Iniziative in relazione all'incremento dei pedaggi sulle tratte autostradali
L'interrogazione 3-02180 di Tassone e la risposta del ministro Corrado Passera
AULA DELLA CAMERA
28 MARZO 2012
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata
(Iniziative in relazione all'incremento dei pedaggi sulle tratte autostradali - n. 3-02180)
TESTO DELL'INTERROGAZIONE
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
a seguito dell'entrata in vigore, dal 1o gennaio 2012, degli adeguamenti tariffari previsti dallo schema dalla convenzione unica, si registra un significativo incremento dei pedaggi autostradali delle società concessionarie;
nel dettaglio gli aumenti interesseranno la quasi totalità delle tratte a pedaggio presenti nel territorio nazionale e saranno pari a:
Ativa + 6,66 per cento;
Autostrade per l'Italia + 3,51 per cento;
Autostrada del Brennero + 1,22 per cento;
Autovie Venete + 12,93 per cento;
Brescia-Padova + 7,45 per cento;
Centro Padane + 5,62 per cento;
Autocamionale della Cisa + 8,17 per cento;
Autostrada dei Fiori + 5,22 per cento;
Milano Serravalle Milano Tangenziali + 1,85 per cento;
Tangenziale di Napoli + 3,49 per cento;
Rav + 14,17 per cento;
Salt + 5,68 per cento;
Sat + 4,82 per cento;
Autostrade Meridionali (Sam) + 0,31 per cento;
Satap tronco A4 (Novara Est-Milano + 6,80 per cento;
Torino-Novara Est + 6,32 per cento);
Satap tronco A21 + 9,70
Satap tronco; Sav + 11,75
Satap tronco; Sitaf (Barriera di Bruere + 4,15 per cento; Barriera di Avigliana + 5,62 per cento; Barriera di Salbertrand + 5,12 per cento);
Torino-Savona + 1,47 per cento;
Strada dei Parchi + 8,06 per cento;
l'Anas ha fatto presente che l'istruttoria che ha portato agli aumenti ha tenuto conto, oltre che dell'incidenza dell'inflazione, per ciascuna società concessionaria anche della relativa situazione giuridica, con particolare riferimento al rispetto degli impegni assunti, nonché agli investimenti realizzati ed alle attività di manutenzione effettuate sulla rete, precisando che nel 2010 le società concessionarie hanno realizzato investimenti per oltre 2 miliardi di euro, con un incremento di quasi l'11 per cento in un anno;
al di là degli aspetti puramente tecnici, appare quantomeno poco chiaro un aumento così diffuso ed elevato dei coefficienti di calcolo, in particolare sulle tratte tangenziali e sulle bretelle di raccordo alle grandi città;
a seconda dei tratti e delle varie società che gestiscono le autostrade, infatti, si assiste ad un aumento al di fuori di ogni criterio logico che si ripercuote sui bilanci dei cittadini, soprattutto dei numerosissimi, già vessati dall'incremento del costo del carburante e delle assicurazioni, che giornalmente utilizzano le autostrade e le bretelle autostradali per raggiungere i luoghi di lavoro, di studio o di interesse generale presenti nelle città;
in considerazione di quanto sopra esposto, appare opportuno un intervento volto a definire un controllo più chiaro sulle modalità da adottare per il calcolo degli incrementi delle tariffe di pedaggio, che, pur tenendo conto dei motivati adeguamenti o dalla necessità di fronteggiare la crisi, non possono non seguire una logica anche in funzione di un reale calmieramento che vada incontro ai bisogni dei cittadini, che vedono sempre più come un lusso l'utilizzo dell'auto per svolgere le proprIe attività quotidiane -:
se il Ministro interrogato non ritenga, stante il rilevato incremento delle tariffe di pedaggio sulle tratte autostradali delle società concessionarie, di adottare iniziative volte a rivedere il meccanismo di adeguamento tariffario, tali da consentire un calmieramento delle tariffe.
PRESIDENTE. L'onorevole Tassone ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02180, concernente iniziative in relazione all'incremento dei pedaggi sulle tratte autostradali (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata).
MARIO TASSONE. Signor Presidente, chiediamo al Ministro il perché di un aumento, che riteniamo essere eccessivo, sulla base dell'entrata in vigore nel primo gennaio 2012 degli adeguamenti tariffari di molti pedaggi di autostrade che vanno dal 3,51 al 7,45, al 3,49, al 14,17 per cento, ed al 8,06 per cento per quanto riguarda la strada dei parchi. Questa situazione è anche un po' anomala, perché riguarda anche regioni dove non ci sono modi alternativi efficienti di trasporto (mi riferisco al trasporto su ferro).
