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Opere pubbliche: varate le Linee guida per i Provveditorati in tema di sostenibilità

Firmato dal ministro Giovannini il decreto che fornisce indicazioni ai Provveditorati per le opere in programmazione a partire da gennaio 2023

I Provveditorati dovranno perseguire gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e utilizzare le buone pratiche per la sostenibilità delle infrastrutture definite a livello internazionale ed europeo, vigilando sul loro rispetto da parte degli operatori economici che svolgono i lavori, in tutte le fasi di programmazione, progettazione ed esecuzione delle opere pubbliche. È quanto prevede il decreto firmato dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini. L’obiettivo, come si legge in una nota del Mims, è l’attuazione della direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri “Linee di indirizzo sull’azione del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (Cipess) per l’anno 2022” introducendo le Linee guida per garantire il rispetto di principi e criteri di sostenibilità lungo tutto il processo di realizzazione degli investimenti pubblici. 

Le Linee guida, elaborate sulla base delle pratiche di sostenibilità messe in atto dai Provveditorati nell’ultimo anno, si applicano alla realizzazione delle opere la cui attività di programmazione sia avviata a partire dal primo gennaio 2023.
Il ministro Giovannini ha dichiarato: “Le Linee guida sono il frutto delle buone pratiche di sostenibilità messe in atto dai Provveditorati nell’ultimo anno, in attuazione della direttiva Draghi sulla valutazione della sostenibilità degli investimenti pubblici. Abbiamo raccolto e reso sistemiche le esperienze maturate per fornire nuovi standard per la programmazione, la progettazione e l’esecuzione di opere pubbliche, nel rispetto degli Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, del Green Deal europeo e dei criteri del Next Generation Eu”.
Per quanto riguarda la fase di programmazione, i Provveditorati orienteranno le proprie iniziative e attività nel rispetto del principio “Do no significant harm” (DNSH) introdotto dal regolamento europeo (2020/852), in relazione a tutti gli interventi e non solo a quelli finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) o dal Piano Nazionale Complementare (Pnc), adottando la modalità che più di altre evitino danni ambientali. A tal fine, i Provveditorati dovranno effettuare un’accurata analisi di contesto per identificare i vincoli urbanistici, territoriali, ambientali e socioeconomici, e determinare tutte le condizioni per una corretta progettazione, esecuzione e gestione dell’opera.