energeticamente virtuosi", ha sostenuto Lupi. "Come sapete, è stato calcolato che ogni giorno in Italia si cementificano 100 ettari di superficie libera. Solo negli ultimi 10 anni si sono persi complessivamente 5 milioni di ettari coltivati (pari a Lombardia, Emilia Romagna e Liguria)". E' una cifra "impressionante- avverte- se potessimo vedere in sequenza accelerata la trasformazione della carta fisica dell'Italia, queste cifre avrebbero un effetto visivo molto forte". Questo processo "di depauperamento del Paese va fermato-
segnala il ministro- senza però fermare lo sviluppo qualitativo delle aree urbane e lo sviluppo delle attività produttive - essenziali per la crescita - ma, al contrario, facendo della rigenerazione del patrimonio edificato e del riordino del territorio un volano per la crescita".

Alla commissione Ambiente sono state assegnate proposte di legge "per la rigenerazione urbana e per il contenimento del consumo del solo, a suo tempo oggetto di una iniziativa dell'Intergruppo arlamentare per l'Agenda urbana- ricorda il ministro- iniziative come questa rappresentano un segno positivo di cambio di mentalità". Ed "esattamente nella stessa direzione deve andare un'iniziativa volta a varare la tanto attesa Legge quadro sul
governo del territorio- conclude Lupi- alla quale vorrei vedere associata una forte azione per il rilancio, la riqualificazione e la modernizzazione degli ambiti urbani e di area vasta veramente strategici per l'economia del Paese (in una mia proposta di legge ho indicato questa iniziativa con l'espressione Legge obiettivo per le città)".

 

Edilizia: bonus energia e incentivi ristrutturazioni

"Per noi è strategico immediatamente, nei prossimi giorni, trovare le risorse per prorogare sino al 31 dicembre 2013 le attuali misure di defiscalizzazione ed agevolazioni previste al 55% e al 50% per risparmio energetico e le ristrutturazioni, includendo anche interventi che saranno fatti per adeguamento alla legge antisismica in vigore e poco attuata", ha detto Lupi, parlando dell'ecobonus del 55% per la riqualificazione energetica delle abitazioni e del 50% sulle ristrutturazioni delle stesse, in scadenza a giugno. "Dobbiamo dare un segnale forte, a un anno dal terremoto, che si muove qualcosa e lo fa seguendo delle priorità. La defiscalizzazione è un segnale e una priorità che danno un indirizzo: basterebbe guardare ai risultati che il provvedimento ha prodotto". Infatti, dice il ministro, "se c'è qualcosa che si e' mosso" in questo periodo di difficoltà economiche, "sono stati i risultati mossi e promossi dai bonus fiscali al 55% e 50%". Quindi ora dobbiamo agire "anche con il coraggio di includere un complemento per l'abitabilità della casa, sulla sua prestazione energetica, sull'antisismico, e anche sugli aiuti alle giovani coppie con defiscalizzazione della cucina: dobbiamo ragionare in questo senso".
 

Piano carceri

Il neoministro ha parlato anche del piano carceri, "750 milioni di euro da far diventare un contributo a migliorare la drammatica situazione in cui versano le carceri italiane".

 

Ricostruzione L'Aquila

Per la ricostruzione de L'Aquila c'è l'impegno del Ministero delle infrastrutture e trasporti, cui compete la ricostruzione degli edifici pubblici della città, ha detto il ministro Maurizio Lupi, precisando che ci sono ''408 milioni di volano destinati a questi interventi''. Il ministro ha precisato che per L'Aquila sono stanziati complessivamente 6 miliardi, ma i 408 milioni riguardano ''gli interventi solo per gli edifici pubblici'' di competenza del Dicastero.

Mario Avagliano

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