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Briciole di pane

La commissione Trasporti della Camera dà il via libera alla riforma degli interporti

Disco verde della commissione Trasporti della Camera alla legge che riorganizza la rete

Roma, 25 ottobre 2011 - Importante passo avanti per la legge di riforma degli interporti, il cui testo nei giorni scorsi è stato approvato all'unanimità dalla Commissione Trasporti della Camera. Il testo adesso sarà esaminato dalle altre Commissioni competenti per poi passare al voto in Aula, prima alla Camera poi al Senato: l'approvazione definitiva potrebbe arrivare già a fine anno o al massimo nei primi giorni di gennaio.

«Lo giudico fortemente positivo, è un bel risultato — commenta il presidente di Uir (Unione interporti riuniti) Alessandro Ricci —, una sintesi delle varie posizioni che consente anche di mettere ordine fra Stato, Regioni e territorio. L'introduzione del Piano dell'intermodalità è un fatto molto importante così come il fatto che all'interno della Consulta generale per l'autotrasporto e la logistica sia prevista la nostra rappresentanza».

Un contributo fondamentale all'accordo su un testo condiviso è stato portato dal sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Bartolomeo Giachino che spiega: «Questa legge, una volta approvata contribuirà a rendere più efficiente la logistica e quindi darà una mano importante allo sviluppo del nostro Paese. È una legge di riordino e riorganizzazione a costo zero, che crea davvero quella rete tra gli interporti e gli altri attori della logistica che fino adesso era lasciata alla buona volontà dei singoli. Il provvedimento potenzia le competenze del Ministero e parallelamente rafforza il potere programmato-rio delle Regioni.

La creazione dei Comitati interregionali per l'intermodalità e la logistica permette a ogni Regione di condividere le proprie strutture in un vero sistema interconnesso che consente alla logistica di fare quel salto di qualità necessario per dare un contributo significativo alla competitività del nostro sistema economico».

Il testo unificato consta di soli otto articoli e affronta in maniera globale la materia riguardante gli interporti e le piattaforme territoriali. Importante, in questo senso, la precisa definizione di interporto e infrastruttura intermodale con una puntuale individuazione (all'articolo 3) dei requisiti necessari. Un passaggio importante che mette fine all'indetermina-tezza attuale grazie alla quale strutture di ogni tipo si autodefiniscono interporto. I veri interporti d'ora in poi dovranno avere collegamenti stradali e ferroviari diretti con le reti di comunicazione principali e con almeno un porto o un aeroporto, e dovranno essere posizionati in coerenza con i grandi corridoi transeuropei di trasporto. Con altrettanta precisione il progetto di legge indica le infrastrutture minime che ogni interporto deve possedere, dal terminal ferroviario con binari a standard europeo e capacità di traffico pari ad almeno 10 coppie settimanali di treni, fino alle connessioni info-telematiche. La programmazione delle strutture (articolo 2) introduce una delle novità più rilevanti della riforma, la elaborazione del Piano generale per l'intermodalità da parte della Consulta generale per l'autotrasporto e la logistica integrata con rappresentanti delle imprese ferroviarie e degli interporti. ll Ministero d'intesa con la Conferenza unificata ha poi il compito di approvare il Piano generale stesso e deve provvedere alla definizione delle piattaforme logistiche territoriali, e a normale da un punto di vista amministrativo.

Altro elemento chiave per creare quel sistema a rete finora mancato, è la creazione dei «Comitati interregionali per l'intermodalità e la logistica: l'obiettivo, pur mantenendo ferme le competenze delle autorità portuali, è l'integrazione dei sistemi di trasporto di ogni piattaforma logistica territoriale anche per pianificare eventuali finanziamenti e programmi di sviluppo, ed evitare la creazione di doppioni o situazioni di concorrenza a scapito dell'efficienza. La presidenza di ogni Comitato interregionale ha durata annuale ed è attribuita a rotazione al presidente di ciascuna Regione della piattaforma logistica o a un suo delegato. Infine il testo (articolo 6) si occupa della disciplina urbanistica: un apposito decreto del Ministero indicherà i parametri urbanistico-edilizi delle strutture, mentre, per accelerare l'iter di realizzazione degli Interporti compresi nelle Piattaforme logistiche territoriali, l'approvazione dei progetti definitivi da parte del consiglio comunale varrà come variante urbanistica a tutti gli effetti.