Napolitano a Catania "battezza" il Distretto Sud Est Sicilia
All'incontro, oltre al sindaco Enzo Bianco ed altre autorità locali, anche il presidente di Anas Pietro Ciucci: "Superare l'isolamento del Sud e modificare il codice dei contratti pubblici"
Mettere assieme un territorio che conta l'80 per cento del Pil siciliano, due milioni di abitanti e vanta bellezze naturali, storiche ed architettoniche uniche al mondo. E’ questo il programma esposto dai promotori del Distretto del Sud-Est della Sicilia, nato oggi a Catania grazie alla convenzione firmata presso la sede municipale dove è intervenuto tra gli altri il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
All'incontro, oltre al sindaco Enzo Bianco, hanno preso parte il vice presidente nazionale di Confindustria Ivan Lo Bello, il manager internazionale Pasquale Pistorio e il presidente dell'Anas Pietro Ciucci. Presenti anche i rappresentanti dei nove enti fondatori - i Comuni capoluogo, i sindaci di Siracusa Giancarlo Garozzo e di Ragusa Federico Piccitto, le tre Province e le Camere di Commercio delle tre citta'.
Il sindaco Bianco ha sottolineato l’importanza del territorio del Distretto del Sud-Est che va dall'Etna a Portopalo ma potrebbe anche includere i territori di Taormina e Giardini, di piazza Armerina e Morgantina, tutti siti turistici di grande interesse serviti dall'aeroporto di Catania. Un'area ricca di splendidi paesaggi, come quello dell'Etna, dove sono presenti testimonianze millenarie di arte e di cultura e di aree enogastronomiche d'eccellenza con decine di siti dichiarati patrimonio dell'umanita' dall'Unesco.
"Superare il localismo significa ragionare in termini di aree e di distretti, connettendo le reti, i sistemi e le aree produttive al servizio le une delle altre- ha detto il presidente dell'Anas, Pietro Ciucci, nel suo discorso- un esempio è il collegamento veloce Agrigento-Caltanissetta, che consentira' di mettere in connessione le aree dell'industria della pesca e del turismo della Valle dei Templi con l'hub aeroportuale di Catania attraverso la A19 Palermo-Catania e quindi legando la Sicilia Occidentale con quella Orientale. Purtroppo i limiti alla crescita del Mezzogiorno continuano ad essere legati al suo isolamento – ha evidenziato Ciucci - Le principali cause della perdita di competitivita' del sistema Paese producono degli effetti moltiplicatori: nel periodo 2007-2012 vi e' stato, infatti, al Sud un crollo degli investimenti industriali del 47%, contro il -21,4% del Centro-Nord".
Il presidente Ciucci ha poi fatto riferimento alla necessità di modificare dopo 20 anni la Legge Merloni e il codice dei contratti pubblici che e' un valido strumento normativo e regolatorio, “ma l’ aggiudicazione dell'appalto all'offerta con il massimo ribasso ha, spesso, comportato l'affidamento delle opere ad imprese non "adeguate" finanziariamente, con ritardi nei tempi di consegna dei lavori”. Sempre nel corso del suo intervento Ciucci ha esortato tutti ad uno sforzo comune per fare ripartire l'economia: "Pur vivendo un'epoca caratterizzata da scarsita' di risorse -ha affermato- noi guardiamo al presente e al futuro con l'ottimismo di chi, cosciente delle grandi potenzialita' della nazione, vuole contribuire con il suo impegno a superare l'attuale crisi. Crediamo che la razionalizzazione delle risorse, la forte semplificazione delle procedure, il risparmio dei tempi, permetteranno un innalzamento della qualita', soprattutto in termini di progettazione, realizzando opere che hanno per obiettivo la sola utilita' per l'utente e il rispetto dell'ambiente".
Gli investimenti dell’Anas
Con i suoi oltre 6.000 dipendenti, l'Anas "e' la prima stazione appaltante del Paese, con oltre 100 cantieri di nuove opere stradali in via di realizzazione e con piu' di 300 cantieri per manutenzione straordinaria, con una capacita' di realizzazione e di spesa che negli ultimi anni ha raggiunto e superato i 3 miliardi di euro annui. “Ammontano a 12 miliardi di euro gli investimenti in atto dell'Anas – ha sottolineato il presidente Ciucci - A partire dal 2008 l'Anas ha chiuso in attivo i suoi bilanci e ha continuato a garantire i lavori e la manutenzione su tutta la rete in concessione, nonostante la crisi di risorse e il fatto che, nell'arco di due anni e mezzo, sia stata piu' volte modificata la sua missione, oggi grazie all'impegno del Governo e del Parlamento, l'Anas e' tornata ad essere una concessionaria a pieno titolo della propria rete stradale (25.000 chilometri) e autostradale non a pagamento (1.300 chilometri), mentre il ruolo di concedente e' rimasto in capo al ministero competente".
Opere e lavori in corso in Sicilia
“L’impegno di Anas e' rivolto all'ammodernamento della rete stradale e autostradale siciliana di nostra competenza - ha riferito Ciucci - che ha uno sviluppo di 4.100 chilometri, pari al 20% della rete di interesse nazionale.Il totale di investimenti complessivi a partire dal 2006, per lavori realizzati, in corso e programmati tra rete in gestione diretta e in concessione e' pari a oltre 8 miliardi di euro. La somma e' servita, tra l'altro, per opere come la nuova autostrada Catania-Siracusa e l'ammodernamento della statale 284 "Occidentale Etnea", lungo l'itinerario Adrano-Bronte. Gli investimenti in corso nella regione ammontano a oltre 2,3 miliardi di euro, mentre quelli di prossimo avvio sono pari a 1 miliardo di euro; i lavori programmati valgono complessivamente oltre 4 miliardi di euro. E' nostro intendimento -ha assicurato il presidente dell'Anas- proseguire quindi in questo impegno volto alla modernizzazione della rete infrastrutturale siciliana, ponendo allo stesso tempo la massima attenzione non solo alla qualita' delle opere ma anche al tema della sicurezza sul lavoro e al mantenimento della legalita'. Intendiamo continuare a collaborare con i rappresentanti delle istituzioni locali siciliane e dell'intero Mezzogiorno perche' spetta a loro, in piena liberta' assieme al Governo nazionale, indicarci le priorita' e le necessita' degli interventi da realizzare".
Il Ponte sullo Stretto
"Non avere realizzato il ponte sullo Stretto per me e' stato un grande dispiacere - ha dichiarato il presidente di Anas in conclusione del suo intervento - perche' si tratta di un progetto che considero straordinario con convinzione e non per ruolo, sul quale abbiamo lavorato tanti anni. E' stata una grande occasione che il Paese ha perso, mi auguro che in futuro possa essere realizzato perche' rappresenterebbe una vera modernizzazione della rete infrastrutturale in quanto il ponte sarebbe un stimolo, un pivot, uno standard per tutte le altre strutture che si sarebbero dovute realizzare. Il progetto ci viene invidiato dalle comunita' scientifiche mondiali".
Il servizio nel Tg delle Infrastrutture di Anas Tv