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Briciole di pane

Piano nazionale aeroporti: via libera dalla Conferenza Stato-Regioni

Il commento del Ministero dei Trasporti: l'Italia, finalmente, non è più il paese dei 90 aeroporti, dove ognuno fa per sé

Roma, 19 febbraio 2015 – “L’Italia, finalmente, non è più il paese dei 90 aeroporti, dove ognuno fa per sé, spesso generando perdite, sprechi e inefficienze”. È quanto si legge nel comunicato stampa diffuso oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a seguito dell’intesa da parte della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, in merito al piano nazionale degli aeroporti presentato dal ministro Maurizio Lupi.

“Dopo il parere delle competenti commissioni parlamentari – prosegue il comunicato – e la deliberazione definitiva del Consiglio dei Ministri, che l’aveva già approvato preliminarmente nella riunione del 30 settembre 2014, il piano verrà sottoposto alla firma del presidente della Repubblica. Il decreto sarà quindi inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana”.



10 bacini di traffico


Come anticipato nei giorni scorsi, il piano individua 10 bacini di traffico omogeneo, “determinati in base al criterio di una distanza massima di 2 ore di percorso in auto da un aeroporto di particolare rilevanza strategica”.

Procedendo da Nord a Sud, i 10 bacini individuati sono: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro-Nord, Centro Italia, Campania, Mediterraneo-Adriatico, Calabria, Sicilia Occidentale, Sicilia Orientale, Sardegna.

 

3 aeroporti intercontinentali e 9 aeroporti inseriti nella core network europea


In questi bacini sono stati individuati innanzitutto 3 “aeroporti strategici intercontinentali”, ossia Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Venezia.

Altri 9 aeroporti sono definito “strategici inseriti nella core network europea”: Torino Caselle (a condizione che realizzi, in relazione alle interconnessioni ferroviarie AV/AC tra le città di Torino e Milano, un sistema di alleanze con l’aeroporto intercontinentale di Milano Malpensa finalizzato a generare sinergie di sviluppo reciproco e dell’intero bacino del Nord Ovest), Bologna, Pisa/Firenze (a condizione che i due scali realizzino la gestione unica), Napoli, Bari, Lamezia Terme, Palermo, Catania, Cagliari.

 

Aeroporti di interesse nazionale


All’interno di ciascun bacino vi sono, inoltre, aeroporti considerati “di interesse nazionale”. Rientrano in questo elenco Milano Linate, Bergamo, Brescia, Cuneo, Genova, Verona, Treviso, Trieste, Rimini, Parma, Ancona, Roma Ciampino, Perugia, Pescara, Salerno, Brindisi, Taranto, Reggio Calabria, Crotone, Comiso, Trapani, Pantelleria, Lampedusa, Olbia, Alghero.

Tutti questi aeroporti rientrano nella categoria a due condizioni: la specializzazione dello scalo e una sua riconoscibile vocazione funzionale al sistema all’interno del bacino di utenza; la dimostrazione, tramite un piano industriale corredato da un piano economico-finanziario, che l’aeroporto è in grado di raggiungere l’equilibrio economico-finanziario anche tendenziale e adeguati indici di solvibilità patrimoniale, almeno su un triennio. “La mancanza di queste condizioni – spiega il comunicato del Ministero – determinerà l’uscita dello scalo dall’elenco degli aeroporti di interesse nazionale”.
Infine, il piano prevede che la qualifica di aeroporti di interesse nazionale sia attribuita anche a quegli scali che “garantiscono la continuità territoriale di regioni periferiche e aree in via di sviluppo o particolarmente disagiate, qualora non sussistano altre modalità di trasporto, in particolare ferroviario, adeguate a garantire tale continuità”.
 

MM