Tutto questo aumento avviene sulla base di una istruttoria dell'ANAS e soprattutto di una spesa, che i concessionari avrebbero sostenuto, di due miliardi di euro. Ovviamente c'è da capire come queste spese siano state sostenute e quali obiettivi siano stati raggiunti. Voglio ricordare al Ministro, signor Presidente, che l'aumento delle tariffe avviene soprattutto per l'adeguamento, per la messa in sicurezza e per i lavori manutentori. Ritengo che questo sia un aspetto che deve essere certamente chiarito per evitare ulteriori aggravi alle famiglie, certamente non spiegabili per alcuni versi.
PRESIDENTE. Il Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti, Corrado Passera, ha facoltà di rispondere.
CORRADO PASSERA, Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, devo precisare innanzitutto che l'attuale sistema delle concessioni autostradali continua a trovare il proprio fondamento regolatorio in 23 atti convenzionali sottoscritti dall'ente ANAS con ciascuna società concessionaria. Le funzioni di concedente e quelle di vigilante sui concessionari autostradali verranno a breve assunte, come è noto, dall'Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali.
Ciascuna convenzione prevede le modalità di adeguamento annuale delle tariffe a seguito di verifica, da parte del concedente vigilante, dell'esatto adempimento degli obblighi convenzionali e dello stato di avanzamento degli investimenti previsti. L'analisi tecnica di questi ultimi elementi, segnalati peraltro dagli stessi interroganti, ha portato alla diversificazione degli attuali aumenti tariffari, in alcuni casi in effetti di portata cospicua.
Segnalo comunque che, al termine del primo periodo regolatorio di durata quinquennale dalla data di sottoscrizione della convenzione, il concedente e il concessionario dovranno procedere all'aggiornamento delle stime di traffico e dei costi degli investimenti effettuati da remunerare in tariffa. In tale circostanza sarà dunque possibile, in funzione di detti elementi, rivedere la dinamica tariffaria prevista da ogni convenzione. Con riferimento alla specifica richiesta degli onorevoli interroganti circa il calmieramento delle tariffe, pur non potendosi procedere nel senso dagli stessi auspicato, per l'esistenza di un regime convenzionale, faccio tuttavia presente che il nuovo assetto regolatorio del settore, introdotto dalle norme sulla crescita e sulle liberalizzazioni (decreti-legge n. 211 del 2011 e n. 1 del 2012 e relative leggi di conversione), pur applicabile alle sole nuove concessioni evidentemente, è destinato ad incidere positivamente in termini di contenimento dei costi per l'utenza e per le imprese. In tale ottica deve collocarsi anche la diretta istituzione di una specifica autorità indipendente di regolazione dei trasporti che sarà chiamata a individuare metodologie per la definizione delle tariffe che incentivino la concorrenza e l'efficienza produttiva delle gestioni, basandosi, tra l'altro, sul criterio del price cup, vale a dire l'individuazione di un prezzo massimo inferiore a quello praticato in regime di monopolio non regolato.
PRESIDENTE. L'onorevole Tassone ha facoltà di replicare.
MARIO TASSONE Signor Presidente, prendo atto ovviamente delle dichiarazioni rese dal Ministro anche se qualche perplessità mi rimane, molto forte. Vi è, signor Ministro, un'indicazione, un dato che viene dalla Banca d'Italia secondo cui sono stati completati per il 60 per cento i lavori di ampliamento previsti nel 1997 e il 3 per cento di quelli proposti nel 2004. Io so degli atti di convenzione, ho fatto anche in parte questo mestiere. Lei capirà bene che noi stiamo attraversando un momento difficile per quanto riguarda il Pag. 25trasporto su gomma.
Anche l'aumento del carburante (più 18 per cento), il maggiore d'Europa, credo che stia determinando una situazione insostenibile e il trasporto su gomma diventa anche un privilegio per alcune zone e per alcuni territori, ma per tutti gli utenti anche all'interno del nostro Paese.
Io le ho chiesto e le chiedo, signor Ministro, vista la sua disponibilità ad entrare in questa materia, di fare degli accertamenti per capire come l'ente concedente, l'ANAS, ha fatto l'istruttoria e dove sono state impiegate queste spese, visto e considerato che in molte autostrade, soprattutto nell'area meridionale e centromeridionale, non ci sono delle giunture fatte, vi sono ponti ancora divelti.
C'è una situazione drammatica e per questo le chiedo, se vale ovviamente un sindacato ispettivo, un'interrogazione a risposta immediata, che il Governo si attivi per capire cosa ha combinato l'ANAS, perché gli atti di convenzione sappiamo come vengono e come vanno. Noi certamente non ci intimidiamo con questi fatti, e soprattutto con questi richiami, che sono importanti, ma rischiano di essere astratti e rischiano di determinare delle beffe nei confronti dei cittadini